Bad Memories - Grim Fandango

Condividi

Per celebrare Halloween ripeschiamo un titolo che ci porta direttamente nella Terra dei Morti...

In occasione di Hallowen abbiamo selezionato un gioco che si ispira alle antiche feste dei morti dell’America del Sud.
Questa volta non abbiamo scelto un titolo oscuro dalla distribuzione limitata, preferendo optare per un vero e proprio capolavolavoro della produzione videoludica.

 

news_photo_27514_13654738.jpg

L’oltretomba è molto diverso da come lo descrivono durante l'ora del catechismo.
Non è un luogo di pace e di riposo, bensì una stazione di passaggio verso il Nono Aldilà.
Per le anime dei morti l’eternità non è che un limbo da attraversare faticosamente per poter giungere al vero Paradiso.

In questa ambientazione funerea prolifera la civiltà dei defunti. Una società formata dagli spiriti scheletrici di persone che non si sentono ancora pronte per il grande passaggio, preferendo indugiare nella dissolutezza delle decadenti città.
Qui veniamo a conoscenza di Manny Calavera, una specie di agente assicurativo “al contrario” che lavora per il Dipartimento della Morte.
Compito del basso protagonista è quello di vendere pacchetti viaggio per le anime in transito nella Terra dei Morti.
Vestendo i panni della Trista mietitrice, Manny deve recarsi nel mondo dei vivi, recuperare lo spirito del "cliente" e fornire adeguati supporti per aiutare l’anima nell’attraversamento dell’aldilà.

Maggiori le buone azioni della persona durante la vita, maggiori gli incentivi ricevuti nell’oltretomba. Se un uomo dalla vita mediocre può sperare in un bastone e una bussola, una vera santa può arrivare a ottenere un biglietto per il Treno Numero 9, un superveloce che compie l’intero tragitto in pochi minuti.
Manny a poco a poco si troverà invischiato in un giro di corruzione e criminalità, mettendo in luce un complotto ai danni dell'intero Mondo dei Defunti.

gif002b12.gif
 

Grim Fandango nasce nel 1998 sotto la direzione di Tim Schafer, (Day of the Tentacle, Full Throttle, Psychonauts). Il titolo viene sviluppato in seno a Lucasarts, vera e propria culla del genere adventure.
Il progetto nasceva dal tentativo di ridare linfa vitale ai punta e clicca, una tipologia di gioco ormai al canto del cigno.

L’abbandono del tradizionale motore SCUMM e l’implementazione di una nuova grafica tridimensionale richiesero investimenti parecchio elevati per l’epoca. Il risultato fu un’avventura testuale dal sapore moderno, un gioco che sacrifica menu e interfacce per fornire un’esperienza di qualità cinematografica.
Il personaggio tridimensionale si muove all’interno di fondali bidimensionali prerenderizzati, interagendo con elementi poligonali dello sfondo tramite la semplice pressione di un tasto. Il volto del protagonista sostituisce il cursore, spostandosi in direzione delle componenti cliccabili. 
Malgrado questo, il gameplay rimane ancorato saldamente alla tradizione adventure. Scopo del gioco è infatti raccogliere oggetti, costruire strumenti, conferire con personaggi stravaganti e trovare il modo per far avanzare la storia.

Un sistema di gioco veloce ed essenziale, che solo in alcuni ambienti si rivelerà confusionario: capiterà infatti che il giocatore abbia difficoltà a raccogliere alcuni oggetti, scambiati per elementi dello sfondo.
 

299087.grim-fandango-per-pc.wxymr_jpg_640x360_upscale_q85.jpg

Il piatto forte dell'esperienza però non è il gameplay, quanto la stupenda ambientazione. Lo stile grafico del gioco infatti è frutto di geniali commistioni tra elementi della tradizione latina e il tipico umorismo della casa di Monkey Island.
Il character design si ispira ai calacas, scheletriche figure che adornano le bancarelle del Messico durante il dia de los muertos,
La storia è una fusione di telenovelas brasiliane e noir anni cinquanta: il tono si mantiene sopra le righe, in pefetto equilibrio tra elementi dell'epos latino-americano, storie spionistiche e comicità-pop. Lo stile dei palazzi inoltre ricalca l'art decò dell' America del Sud e le piramidi a gradoni delle civiltà precolombiane. 
Sempre agli aztechi si deve la mitologia alla base del gioco, con la concezione di Nono Aldilà e Terre di Passaggio.

Una ricerca stilistica minuziosa e unica, che al giorno d'oggi non si vede spesso nel mondo dei videogiochi. Trattando il proprio gioco come un film d'animazione, Schafer crea quello che probabilmente è un caposaldo del genere adventure, ultimo grande gioco di un genere ormai... defunto.

grim_0.jpg

Cliccate qui per visionare i nostri precedenti contributi alla rubrica...

Continua a leggere su BadTaste