Bad Memories - Commander Keen
C'è bisogno di aggiungere altro? Un must degli abandonware...
Semisepolto nella memoria virtuale di qualche vecchio Intel con Windows 3.x o ben nascosto nei ricordi di qualche videogiocatore con più di vent'anni, Commander Keen vive ancora.
Il titolo, sviluppato dalla leggendaria id Software di Quake, Doom e Wolfenstein 3D e prodotto da quella Apogee Software che ci ha regalato Duke Nukem, è oggi pura leggenda.
Il neofita fatica ad accettare lo status cult di Commander Keen. Il videogioco, nelle sue modestissime premesse, non propone nulla di realmente rivoluzionario e si colloca silenziosamente nello sterminato catalogo di titoli per MS-Dos.
Billy Blaze, questo il nome che si cela dietro l'alias del Comandante, è un ragazzino stile Dennis la Minaccia che ha avuto la fortuna di vivere in quell'epoca magica in cui qualsiasi bambino di otto anni, con un pò di scotch e barattoli di fagioli, poteva costruirsi la propria astronave personale.
Sfuggito alla babysitter e ai genitori, il monello esplora vari pianeti della galassia, finendo con il salvare nel mentre i suoi cari e il pianeta Terra stesso da diverse minacce aliene.
Per difendersi dal vasto assortimento di colorati mostriciattoli extraterrestri che popolano Marte, Gnosticus IV e Fribbulus Xax, Commande Keen utilizzerà la fida pistola a raggi. L'arma, in base all'episodio, renderà inoffensivi i nemici o li paralizzerà per un breve tempo, dando al protagonista la possibilità di saltellare indisturbato in giro per il livello.
In generale il gameplay risulterà un misto del sovramenzionato Mario e Jazz Jackrabbit, con una predilezione per ritmi meno serrati e azioni più calcolate.
La difficoltà risulterà scalare: dopo una una moderata curva d'apprendimento risulterà facile adattarsi ai semplici controlli di gioco e proseguire di livello in livello.
Come già detto, il (seppur) delizioso gameplay del titolo non basta da solo a giustificarne la fama. L'epopea di Commande Keen, suddivisa in tre "stagioni" e sei "episodi" rilasciati separatamente, deve la sua reputazione essenzialmente alla peculiare ambientazione.
Il memorabile universo in cui si svolgono le avventure del nipote di Joseph Blazkowicz è chiaramente ispirato a Guida Galattica per Autostoppisti, ed è popolato di elementi e personaggi memorabili che ancora adesso vengono citati da diversi sviluppatori.
Come lo Standard Galactic Alphabet, una lingua inventata menzionata in tantissimi titoli (l'ultimo ad usarla è stato Minecraft).
O il dopefish, lo "stupido pesce" verde del quarto episodio, che ancora adesso è possibile trovare sepolto nel codice di giochi come Warcraft III.
L'indimenticabile palette grafica del gioco rende impossibile scambiare qualsivoglia screenshot di Commander Keen con qualsiasi suo simile, e il nostalgico audio interno del sistema MS-Dos fa scendere ancora adesso più di una lacrimuccia.
Vi consigliamo caldamente di recuperarlo, e ripassare questo importante pezzo di storia videoludica...
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