Baby Reindeer: Fiona Harvey è una vittima o una stalker seriale?
Fiona Harvey, la vera Martha di Baby Reindeer, ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti mettendosi in una posizione difficile
Baby Reindeer, la serie di Netflix uscita ad aprile del 2024 che, grazie ad un battente passaparola, ha ottenuto un notevole successo tra il pubblico e racconta la storia di Richard Gadd, un comico in erba vittima di stalking da parte di una donna che incontra nel pub presso il quale lavora, con cui instaura un rapporto particolarmente tossico, ha suscitato una tale curiosità nei fan della serie che alcuni di loro, nonostante Gadd abbia cercato di dissuaderli dal farlo, hanno deciso di scoprire la vera identità della sua stalker, che nello show ha il nome fittizio di Martha.
Cosa ha detto Fiona Harvey ai microfoni di Piers Morgan Uncensored
Una delle prime dichiarazioni rilasciate dalla Harvey è che, in seguito all'uscita della serie e dopo essere stata individuata come la Martha descritta in Baby Reindeer, avrebbe ricevuto numerose minacce di morte a causa di uno show che racconterebbe fatti non veritieri, dovendo affrontare quotidianamente una sequela di insulti che spingerebbero chiunque al suicidio.
Nonostante infatti la donna abbia ammesso di aver conosciuto Richard Gadd e di non vederlo da 12 anni, ha anche dichiarato di non averlo mai perseguitato né sui social né via mail e sicuramente non con le 41.071 e-mail, le 350 ore di messaggi vocali, i 744 tweet ed i 46 messaggi su Facebook dichiarati nello show.
Uno dei punti più controversi di Baby Reindeer, secondo la Harvey, sarebbe stato proprio il finale, in cui si asserisce che in seguito alla denuncia della sua presunta vittima, la sua stalker è stata condannata a 9 mesi di prigione ed è stata costretta da un ordine restrittivo della durata di 5 anni a tenersi alla larga dalla sua presunta vittima.
Secondo quanto dichiarato da Fiona Harvey, però, lei non avrebbe precedenti penali e quanto mostrato nella serie sarebbe così diffamatorio da aver preso la decisione di far causa a Netflix per aver irrimediabilmente macchiato la sua reputazione personale e professionale.
Tuttavia, poiché nel Regno Unito non è possibile accedere liberamente ai casellari giudiziari a meno che non si abbia un permesso di un giudice, nessuno - almeno al momento - ha avuto modo di confutare o confermare le dichiarazioni da lei fatte sui propri precedenti.
Dopo l'intervista, il caos
L'intervista concessa a Morgan ha provocato, come era prevedibile, forti reazioni, sia tra chi ha accusato la Harvey di aver mentito, che tra chi ha invece definito la mossa di Piers Morgan poco professionale, avendo messo la donna nella posizione di essere ancora più sotto i riflettori, cosa che potrebbe renderle la vita particolarmente difficile.
Oltre a ciò, dopo le dichiarazioni di Fiona Harvey ai microfoni di Piers Morgan Uncensored, a quella di Gadd si sono aggiunte voci di altre presunte vittime della donna, che hanno raccontato la loro esperienza.
Sir Keir Starmer
Il leader del Partito Laburista britannico, Sir Keir Starmer, ha dichiarato di essere stato preso di mira dalla Harvey che gli avrebbe mandato circa 276 e-mail piene di insulti, usando il suo indirizzo pubblico di deputato. Secondo quanto riportato dal The Sun, lo avrebbe perseguitato per 8 mesi con attacchi rivolti a lui ed alla sua famiglia in cui la Harvey avrebbe gongolato per la morte di alcuni suoi parenti ed avrebbe insultato la moglie usando parole offensive nei confronti dei disabili o scrivendo frasi come: "La tua vita non è degna di essere vissuta". Tutte le mail ricevute dal parlamentare, come nella serie Baby Reindeer, si concludevano con un "Inviato da iPhone".
Janey Godley
Sempre in seguito all'intervista di Fiona Harvey con Piers Morgan si è fatta avanti anche la cabarettista scozzese Janey Godley che ha raccontato di essere stata anche lei una vittima della "vera Martha".
Anche se la donna sarebbe stata perseguitata meno di Gadd e di Starmer, ha rivelato di aver risposto a numerosi suoi tweet nel corso degli anni, molti dei quali includevano riferimenti al Partito Laburista di Starmer. Un video registrato sul telefono della comica ha mostrato che le erano stati inviati oltre 20 tweet dall'account Fiona Harvey prima che fosse cancellato nel 2018.
Laura Wray
Anche la vedova dell'ex deputato laburista britannico Jimmy Wray si è fatta avanti descrivendo in dettaglio come sia stata presa di mira dalla Harvey per ben 5 anni.
In un'intervista rilasciata a The Mirror, Laura Wray ha raccontato come nel 1997 avesse affidato, per contro del suo studio legale, una causa alla Harvey, decidendo poi di licenziarla dopo una sola settimana per abusi, asserendo - tra le altre cose - che la Harvey l'avrebbe denunciata ai servizi sociali accusandola falsamente di aver picchiato il proprio figlio disabile.
La Wray, che ha definito il suo incontro con la Harvey un'esperienza da incubo, ha anche asserito di aver pensato che in Baby Reindeer venisse fatto un accenno alla vicenda che l'ha vista protagonista quando in una scena viene inquadrato un articolo di giornale dal titolo: "Stalker malata prende di mira il figlio sordo di un avvocato".
Baby Reindeer è disponibile su Netflix a partire da giovedì 11 aprile 2024.