Avengers: Endgame, ecco la possibile soluzione a un presunto buco di sceneggiatura
Proviamo a spiegare il presunto buco nella trama di Avengers: Endgame
Attenzione! La notizia che segue contiene pesanti spoiler su Avengers: Endgame!
Uno degli argomenti più discussi e intriganti di Avengers: Endgame è tutta la questione legata ai viaggi nel tempo che hanno regole diverse rispetto a quanto sostenuto da altri film che hanno affrontato una tematica simile.
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È il motivo per cui l'omicidio della Nebula del 2014 non comporta la morte della Nebula del 2023.
Alla luce di ciò, tornare in un punto non precisato nel passato genera una linea temporale alternativa.
L'Antico nel dialogo con Bruce aggiunge poi un altro dettaglio a tutta la questione: le Gemme dell'Infinito creano quello che l'individuo percepisce come il flusso del tempo. Se si rimuove una delle Gemme dalla realtà a cui appartiene, quel flusso si divide e pertanto senza l'arma principale contro le forze dell'oscurità, il mondo di quella realtà sarebbe devastato.
Ecco perché la condizione necessaria e sufficiente affinché ciò non si verifichi è riportare ogni Gemma dalla realtà in cui è stata presa e nell'esatto momento in cui è stata presa. Quello che i Vendicatori devono portare a termine è, in tal senso, non l'alterazione di un realtà ma un vero e proprio furto nel tempo.
Tra alti e bassi, gli Avengers riescono nella loro impresa. Il piccolo intralcio è un momento in cui nel 2012 Loki ruba il Tesseract e fugge, costringendo Steve e Tony a tornare ancora più indietro nel tempo. Per farlo i due usano l'ultima dose di particelle Pym e decidono di andare negli anni '70 per recuperare sia il Tesseract che ulteriori particelle Pym che serviranno per ritornare al "futuro".
A questo punto la storia sembra stabilire che muoversi nel passato, tra le diverse realtà, è possibile purché si disponga di particelle Pym, che praticamente rappresentano il carburante di un viaggio temporale, e del GPS spazio-temporale creato da Tony oltre che alle tute tecniche. Per tornare al presente della linea temporale da cui si proviene, invece, è necessario fare uso di un portale quantico con cui bisogna sincronizzarsi come spiegato a più riprese da Hulk.
Tutto ciò ci porta all'analisi di un'altra questione, la decisione finale di Captain America.
Steve Rogers alla fine del film è incaricato di riportare le Gemme (e il Mjolnir) da dove sono state prese. Decide, però, di non tornare al presente, ma di vivere una vita intera con Peggy Carter. Dopo i 5 secondi stabiliti da Banner scopriamo che Steve ha superato la sua marcatura temporale: ha deciso di non rientrare nel punto prestabilito, tant'è che Bucky lo nota più in là, seduto su una panchina e con i segni del tempo sul suo volto.
Alla luce di quanto abbiamo già analizzato, è impossibile che Steve Rogers sia tornato indietro nel tempo e abbia avuto una vita con Peggy nella stessa linea temporale senza avere un effetto su un "futuro" che abbiamo già visto. Ne deriva che dopo una vita mirata ai suoi doveri Steve abbia deciso di vivere una vita "in pensione" con la sua amata, in una realtà alternativa, fino a superare gli eventi del 2023 (l'anno in cui Steve torna nel passato per rimettere tutto a posto). Persa la possibilità di usare il portale quantico, infatti, l'unica possibilità è che il nostro Cap abbia usato il GPS e la tuta (oltre alle particelle Pym di cui ha fatto scorta) per tornare nell'esatto momento del suo addio (o magari qualche ora prima, giusto per ambientarsi) per salutare i suoi amici e cedere lo scudo a Falcon. Come dicevamo, l'unico modo per tornare nel presente senza un portale è aspettare che diventi passato.
È interessante notare, poi, come il finale abbia una doppia chiave di lettura, specialmente nelle parole del soldato d'inverno e di Hulk rivolte a Cap.
"Mi mancherai, amico" dice Bucky, come se fosse a conoscenza della decisione dell'amico. "Andrà tutto bene, Buck" risponde Steve. "Ci rivedremo qui" dice Bruce. "Contaci" promette Steve.
Avengers: Endgame è al cinema dal 24 aprile.
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Il film è stato diretto da Anthony e Joe Russo ed è stato scritto da Christopher Markus e Stephen McFeely. Tra i produttori esecutivi anche Jon Favreau, regista dei primi due Iron Man.