Avatar, l'Hollywood Reporter e l'embargo non rispettato

Le prime recensioni del blockbuster in 3-D di James Cameron sono arrivate in anticipo. Come solito, anche se Internet viene vista come il far west, è stata la stampa tradizionale a non rispettare le regole...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

E' sempre utile vedere come, nell'ormai stancante scontro tra nuovi e vecchi media, siano quasi sempre questi ultimi a mostrare un modo di fare poco professionale e molto discutibile. Emblematico in questo senso il caso di Avatar, che, nonostante un embargo delle recensioni, è stato giudicato e commentato fin da subito da alcune testate della carta stampata.

David Poland, senza perdersi in formalità diplomatiche, punta il dito contro l'Hollywood Reporter, accusando questa testata (assieme a Variety) di aver richiesto una proiezione mattutina per anticipare quella che sarebbe avvenuta la sera a Londra. La scelta, come scrive Poland, "ha attirato vero traffico al sito dell'Hollywood Reporter per la prima volta da anni", mentre, paragonando la scelta della rivista rispetto al concorrente Variety, il reporter ha sostenuto "chiaramente non può permettersi questo tipo di comportamento responsabile"

In realtà, come scrive Anne Thompson, probabilmente i primi a uscire sono stati i giornalisti del quotidiano inglese The Guardian, che hanno scritto un pezzo abbastanza generalista e ai limiti della recensione, in cui si segnalava come il film fosse piaciuto molto sia ai loro giornalisti che ai colleghi. Da lì, si sono rotte le dighe e prima l'Hollywood Reporter, poi Variety hanno postato i loro pezzi, spingendo quindi la Fox a eliminare il precedente embargo.

Alcune considerazioni sorgono quindi spontanee. La prima, semplicissima, è se ha ancora senso porre degli embarghi in un'era in cui chiunque può segnalare dei pareri difficilmente controllabili (magari su Twitter) o fare il classico gioco del dire/non dire (come avvenuto in questo caso da parte del Guardian). Se si ha paura della reazione dei critici, a questo punto non sarebbe meglio presentare il film poco prima dell'uscita o magari non mostrarlo per niente (come avviene sempre a Natale per il cinepanettone con Christian De Sica)?

Il secondo dubbio è il modo in cui invece si è passati sopra a questo embargo. L'avesse fatto Aint-it-Cool-News si sarebbe urlato al solito sito Internet poco professionale, ma se si tratta dello storico Hollywood Reporter (così come è capitato quando responsabile di una situazione del genere era stato Variety) allora sostanzialmente va bene e si può fare, a scapito dei colleghi rispettosi del loro ruolo. Anche perché, guarda caso, in certe situazioni le recensioni in anteprima sono sempre positive.

Per carità, Avatar sembra veramente un film che ha già conquistato la stampa e probabilmente questi primi pareri entusiasti verranno confermati anche nelle prossime recensioni. Ma qualcosa mi dice che, se la recensione dell'Hollywood Reporter fosse stata un massacro, la cosa non sarebbe stata accettata in maniera così tranquilla. Della serie, a pensar male si farà anche peccato, ma spesso si azzecca...

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