Avatar censurato in Cina? Ma per carità...
Per i mass media italiani non c'è dubbio, il film di James Cameron sarebbe vittima di una censura e di una proibizione. Ovviamente, come solito si esagera e si scrivono cavolate...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
C'è da dubitarne, almeno a studiare un po' meglio la vicenda. Prendiamo l'articolo del Los Angeles Times, che spiega bene le ragioni più probabili. Intanto, va ricordato che stiamo parlando di un Paese che accetta soltanto 20 pellicole straniere nei suoi cinema (che peraltro sono solo 4.000 in tutta la nazione, pochissimi considerata la popolazione), tanto che Avatar ha dovuto attendere gennaio perché il programma del 2009 era già completo. Insomma, già di base, non proprio la rappresentazione del libero mercato indicato da Adam Smith.
D'altra parte, se le autorità volevano censurare Avatarper i suoi contenuti (si parla di somiglianze tra il popolo Na'vi che viene estromesso dalle proprie terre e alcune popolazioni locali cinesi che hanno dovuto spostarsi per ordine del governo), non sembrerebbe proprio che sia stato fatto un buon lavoro. La pellicola nelle prime due settimane ha incassato oltre 75 milioni di dollari, un record assoluto per questo Paese. E, nonostante la forte diminuzione di schermi 2-D tradizionali, rimarrà comunque presente in quasi 900 sale 3-D, un formato che ha dato vita al 64% dell'incasso del film in Cina. Insomma, i 'censori' sarebbero stati disattenti prima e poco efficaci ora. Ma stiamo parlando delle stesse persone che condannano blogger a 10 anni di galera per quello che scrivono? Cerchiamo di essere seri.
D'altra parte, la metafora chiarissima di Avatar è legata alla guerra in Iraq e/o, se vogliamo, ai nativi americani (d'altronde, c'è chi ha parlato di Pocahontas nello Spazio), temi che francamente non dovrebbero preoccupare troppo il governo cinese. Ma evidentemente interessano molto ai quotidiani nostrani, sempre pronti a parlare di censura di film, un po' meno attenti ai veri problemi politici di nazioni come l'Iran o la Cina, tanto da evitare (quasi) sempre di porre l'attenzione sulle tante aziende nostrane che appoggiano con il loro lavoro questi regimi.
Ma ovviamente un articolo su Avatarcrea meno problemi...