Aspettando Il Gigante Gentile: Spielberg torna a raccontare fiabe

Tra i film più attesi del 2016 c’è Il Gigante Gentile di Steven Spielberg. Quali sono le aspettative sull'adattamento della celebre fiaba di Roald Dahl?

Redattore su BadTaste.it e BadTv.it.


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Tra i film più attesi del 2016 c’è Il Gigante Gentile di Steven Spielberg.

Se ne sa e se ne è visto poco, sia dalle indiscrezioni che dai due trailer. Chi conosce la fiaba di Dahl è ancora in trepidante attesa di scoprire come sarà sul grande schermo il vasto mondo dei giganti, di cui al momento si è ovviamente visto un assaggio parziale. I nomi coinvolti nel film fanno ben sperare in un gradito ritorno di un tipo di cinema che ha fatto dell’espressione del meraviglioso un marchio di fabbrica. Ma chi si nasconde davvero all’ombra del Grande Gigante Gentile?

Finestre sul mondo

Hook 1991

In Hook - Capitan Uncino, non appena l’uncino della finestra della stanza di Wendy inizia lentamente a sollevarsi, un brivido percorre la schiena di ogni bambino. Il vento soffia, Nana abbaia in giardino, zio Tootles si risveglia dai propri incubi (“Uncino!!”) e i figli di Peter e Moira vengono rapiti e portati sull’Isola Che Non C’E’. Eppure, non appena la finestra si spalanca, non viene mostrato chi mai durante la notte stia irrompendo in casa. Le coperte dei letti volano via e l’unica persona che avverte empaticamente cosa stia accadendo ai ragazzi è proprio l’anziana Wendy, occupata nella presentazione di un reparto di un ospedale pediatrico. La magia, di qualunque tipo, è misteriosa tanto quanto la Forza. E un gigante come Dustin Hoffman nei panni di James Hook non può bruciarsi subito: deve fare il suo ingresso in grande stile a bordo del proprio galeone. E’ opportuno che venga celato fino a che il protagonista e gli spettatori siano pronti e caricati a dovere di aspettative. Un quarto di secolo più tardi, da una finestra di un orfanotrofio di Londra, molto simile a quella della stanza di Wendy, fa il suo ingresso una gigantesca mano pronta ad afferrare la piccola Sophie e a portarla in un mondo lontano. E' l’incipit del trailer di The BFG.

Dopo le nuove incursioni nel biopic e nell’affresco storico di Lincoln e de Il Ponte delle Spie, Spielberg è tornato al fantastico. Oltre al peso massimo del proprio cognome porta con sé altri due giganti: la Disney e Roald Dahl. Seguono in coda vecchie e rinnovate glorie, come la DreamWorks e la Amblin, due nomi di rilievo nell’epopea produttiva spielberghiana. Naturalmente, lo accompagnano Kathleen Kennedy e Frank Marshall, con i quali ha messo a segno alcuni tra i maggiori successi della propria leggendaria carriera. Rispetto a Hook - Capitan Uncino (un film che lo stesso Spielberg non ama e non apprezza, nel quale non è stato coinvolto fin da subito), il regista ha a disposizione un balzo tecnologico senza precedenti applicato alle settima arte. E nel 2011, per Le Avventure di Tintin - Il Segreto dell’Unicorno, si è servito in maniera massiccia del motion capture, tecnica che permette oggi a Mark Rylance (fresco di Oscar per Il Ponte delle Spie) di diventare il Grande Gigante Gentile. Ma la vecchia volpe di Hollywood è quasi sempre stata abbastanza saggia da non cedere alle lusinghe della tecnica senza uno script organico e un fiume di immagini e contenuti funzionali allo storytelling. Nel trailer del suo nuovo film, il gioco di luce con cui il Gigante si nasconde nella penombra delle strade di Londra è idealmente simile al gioco di prospettiva grazie al quale Agatha e John riuscivano a non essere visti dalla polizia della Precrimine in Minority Report. Come in quel caso, il virtuosismo visivo non è mai manierista, ma sempre funzionale al proseguimento della storia (Agatha e John riescono a scappare, così come Sophie e il Gigante riescono probabilmente a non essere visti). L’onirica ambientazione londinese fa il resto, riconfermando la capitale britannica come una delle metropoli cinematograficamente più suggestive del nostro tempo.

Il Gigante e la bambina

Come rendere nuovamente accattivante una fiaba classica?

Banalmente, con la squadra giusta. Ma mentre al cinema vanno forte mostri e Kaiju, i giganti non se la passano granché bene. Il Cacciatore di Giganti di Bryan Singer è stato un gigantesco tonfo al botteghino, nonostante i nomi di grido del regista, del cast e di uno script che vedeva tra gli sceneggiatori Christopher McQuarrie. Dalla sua, Spielberg ha tuttavia il vantaggio di essere uno dei più grandi direttori di attori del suo tempo. E, cosa non da poco, è in grado di trarre il massimo sia da attori navigati come Rylance che da giovanissimi come la piccola Ruby Barnhill. Da Henry Thomas in E.T. a un giovanissimo Christian Bale ne L’Impero del Sole fino a Haley Joel Osment in A.I. - Intelligenza Artificiale, Spielberg ha sempre consegnato all’infanzia il dono di vedere ciò che agli adulti è nascosto: la capacità di sopravvivere alla rabbia e alla solitudine. Una prospettiva che si sposa molto bene con i temi cari a Dahl, nelle cui storie i giovani sono quasi sempre chiamati a rimediare alle storture e alle incongruenze del mondo adulto. I ragazzi di Spielberg sono spesso soli, abbandonati o emarginati, ma trovano sempre il coraggio di reagire senza fermarsi davanti al dolore della perdita (di un genitore, della propria infanzia, della possibilità di avere una famiglia). I giovani eroi di Dahl sono invece mossi da una curiosità perenne che consente loro di non avere paura dell'ignoto. E Il Gigante Gentile, in uscita a luglio nelle sale americane, ha nel DNA lo script di Melissa Mathison, scomparsa da poco, autrice proprio della sceneggiatura di E.T. l’extra-terrestre. E’ lei che si nasconde all’ombra del nuovo gigante spielberghiano, proprio come era lei a celarsi dietro il candore del piccolo alieno dell’82. Ci manca, e molto.

Melissa Mathison

A quasi 35 anni dall’avventura di Elliott e del piccolo extra-terrestre e 25 anni dopo il suo Peter Pan cresciuto, Spielberg torna a raccontare una fiaba in un momento completamente diverso del suo percorso professionale. Nell’82, E.T. era il primo film del quale aveva il totale controllo: era il suo lavoro più personale, un progetto che inseguiva da tempo e che aveva spesso rinviato per via di occasioni ghiotte da prendere al volo. Dopo il successo de I Predatori dell’Arca Perduta aveva scelto un piccolo film per se stesso, convinto che lo avrebbero visto in pochi. Prova ne è che il fenomeno globale generato da E.T. lo lascia stupito tanto quanto Lucas era rimasto colpito dal successo di Star Wars. E’ proprio nello stesso anno che Roald Dahl scrive una delle sue fiabe più fortunate, incentrata sulla piccola orfana Sophie che una notte viene rapita da un essere di enormi dimensioni. Giunta in un mondo di giganti che si nutrono di carne umana, scopre che il suo rapitore è un gigante gentile che mangia solo strane verdure dette cetrionzoli. Nasce dunque una singolare alleanza tra il gigante e la bambina per fermare i giganti carnivori. Dal romanzo è già stato tratto nel 1989 un film di animazione prodotto dalla Cosgrove Hall Films, intitolato Il Mio Amico Gigante, distribuito in home video in Italia solo nel 1997. Tratto distintivo del Big Friendly Giant sono soprattutto le sue grandi orecchie sempre pronte ad ascoltare. Con Sophie, sarà l’incontro tra due emarginati dei rispettivi mondi, vittime del pregiudizio di vivere una vita diversa dal pensiero dominante: lei senza famiglia e lui fuori dalle abitudini del proprio gruppo dei pari.

Il gigante Gentile 2016

Tra i giganti gentili della celluloide, anche il buon Karl di Big Fish (Matthew McGrory, scomparso nel 2005) era un caso emblematico di vittima dei pregiudizi. “Non voglio mangiarti, non voglio mangiare nessuno ma mi viene fame. Sono troppo grande” sospirava a un incuriosito Edward Bloom, “Non hai mai pensato che è questa città ad essere troppo piccola?” replicava Ewan McGregor. Ironia della sorte, durante lo spettacolo circense Danny DeVito presentava il massiccio Colossus come “Il nostro grande e gentile gigante”, riferendosi proprio alla fiaba di Dahl. E l’ingresso del gigantesco Karl nello spettacolo costringeva inevitabilmente il povero Colossus a cercarsi un altro lavoro. Lo stesso DeVito aveva curato la regia dell’adattamento di Matilda 6 mitica, tratto proprio da una delle fiabe di Dahl, in cui la protagonista è non a caso una bimba vispa e curiosa in un mondo di adulti gretti e tendenzialmente stupidi. Di preciso, ancora non sappiamo cosa uscirà ancora una volta dal cilindro di uno dei narratori più ambiziosi e affabulatori del nostro tempo. Dai marchi ai nomi coinvolti nel film tutto è gigantesco, compresa la sfida che viene lanciata al pubblico. Affezionarsi a un piccolo alieno sembra più facile che amare un grande gigante. Ma chi conosce Spielberg e la fiaba di Dahl continua ad attendere fiducioso: Il Gigante Gentile potrebbe segnare il gradito ritorno della squadra che ha suggerito, con in testa la compianta Mathison, che con l’amico giusto e una bicicletta si può spiccare il volo. A distanza di oltre trent'anni, è ancora possibile emozionare il pubblico con due grandi amici e una fiaba di buoni sentimenti? La sfida è aperta e l'appuntamento e nelle nostre sale.

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Cosa ne pensate? Potete dircelo nei commenti o in questo topic del Forum Cinema.

Nel cast del film, realizzato con un mix di live action e CGI, Mark Rylance (il Grande Gigante Gentile), la piccola Ruby Barnhill (Sophie), Penelope Wilton (la regina), Rebecca Hall (Mary) e Bill Hader,Jemaine ClementMichael David AdamthwaiteDaniel BaconChris Gibbs, Adam Godley,Jonathan HolmesPaul Moniz de Sa Olafur Olaffson nei panni dei giganti.

Pubblicato nel 1982, Il GGG racconta la storia di una bambina, della Regina d’Inghilterra e di un Gigante Gentile conosciuto come il GGG, che decidono di imbarcarsi in una avventura per catturare i crudeli giganti cannibali che hanno invaso il mondo degli umani. John Cleese doveva interpretare Il GGG in un film che stava producendo Kathleen Kennedy negli anni novanta. La Kennedy produrrà anche questa versione assieme a Frank Marshall e Sam Mercer. Melissa Matheson (E.T.) ha scritto la sceneggiatura.

L’uscita è prevista per il 1 luglio 2016, quella italiana per settembre.

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