Aspettando Avengers: Infinity War - Spider-Man: Homecoming

Aspettando Avengers: Infinity War, un ripasso di Spider-Man: Homecoming

Redattore per badtaste.


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Tutto ha condotto a questo.

Ci siamo: tra pochi giorni, Avengers - Infinity War sarà finalmente nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.

Si tratta di un grande traguardo per i Marvel Studios: con il film dedicato alle Guerre dell’Infinito inizia a chiudersi un capitolo importantissimo nella storia dei cinecomic della Casa delle Idee, a 10 anni esatti dall'approdo nei cinema del primo episodio del franchise che ha dato inizio a tutto.

In attesa che il colossale cinecomic diretto da Anthony e Joe Russo arrivi nelle sale italiane il prossimo 25 aprile (noi lo vedremo all'Arcadia di Melzo il 24 notte), ecco cosa bisogna tenere a mente dei 18 film che lo hanno preceduto.

Spider-Man: Homecoming - 6 luglio 2017

Responsabilità

"Ciao, Happy! Ecco il mio rapporto: ho sventato il furto aggravato di una bici e ho lasciato un biglietto per il proprietario, ho aiutato una signora dominicana che si era persa, è stata gentile e mi ha comprato un churro! Solo che... sento di poter fare di più".

Sembra un concetto scontato e sentito mille volte associato al giovane Peter Parker, ma mai come in Homecoming si è sentito il vero significato del concetto di responsabilità in mano ad un ragazzino che prova a combattere e a trovare il suo ruolo in un mondo di adulti.

Peter non è mai stato così giovane e così tremendamente simile alla sua controparte cartacea, lo vediamo scivolare tra i banchi e i corridoi scolastici alla disperata ricerca, come ogni adolescente, di un modo per farsi notare e per venire riconosciuto per le qualità che sa di possedere. Come ogni adolescente allo stesso modo infrange le regole e come ogni adolescente si scontra con la dura realtà del peso di un mondo che non può sorreggere da solo.

Homecoming racconta in modo semplice e innocente la purezza dell'avere 15 anni e del desiderio di poter salvare le persone che si amano, anche quando sembra impossibile, anche quando ti trovi da solo, sommerso da un cumulo di macerie. È la storia della genesi di un supereroe che apprende sin da giovane che non è il costume che ti definisce, ma le tue qualità.

Aspettando Infinity War

Il momento più eclatante di Spider-Man: Homecoming arriva nel finale, quando Tony propone a Peter di unirsi agli Avengers, mostrarsi ad una conferenza stampa (come fatto da Stark diversi anni prima) e ricevere in dono un nuovo costume altamente tecnologico. "Grazie signor Stark, ma sto bene così. Preferisco stare con i piedi per terra per un po', sarò l'amichevole Spider-Man di quartiere" gli dice Peter. Il ragazzo crede che Tony gli abbia fatto un test (e che in realtà non ci sia nessuna conferenza stampa programmata), ma poi quando "l'eroe springstiniano della classe operaia" si allontana, scopriamo che è tutto vero.

Con quel gesto, comunque, Peter Parker decide di appellarsi alla segretezza e mantenere celata la propria identità. In un'epoca in cui tutti i Vendicatori sono allo scoperto, è intrigante che qualcuno ci tenga a un po' di riservatezza. Riservatezza che durerà poco con sua zia, vista la sequenza finale in cui il personaggio interpretato da Marisa Tomei scopre tutto.

Tornato a scuola, come un ragazzo normale, Peter si ricongiunge ai suoi amici e accoglie ufficialmente nella sua cerchia Michelle, che si fa chiamare dagli amici MJ, un rimando quindi alla Mary Jane Watson dei fumetti.

Come spiegato dal presidente dei Marvel Studios, non si tratta dello stesso personaggio:

Non abbiamo mai inteso quel momento come una grande rivelazione, si è solo trattato di un omaggio alle avventure passate e ai vecchi amori di Peter. [Zendaya] non interpreta Mary Jane Watson, è sempre stato così, le abbiamo chiesto di interpretare un nuovo personaggio del liceo, Michelle. Sapevamo che c’era una “M” in Michelle e una in Mary, così abbiamo pensato che sarebbe stato divertente se le sue iniziali fossero state MJ. Poi la notizia è trapelata e Zendaya ha dovuto affrontare la stampa con molta difficoltà. La verità è che non l’abbiamo mai inteso come un colpo di scena, ci sono molte rivelazioni nel film, ma questa non doveva esserlo.

Guardando verso il futuro, la prima scena dei titoli di coda è la sola rilevante. Nella sequenza troviamo Toomes (Michael Keaton) in prigione dopo la sua cattura, ha ricevuto una visita dalla sua famiglia ed è in procinto di incontrarli. In corridoio si imbatte Mac Gargan, uno dei suoi ex soci che viene arrestato dall'FBI sul traghetto di Staten Island, con un grosso scorpione tatuato sul collo. Gargan gli dice che è tutta colpa di Spider-Man se si trovano entrambi in prigione: “Ho degli amici che vorrebbero incontrarlo, scattargli qualche foto, tagliargli la gola…" gli dice, poi prosegue dicendo che ha sentito delle voci secondo cui Toomes sarebbe a conoscenza della vera identità del ragazzino. "Se lo avessi saputo" ribatte Adrian, "sarebbe già morto". Toomes allora si allontana a inizia a sorridere: ha deciso di proteggere Spider-Man. Quanto a Gargan, l’uomo potrebbe ricoprire una certa importanza nel sequel di Homecoming in arrivo nel 2019 e magari diventare lo Scorpione dei fumetti.

Curiosità

  • Jennifer Connelly presta la voce al sistema di intelligenza artificiale di Spider-Man, Karen. Suo marito Paul Bettany debuttò nell'Universo Marvel prestando la voce a J.A.R.V.I.S.

  • La musica che apre il film è una rivisitazione del tema di Spider-Man a cura di Michael Giacchino della serie tv animata andata in onda negli anni '70.

  • Gwyneth Paltrow torna in questo film nei panni di Pepper Potts dopo l'ultima apparizione in Iron Man 3, che segnò la fine del suo contratto con l Marvel

  • La scoperta dell'identità di Spider-Man da parte di Zia May è un dato di grande rilievo: in questo modo, come dichiarato da Marisa Tomei, il personaggio nei film successivi non verrà messo troppo da parte e si potrà continuare a esplorare il rapporto tra lei e Peter

  • Nella sequenza del salvataggio di Liz nell'ascensore, Spider-Man si ritrova a testa in giù in prossimità della ragazza: Karen a quel punto suggerisce al ragazzo di baciarla. Si tratta di un chiaro riferimento al bacio tra Peter e MJ in Spider-Man di Sam Raimi

  • Quando Tony Stark toglie a Peter il costume, gli dice: "se non sei niente senza il costume, allora non dovresti averlo". Tony imparò questa lezione qualche anno prima, durante gli eventi raccontati da Iron Man 3 

  • Marisa Tomei ha descritto una sequenza con zia May tagliata prima dell’inizio delle riprese del film. Nella sequenza in questione – ha descritto la star – zia May doveva salvare una bambina in difficoltà nel vicinato con Peter che assiste da lontano:

    Poi torno a casa e non gli dico nulla di quello che è successo, e anche lui non mi dice niente. Perciò mi chiede: "Com’è andata la giornata?" e io rispondo: "Tutto bene", anche se in realtà sono tremendamente nervosa per tutto quello che è successo. Quindi diciamo che io gli racconto bugie, lui pure: era una premessa molto interessante. È stato deludente non girarla.

  • Gli sceneggiatori John Francis Daley e Jonathan Goldstein hanno rivelato che la celebre battuta “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”, pronunciata proprio da zio Ben in Spider-Man di Sam Raimi del 2002, stava per essere citata anche nel film con Tom Holland:

Alla fine, quando Happy (Jon Favreau) è nella stanza del ragazzo a scuola, doveva dire "Ah sì, Tony voleva che ti dicessi che da un grande potere derivano… delle cose che non ricordo". Ma era troppo metacinematografica e anche abbastanza inappropriata, specialmente per via del fatto che solo zio Ben è la persona giusta per quella battuta, non certo Iron Man!

Aspettando Avengers: Infinity War

Fase 1Iron Man | L’Incredibile Hulk | Iron Man 2 | Thor | Captain America: il Primo Vendcatore | Avengers

Fase 2: Iron Man 3 | Thor: the Dark World | Captan America: the Winter Soldier | Guardiani della Galassia | Avengers: Age of Ultron | Ant-Man

Fase 3: Captain America: Civil War | Doctor Strange | Guardiani della Galassia Vol. 2

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