Aspettando Avengers: Infinity War - Captain America: Civil War
Aspettando Avengers: Infinity War torniamo su Captain America: Civil War
Ci siamo: tra pochi giorni, Avengers - Infinity War sarà finalmente nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.
In attesa che il colossale cinecomic diretto da Anthony e Joe Russo arrivi nelle sale italiane il prossimo 25 aprile (noi lo vedremo all'Arcadia di Melzo il 24 notte), ecco cosa bisogna tenere a mente dei 18 film che lo hanno preceduto.
Captain America: Civil War - 4 maggio 2016
Divisi si perde.
Gli eventi di Sokovia hanno avuto un effetto devastante sull'opinione pubblica. Il governo vuole mettere a freno gli Avengers attraverso degli appositi accordi, ma non tutti i Vendicatori accettano la proposta. Alcuni avvertono maggiormente il peso della responsabilità (come Tony, lasciato da Pepper e ammonito dalla donna che ha perso un figlio interpretata da Alfre Woodard), altri invece il senso del dovere.
Quello che non riuscirà a dividere gli Avengers dall'esterno, ci riuscirà dall'interno. Zemo (interpretato da Daniel Brühl), una "nemesi" senza alcun potere, deciderà di vendicarsi per la morte della sua famiglia, uccisa negli eventi di Sokovia. Lo farà mostrando a Tony Stark la verità sulla morte dei suoi genitori, uccisi nel 1991 dal Soldato d'Inverno.
Dopo un intenso scontro, Bucky e Steve riusciranno a mettere fuori gioco Tony. "Quello scudo non ti appartiene. Non te lo meriti. Mio padre ha creato quello scudo". Con quelle parole colme d'odio, Steve rinuncia al suo simbolo, a ciò che fino a quel momento l'aveva definito: il suo scudo.
Zemo (che non riesce a suicidarsi grazie all'intervento di Pantera Nera) aveva capito tutto, che divisi si perde. E in effetti, alla fine del film, ognuno ha perso qualcosa.
Aspettando Infinity War
Con Captain America: Civil War, nonostante un barlume di speranza, qualcosa si è rotto negli Avengers. Steve si prenderà cura di una parte dei Vendicatori (quella rinchiusa nel raft) e deciderà, assieme a Vedova Nera (che si allontana da Tony dopo una discussione), di continuare a lottare per quello in cui crede giusto, anche se in totale segretezza. In Avengers: Infinity War troveremo infatti i supereroi sotto copertura, con un aspetto decisamente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati.
L'assenza di Thor e Bruce Banner (dato per disperso dopo gli eventi di Age of Ultron) verrà poi spiegata da Thor: Ragnarok, mentre di Black Panther (qui solamente introdotto) scopriremo qualcosa di più nel film a lui interamente dedicato. Rhodey (dopo l'incidente di Berlino) riuscirà pian piano a rimettersi in sesto, anche se con parecchie difficoltà e con un prototipo di esoscheletro fornitogli da Tony.
Quello che il film introduce nell'Universo Cinematografico è una tecnologia di grandissima importanza ai fini della storia. Parliamo del B.A.R.F., la tecnologia da 611 milioni di dollari di cui Tony Stark parla all'inizio del film che “riesce ad influire sull’ippocampo per eliminare ricordi traumatici“. Viene definita in italiano come R.I.M.B.A., acronimo corrispondente a “Retroinquadratura memoria binaria ampliata“.
I registi Anthony e Joe Russo, parlando di Avengers: Infinity War e del suo sequel, hanno lasciato intendere che alcuni indizi sulla storia sono presenti proprio in questo film e qualcosa ci induce a pensare che il R.I.M.B.A. non sia una semplice tecnologia fine a sé stessa.
Le scene dei titoli di cosa ci dicono qualcosa in più sugli sviluppi futuri della trama.
Nella prima scopriamo dove sono finiti Steve e Bucky dopo gli avvenimenti finali del film: li ritroviamo in un laboratorio medico all’avanguardia e ricco di strumentazione di tecnologia avanzata; qui Bucky, in accordo Steve, ha deciso di farsi ibernare di nuovo in attesa che venga trovata una cura per il suo ‘problema’, qualcosa che cancelli ciò che l’Hydra gli ha fatto e che spazzi via il Soldato d’Inverno dalla sua mente. Nel corso del film ci viene mostrato infatti che bastano alcune parole pronunciate in una determinata sequenza per scatenare il Soldato d’Inverno, e così pare che il Capitano abbia deciso di appellarsi a T’Challa in cerca di una soluzione. L'ambientazione rimane misteriosa per poco prima che una panoramica ci confermi dove ci troviamo esattamente: si tratta del Regno del Wakanda, il paese di cui è originario e sovrano Pantera Nera come dimostra la gigantesca statua del felino protettore del regno.La seconda scena è invece interamente dedicata a Peter Parker, e allude al fatto che Tony Stark sarà una figura paterna per lui in Spider-Man: Homecoming.
Nei momenti conclusivi della pellicola Steve fa recapitare a Tony un pacco contenente una lettera e un cellulare. "Se hai bisogno di noi, se hai bisogno di me, io ci sarò".
Curiosità
Prima dello scontro con Robert Downey Jr., Sebastian Stan mandò all'attore un video mentre allenava i bicipiti con la testa di Iron Man e scrivendogli: "Attendo la nostra scena di domani, Robert"
La scena in cui Ant-Man viene lanciato sulla freccia di Occhio di Falco è presa direttamente dai fumetti e nello specifico da The Avengers #223.
Samuel L. Jackson fu "sorpreso" di scoprire che Nick Fury non sarebbe comparso nel film. Il produttore Nate Moore spiegò che non riuscirono a trovare un ruolo per l'attore che aggiungesse spessore alla storia che volevano raccontare
I genitori di Robert Downey Jr. sono interpretati da John Slatter e Hope Davis, che sono rispettivamente più grandi dell'attore di due anni e un anno
Il ringiovanimento di Tony Stark fu curato, come al solito dalla società di effetti visivi LOLA
Il costume di Pantera Nera fu "ripassato" in post-produzione con la CGI.
Alcune scene del film sono ambientate in Romania, dove è nato Sebastian Stan. In una sequenza possiamo ascoltare l'attore mentre parla rumeno.
Il costume di Spider-Man non era stato finalizzato quando Tom Holland arrivò ad Atlanta per girare le sue scene, così quello che vediamo è stato realizzato interamente in CGI.
Per la prima volta i Russo girarono con delle cineprese Alexa IMAX la battaglia all'aeroporto. Si trovarono così bene che decisero di girare Avengers: Infinity War e il suo sequel interamente con quelle macchine da presa.
Il regista Joe Russo fa una piccola comparsa nei panni dello psichiatra Theo Broussard
Durante lo scontro in Siberia Cap dice a Iron Man: "I could do this all day", la stessa battuta detta e ripetuta in Captain America: il Primo Vendicatore. Purtroppo la citazione si è persa nel doppiaggio visto che nel primo Captain America la traduzione era "Ho tutto il giorno libero"; nel terzo film: "Io non sono stanco".
Aspettando Avengers: Infinity War
Fase 1: Iron Man | L’Incredibile Hulk | Iron Man 2 | Thor | Captain America: il Primo Vendcatore | Avengers
Fase 2: Iron Man 3 | Thor: the Dark World | Captan America: the Winter Soldier | Guardiani della Galassia | Avengers: Age of Ultron | Ant-Man