Anya Taylor-Joy: i migliori 5 film da vedere dell’attrice di Furiosa

5 film con Anya Taylor-Joy da vedere in attesa dell'arrivo di Furiosa. Un recap delle tappe fondamentali dove non manca The Witch

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Il miglior modo per capire Anya Taylor-Joy non è La regina degli scacchi. Per quanto paradossale possa sembrare quando è arrivata tra le sue mani Beth Harmon, la scacchista della serie Netflix, il suo volto era già una certezza tra chi aveva frequentato il cinema horror. L’opera diretta da Scott Frank le ha permesso per la prima volta di avere un ruolo ampio. Protagonista assoluta di tutti e sette gli episodi de La regina degli scacchi Anya Taylor-Joy ha potuto dimostrare la sua capacità di lavorare bene nei confini dei generi (dal terrore a quella che fondamentalmente è una serie sportiva in costume). Ad aiutarla è stato un ruolo semplice, immediato da amare per il pubblico, ma anche così variegato da farla muovere con agilità in uno showreel del suo talento. Eppure Anya Taylor-Joy non è mai stata, solo, La regina degli scacchi come sa chi l'ha seguita sin dai primi passi.

Il suo è un percorso cinematografico straordinario. Fatto di una crescita rapida e rigorosa e di continui aggiustamenti della sua "fama". Non evita il typecasting, anzi lo usa in suo vantaggio. Lo sperimenta però su opere molto diverse, su più generi, evitandone così gli effetti indesiderati. Nel 2024 sta provando la via della fantascienza. Dal breve cameo in Dune: parte due a Furiosa la distopia è il filo conduttore del suo anno al cinema. Per chi ancora ritenesse ancora Anya Taylor-Joy un nome da googlare, vi abbiamo confezionato una lista di cinque visioni consigliate per saltare nelle tappe fondamentali di una carriera iniziata da relativamente poco, ma già ricchissima. 

The Witch

Che bomba The Witch. Un horror in costume basato sul folklore inglese del 1630 che ha sparato nelle stelle il suo regista, Robert Eggers e la casa di produzione A24 (già sulla buona strada, dopo uno straordinario 2015 gli addetti ai lavori non potevano più ignorarla). Anya Taylor-Joy li seguì a ruota, diventando il volto più riconoscibile di uno degli - ormai rari - film di culto (e sui culti). Un’interpretazione già matura. Lavora con il corpo e con l’anima, passando da un registro all’altro.

Un predicatore vive isolato nel bosco insieme alla moglie e ai suoi figli. Tra loro c’è Thomasin che assiste alla scomparsa del fratello non ancora battezzato. Una strega l’ha rapito? Tra superstizione, allucinazione e suggestione con base storica The Witch deforma la ricostruzione dei fatti e della cultura di un’epoca per portare invece nella mentalità di quella stessa epoca. Fa dannatamente paura. E Anya Taylor-Joy è bravissima. 

Split

A M. Night Shyamalan serviva la conferma di essere tornato in forma. Ad Anya Taylor-Joy serviva la conferma di aver trovato il suo spazio sul grande schermo come ragazza dell’horror. “Non il massimo, ma per lo meno è un inizio” deve aver pensato il suo agente. Le nicchie possono garantire il pane, ma anche imprigionare. Come vedremo, lei ne è uscita agilmente. Prima di farlo però si è divertita a essere l'ingrediente essenziale per la rinascita del "regista della notte" con Split.

Un sequel nascosto, un film di detenzione, un thriller dall’ossatura classica? Tutto questo e nulla di tutto ciò. Split, grazie a James McAvoy, è soprattutto un racconto di maschere, personalità, di finzione per sopravvivere a un pazzo e a se stessi. Taylor-Joy duetta con un McAvoy straordinariamente in forma e ne esce viva. Altra spunta, altro successo, ora di cambiare corsia.

Emma

Vi abbiamo consigliato Emma parlando dei film storico-sentimentali da vedere. Un riuscitissimo adattamento di Jane Austen in cui Anya Taylor-Joy affianca un’altra regina dell’horror: Mia Goth. Il film ha debuttato direttamente in VOD colpito dal terremoto distributivo della pandemia. Gli amori e i corteggiamenti sono quelli che ci si aspetta, ma soprattutto l’attualità della storia viene trovata nel braccio di ferro tra i sessi.

Un esempio di cinema femminile e femminista che sarebbe esploso negli anni a seguire. Nel piatto che viene servito la ricostruzione storica, l’eleganza della fotografia, il ritmo della commedia, trovano il sale nella protagonista. La sua presenza e il confronto con il cast di comprimari, ricchissimo, funzionano e danno la spinta a un film altrimenti convenzionale. 

The Northman

I costumi si addicono ad Anya Taylor-Joy. Nel caso del brutale mondo di The Northman però sono quelli di una regina lontana dai cliché. Facile pensare che il ruolo di Olga, prima maga schiava, poi promessa regina, sia quello che ha convinto George Miller ad affidarle Furiosa (insieme alla visione di Ultima notte a Soho, come dichiarato dal regista).

Blockbuster sperimentale, il kolossal di Robert Eggers è stato uno dei flop più amati degli ultimi tempi. In The Northman ci sono le questioni dei norreni, i loro Dei e la loro voglia di combattere nel fango. È pertanto incredibile come la gracile Taylor-Joy riesca ad apparire perfettamente inserita in quel contesto. Il suo volto aiuta il suo corpo ad assumere una portata mistica, da racconto leggendario, che la rende credibile.

Super Mario Bros. - Il film 

Al posto di Super Mario Bros. - Il film poteva esserci The Menu. Oppure Ultima notte a Soho (anche se la delusione per come è uscito questo attesissimo film di Edgar Wright ancora fa male). Però l’incontro, seppur in forma di doppiaggio, tra la Principessa Peach e Anya Taylor-Joy era scritto nel grande libro delle profezie del cinema. Abbinamento perfetto già pronto per un eventuale live action!

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