10 antologie di film horror da vedere per Halloween

10 antologie del terrore selezionate per la vostra serata di Halloween a base di cinema horror, popcorn e sedute spiritiche

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La nostra selezione di 10 antologie di film horror da vedere per Halloween

C’è qualcosa di ineffabile eppure innegabile che lega il concetto di antologia a quello di film dell’orrore, o di horror in generale. Sarà perché la paura spesso funziona meglio sulla breve distanza, sarà che la tradizione del genere nasce (e rinasce, e rinasce ancora una volta) sotto forma proprio di raccolta, sarà merito delle riviste pulp o, più di recente, di Stephen King – resta il fatto che l’orrore a episodi ha una lunga e gloriosa tradizione cinematografica, con la quale i più grandi autori del genere si sono dovuti cimentare prima o poi.

Per qualche motivo che bisognerebbe indagare, però, l’antologia horror ha perso un po’ di smalto negli ultimi anni, e la sua bandiera è stata portata avanti solo occasionalmente, e quasi mai in maniera strutturata – almeno al cinema: il sottogenere si è spostato serenamente in TV, come dimostra per esempio il Cabinet of Curiosities di Del Toro. Noi però vogliamo parlarvi di film: abbiamo selezionato 10 antologie di film horror da vedere, pescando dal passato e dal presente, dalla storia e dalla contemporaneità (per quanto possibile). Le trovate qui sotto, in ordine alfabetico, ovviamente.

The ABCs of Death

Non fatevi spaventare dalle due ore e passa di lunghezza: The ABCs of Death è una raccolta di cortometraggi. 26, per la precisione, come le lettere dell’alfabeto: gli episodi si chiamano così A is for Apocalypse, B is for Bigfoot, e così via fino a Z is for Zetsumetsu (cioè “estinzione”). La collezione di registi e registe comprende alcuni dei nomi più interessanti del decennio, da Adam Wingard (che l’anno prima aveva diretto il magnifico You’re Next) a Ben Wheatley.

Creepshow

Scrive Stephen King, dirige George Romero, in quella che è un’antologia omaggio agli horror a fumetti degli anni Cinquanta. Se non vi basta per convincervi a recuperare Creepshow, vediamo: c’è un episodio con Leslie Nielsen? Ce n’è uno interpretato da King in persona? Potrebbe essere il film più divertente mai girato da George Romero? Certo che siete difficili…

Ghost Stories

Nato da uno spettacolo teatrale scritto e portato in scena dagli stessi autori del film, Ghost Stories è un’antologia nella quale la cornice è più importante del solito, forse addirittura (ma non vorremmo spoilerare nulla) essenziale per comprendere l’intero senso del film. E in più ha quella bella aria da BBC, da horror inglese di una volta che è perfetta per un’antologia.

I tre volti della paura

Il film dal quale ha preso il nome la più grande rock band di sempre, e questo dovrebbe bastarvi. Sono solo tre episodi: il primo tesissimo e hitchcockiano fino al midollo, il secondo a tema vampiresco, tratto da un romanzo del cugino di Tolstoj (!) e nobilitato da un clamoroso Boris Karloff, e il terzo ispirato a Čechov e sottilmente inquietante. In pochi vi diranno che è il miglior film di Mario Bava, e noi siamo tra quei pochi.

La casa che grondava sangue

Nonostante il titolo da slasher hollywoodiano anni Ottanta, questa antologia è in realtà una produzione Amicus (e quindi inglese) degli anni Settanta, che racconta quattro storie che ruotano tutte attorno alla stessa casa. Tra gli interpreti si segnalano tra gli altri Christopher Lee, Peter Cushing e Denholm Elliott, mentre la sceneggiatura di tutti gli episodi è di Robert Bloch, l’autore del romanzo da cui Hitchcock trasse Psyco.

Southbound

Le antologie horror, dicevamo, ultimamente non se la passano benissimo, e ne abbiamo escluse un paio (Books of Blood, Scare Package) che sarebbero state inserite solo sulla base del fatto che “sono recenti”. Southbound ha ormai otto anni ma rimane una delle migliori rappresentanti contemporanee del genere: è tra l’altro quella che ha fatto entrare nei radar della Hollywood che conta i Radio Silence, cioè il duo dietro a Scream e Scream VI.

Tales from the Crypt

L’eccezione di questa lista, perché non è un film ma una serie TV – ma come si fa a non consigliarla? Fu una mezza rivoluzione perché andò in onda su HBO, che poté quindi ignorare la censura e spingere il pedale della violenza a nuovi livelli; e tra i nomi che ci hanno lavorato si annoverano Richard Donner, Walter Hill, Robert Zemeckis, persino Fred Dekker e Arnold Schwarzenegger! Sono sette stagioni, per cui una maratona potrebbe essere laboriosa, ma se partite dalla prima non vi sbagliate.

Tales from the Hood

Il figlio antologico di Candyman e La casa nera, Tales from the Hood è un’opera horror scritta, diretta e pensata per un pubblico nero, che racconta storie di violenza, razzismo, corruzione, droga e forze dell’ordine deviate, virandole però all’horror e organizzando il tutto sotto forma di antologia. Ne esistono anche due sequel, che stanno entrambi, miracolosamente, al livello del primo.

Trick ’r Treat

Una deliziosa antologia di storie incrociate e a tratti sovrapposte, che ci racconta una nottata di Halloween in un paesino americano come abbiamo sempre sospettato che andasse davvero – con omicidi, decapitazioni, mostri e lupi mannari. Dirige tutto quanto Michael Dougherty (lo stesso di Godzilla: King of the Monsters), il che aiuta a dare una certa compattezza e uniformità al tutto, e a farlo assomigliare a tratti a un film con le linee temporali un po’ mischiate più che a un’antologia.

V/H/S 94

Il franchise ha già visto l’uscita di otto episodi (con un nono programmato per il 2024), per cui non è facile scegliere il migliore di questo progetto che prevede di fare antologie horror tutte basate sul found footage. Optiamo per 94 che è il primo che usa i singoli segmenti per raccontare una storia più ampia, e lo fa alla grande.

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