Anteprima - XCOM: Enemy Unknow - il nemico alle porte

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Svelati i primi dettagli del remake turn based sviluppato da Firaxis e basato sul capolavoro del 1994

Quando il gaming su console era ancora considerato una cosa da bambini e i computer dominavano la scena core, un gioco in particolare, uscito nel 1993, ridefinì totalmente i canoni ludici dell’epoca, infilandosi come un fulmine nello stantio mercato dei giochi tattici. X - COM, prodotto da Microprose, non assomigliava a nulla di quanto esistesse fino a quel momento, non era un action, ma neppure un wargame fatto di battaglie campali e decine di unità a schermo. Per la prima volta, pareva davvero che qualcuno avesse trovato la terza via, il punto di contatto fra gli action e la strategia pura.Sono molti i motivi per cui X - COM è rimasto nella memoria degli appassionati, il primo è sicuramente la sua straordinaria difficoltà, la leggenda narra che completare il gioco fosse pressoché impossibile, mentre la morte di un personaggio si risolveva spesso in tragedie inenarrabili, dato che non era previsto alcun sistema per recupeare le unità perdute in battaglia. La guerra esige sempre delle vittime e per la prima (e quasi unica) volta nel mondo dei videogiochi, anche i comandanti da mouse e tastiera si trovavano a dover fare i conti con la terribile realtà dei KIA.  2k Games, riprendendo in mano il brand di XCOM (senza trattino, per aggiornarlo alla modernità) sa benissimo di dover gestire materiale esplosivo; la serie originale conta ancora uno zoccolo duro di fan che non perdonerà mai alcun errore (soprattutto dopo i tragici tentativi di Microprose e Hasbro sul finire degli anni ‘90), mentre i giocatori nati con Playstation 2 non sono molto avvezzi all’idea stessa di gaming tattico, dove alla trigger mania pura e semplice spesso si sostituisce un’azione più ragionata.Ad oggi in sviluppo ci sono due titoli, uno in stile FPS seguito da 2k Marin, e un secondo titolo, molto meno probabile ma certamente assai più atteso, curato da Firaxis (lo studio di Sid Meyer) che vuole presentarsi come remake moderno del primo, originale, UFO: Enemy Unknow.Il gioco è stato annunciato sulle pagine di GameInformer qualche mese fa, tuttavia lo studio ha deciso di aspettare fino ad oggi (in concomitanza con la GDC) per proporre alla stampa un first look giocato.Fin dai primissimi screenshot, tuttavia, si capiva subito che lo stile scelto da Firaxis è quello dell’omaggio sperticato e puro, recuperando di peso le basi del progetto originale aggiornate alle novità del gaming moderno. Prima di tutto, in ossequio alla retromania che sembra dominare in questo secondo decennio del 2000, XCOM non si ambienta più nel 1999, ma negli anni ‘60 e, com’é ovvio, fa incetta di cliché, atmosfere e situazioni tipiche dei serial televisivi girati ai tempi del boom economico. Questa decisione può straniare inizialmente (ricordiamo che il primo UFO: Enemy Unknow era ambientato nel 1999, ovvero nel futuro rispetto alla data d’uscita), tuttavia il design degli alieni - ispirati ai celeberrimi grigi - e il look and feel globale del gioco danno una sensazioni piacevole, contando soprattutto che, ormai, il retro - futurismo sembra essere la moda dominante. Passando al gameplay, Firaxis in queste primissime demo ha voluto mostrare come XCOM sia un remake più che un sequel, recuperando quasi l’intero impianto ludico del gioco originale: i soldati della nostra squadra hanno tutti abilità specifiche e l’area di gioco risulta da subito molto ristretta, in quanto la mitica “fog of war” nasconde tutte le aree della mappa non ancora esplorate dai nostri incursori. La sequenza mostrata alla stampa si ambientava attorno a una pompa di benzina invasa dagli alieni: il compito dei soldati era eliminare le minacce e, al tempo stesso, salvare alcuni ostaggi rinchiusi all’interno della stazione di servizio. Inutile dire che i possibili approcci sono molteplici: con i cecchini è possibile eliminare silenziosamente gran parte delle guardie perimetrali, oppure si può creare un diversivo facendo esplodere un’auto per permettere a un geniere di far saltare le porte d’ingresso del bar e liberare i prigionieri, oppure ancora ingaggiare da subito uno scontro corpo a corpo sfruttando le coperture, con il rischio però che gli alieni decidano di sacrificare gli ostaggi. Anche qui, come nel gioco originale, la sopravvivenza della squadra gioca un ruolo chiave, i soldati persi non possono essere rianimati e le nostre forze si assottiglieranno sempre di più prima di arrivare allo scontro finale. Per questo motivo ogni azione dev’essere pianificata al massimo, limitando gli atti avventati e muovendoci sempre con la massima cautela.Oltre alle azioni sul campo vere e proprie avremo la possibilità di gestire anche la nostra base in cui avremo accesso, oltre che a tutti nostri militari, ad alcune strutture per il potenziamento delle armi, la ricerca e per capire l’andamento globale della guerra. Recuperando manufatti e strumenti alieni potremo costruire strumenti d’offesa sempre più potenti, nonché capire meglio la storia e la tecnologia degli invasori. Ovviamente la componente di battaglia e quella di gestione dovranno essere il più possibile coordinate per poter avere almeno un chance di vittoria. Insomma, questo remake di UFO sembra capace di risvegliare emozioni e sentimenti mai del tutto sopiti e riesce a recuperare bene le atmosfere che resero grande il titolo di Microprose; vedremo a fine anno se le promesse di 2k e Firaxis saranno mantenute, tuttavia fa piacere vedere, dopo anni di dominio degli FPS, il recupero di una saga e di un tipo di gioco che credevamo ormai quasi consegnato agli archivi.
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