Anteprima - Metro Last Light - Luce in fondo al tunnel

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Incontro ravvicinato con il sequel dello sparatutto postapocalittico di 4A Games

L’evento di presentazione della line up 2012/2013 di THQ tenutosi a Milano nel mese di luglio, ospitato per l’occasione dal publisher italiano Koch Media, ci ha permesso di godere di un nuovo incontro ravvicinato con Metro Last Light, sequel di quel Metro 2033 che due anni fa ha saputo raccogliere un buon successo di critica e pubblico.

Mentre il capostipite si basava direttamente su quanto narrato nelle pagine dello scrittore Dmitry Glukhovsky, la trama di questo seguito è del tutto originale. Il protagonista sarà ancora una volta il giovane Artyom, ma gli eventi che caratterizzeranno questa nuova peregrinazione per i cunicoli del metrò di Mosca sono inediti, il che rappresenta un’interessante novità per tutti i fan del brand letterario.

La sequenza mostrata sul maxischermo era sostanzialmente la medesima giocata dal vivo presso l’E3 2012, la quale vede il protagonista seguire una nuova guida, di nome Khan, in un pericoloso viaggio verso la superficie. Con questo sequel, l’intento di 4A Games sembra quello di proporre un’esperienza nettamente influenzata dal linguaggio cinematografico. Se già il predecessore giocava spesso e volentieri sul confine tra pellicola e videogame, Metro Last Light si concede in maniera definitiva a questa ibridazione, al punto da alternare al normale gameplay brevissime sequenze filmate di flashback.

La formula risultante appare molto riuscita, con le giuste pause concesse alla narrazione, naturalmente alternate a concitate fasi di combattimento. Per quanto riguarda l’arsenale e l’attrezzatura a disposizione di Artyom, abbiamo notato il ritorno delle armi erratiche già viste nel predecessore – per la precisione la doppietta e il mitra con caricatore orizzontale a vista – e della maschera antigas, necessaria per esplorare le location in superficie, ammorbate da un’aria irrespirabile. Molto interessante è ancora una volta l’utilizzo minimale dell’interfaccia, laddove alcune caratteristiche del gameplay, come il progressivo esaurirsi della riserva d’aria nella maschera, vengono espresse con specifiche animazioni e dettagli che compaiono direttamente a schermo. Lo stesso dicasi, ad ulteriore riprova, per i proiettili rimanenti nel caricatore della mitragliatrice, direttamente visibili sul corpo dell’arma. Se presi singolarmente, questi potrebbero apparire come dettagli insignificanti, ma nel complesso contribuiscono a rendere l’esperienza visiva molto più credibile e interessante.

La sequenza mostrata, dieci intensi minuti di gameplay, ha mostrato un buon ritmo, dove il controllo diretto del giocatore sul personaggio viene talvolta sacrificato per dar via a spettacolari colpi di scena, come l’esaltante momento in cui Artyom viene afferrato e trascinato in volo da una mostruosa aberrazione, simile ad un gigantesco pipistrello. Alternando il gameplay nei tunnel (tra le altre, abbiamo assistito ad uno spettacolare inseguimento tra due vagoni lanciati a tutta velocità sui binari, con il giocatore incaricato di sparare a vista) a quello in superficie, la presentazione ha lasciato presagire ottimi risultati per il mix finale. Resta naturalmente da valutare la qualità della trama, che senza il supporto diretto di Glukhovsky dovrà riuscire a mantenere un intreccio interessante, e la risoluzione di diversi problemi relativi al gameplay del predecessore, come il feeling generale delle armi da fuoco, sin troppo “leggere”.

Considerato l’ottimo comparto tecnico, con evidenti miglioramenti negli effetti di fumo, nebbia e d’illuminazione dinamica, se tali problemi dovessero risultare risolti, Metro Last Light potrebbe non solo bissare il successo del predecessore, ma addirittura piazzarsi tra i migliori prodotti di inizio 2013 (la data d'uscita precisa non è ancora stata annunciata). Tutto questo, a patto però che le versioni console vengano curate con attenzione, a differenza di quanto è accaduto con il capostipite. 

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