Gli Anelli del Potere: tra Nazgul, Numenor e l’Unico Anello anticipazioni e teorie sulle prossime stagioni
La seconda stagione de Gli Anelli del Potere si conclude con eventi epocali, ma il futuro della serie promette sorprese, dramma e un viaggio ancora più profondo nelle storie inedite della Terra-di-Mezzo
La cavalcata de Gli Anelli del Potere è giunta al termine della sua seconda stagione. Molti sono i pezzi ‘storici’ che hanno iniziato ad andare al loro posto, dalla caduta di Eregion alla forgiatura dei Sette e dei Nove, fino al triste fato di Celebrimbor, ma ovviamente il viaggio è ancora ben lontano dal concludersi. Premesso che le leggi della produzione televisiva si esprimano a favore della continuazione della serie e che il progetto di Amazon arrivi a compimento come concepito in origine, proviamo a chiederci cosa ci aspetta nelle potenziali stagioni future della serie.
In breve: con la clausola che tutto è in divenire, ecco almeno alcuni capisaldi che possiamo aspettarci di vedere trattati nelle potenziali stagioni future di Rings of Power!
Gli Anelli dei Nove e i Nazgul
Oggetto del contendere del finale di stagione sono stati i Nove Anelli destinati ai re degli Uomini. Freschi di forgia, non sono ancora entrati nel grande disegno di conquista di Sauron, ma è solo questione di tempo: già in uno degli ultimi dialoghi con Celebrimbor, l’ingannatore aveva accennato all’ipotesi di “selezionare” i più potenti tra gli Uomini per essere i depositari dei nove Anelli, e quasi sicuramente, nella prossima stagione assisteremo all’arruolamento di queste figure da parte di Sauron. Non è un mistero che i detentori dei Nove si trasformeranno poi nei Nazgul, gli Spettri dell’Anello, quindi questo ulteriore sviluppo potrebbe perfino servire a trasfigurare qualche volto che già conosciamo in uno dei nove servitori non morti di Sauron. Il toto-Nazgul è già in corso, e vede tra i potenziali candidati Theo, il figlio di Pharazon e il ‘mago oscuro’ che abbiamo appena incontrato nel Rhun come potenziale Re Stregone, ma ovviamente tutto è possibile.
Ascesa e Caduta di Numenor
Uno dei momenti più imponenti e drammatici che incombono all’orizzonte è la caduta di Numenor: all’apice dell’ambizione, Pharazon deciderà di sfidare gli stessi dei e di fare rotta verso le Terre Imperiture a capo di una flotta per reclamare quell’immortalità negata agli uomini. La collera dei Valar sarà rapida e devastante: l’intera isola sarà sommersa in un cataclisma marittimo dal sapore atlantideo, uno dei miti da cui il professor Tolkien era più affascinato. Ma prima che si giunga a tutto questo, altre scene dal potenziale epico ci attendono: Numenor deciderà di intervenire nei conflitti della Terra di Mezzo con tutta la sua potenza e schiererà in campo forze tali da mettere in fuga gli eserciti di Sauron alla sola vista del nemico. Lo stesso Sauron sarà ridotto in catene e portato a Numenor come prigioniero. Errore fatale, perché sarà proprio il veleno delle parole di Sauron a instillare in Pharazon il desiderio di sfidare gli dei. Sarà per Charlie Vicker l’opportunità di sfoggiare di nuovo le doti di manipolatore che ha già esibito nel corso della corruzione di Celebrimbor, ma è più probabile che la caduta di Numenor avvenga più avanti nei capitoli della saga, in una potenziale quarta o quinta stagione.
La Forgiatura dell’Unico
Ovviamente, tutto il piano di Sauron nella forgiatura degli Anelli del Potere dipende dalla creazione del “suo” Anello, quell’Unico di cui già conosciamo potenza, corruzione e fato finale. Anche in questo caso, conosciamo la fine della storia ma le meccaniche iniziali sono state descritte a grandi linee. Avremo forse l’occasione di vedere in che modo l’Unico esercita il suo potere su tutti gli altri Anelli nel modo più diretto e brutale possibile. Di certo la fase della storia in cui tutti gli altri Anelli sono stati “assegnati” ma l’Unico esercita il suo controllo su di essi segnerà uno dei momenti più bui e disperati della storia della Terra di Mezzo.
La Fondazione della Contea
Anche se la tradizione vuole gli Hobbit fuori dal giro dei “grandi eventi” fino alle vicende della Terza Era che già conosciamo, gli showrunner hanno voluto esplorare la loro preistoria e la loro potenziale evoluzione nelle figure più moderne che già conosciamo. Con l’introduzione dei Pelopiedi prima e degli Sturoi poi, e soprattutto con la distruzione delle loro dimore ancestrali e la necessità di riprendere a girovagare, è stato introdotto il concetto di una terra verde e sicura dove il piccolo popolo possa accasarsi. Se questa sottotrama verrà portata avanti, prima o poi vedremo i mezzuomini approdare nella verde contrada collinare che conosciamo e fondare la loro Contea.
Gandalf Ante-Litteram
La rivelazione (già intuita da molti) e la sorpresa finale di questa stagione è stata la conferma dell’identità dello Straniero, Gandalf in persona. Lo stregone grigio è forse la figura più celebre e amata dell’universo tolkieniano, ma è anche la più sorprendente in questo contesto narrativo, nonché una sorta di “intruso”: ufficialmente sia Gandalf che gli altri Istari dovrebbero sbarcare nella Terra di Mezzo all’inizio della Terza Era, per arginare le trame di un Sauron che le forze locali non sono in grado di contrastare. Frugando tra le molte stesure, scritti secondari e appendici è scovabile qualche scarno trafiletto in cui si ipotizza che Gandalf potesse avere fatto capolino sulle sponde della Terra di Mezzo già in epoche precedenti, ma resta da vedere quale sarà il suo ruolo negli eventi “storici”. Da un lato, l’ipotesi di vedere un Gandalf più giovane e acerbo crescere nella figura che conosciamo è affascinante, dal lato, la sua presenza è una delle più rischiose da inserire in una sequenza di eventi storici necessariamente immutabili!
Regni dei Fedeli
La caduta di Numenor, lo sappiamo bene, non segnerà la fine degli Uomini dell’Ovest: i cosiddetti “Fedeli” capitanati da Elendil sfuggiranno alla catastrofe, sbarcheranno sulle rive della Terra di Mezzo e fonderanno i regni del nord e del sud. Molti di questi pezzi sono già al loro posto: Elendil, armato di Narsil, è già in procinto di lasciare l’isola, Isildur è, tecnicamente parlando, già “in loco” e le scene finali della seconda stagione hanno finalmente menzionato il grande assente del trittico originale, Anarion, il fratello di Isildur che fonderà assieme a lui i regni gemelli del nord e del sud che poi diventeranno Arnor e Gondor. C’è comunque ancora molto da fare su questo fronte, dato che i tre dovranno trasformarsi da esuli in sovrani di potenza sufficiente a contrastare Sauron e Isildur, dal giovanotto spaesato che è al momento, deve trasformarsi in un signore degli uomini potente a sufficienza da scagliare una terribile maledizione sul “Re dei Morti” e sul suo popolo che già conosciamo.
Ultima Alleanza
Tutto convergerà poi nella battaglia dell’Ultima Alleanza, di cui abbiamo già visto una versione stringata all’essenziale nel prologo della trilogia Jacksoniana: Uomini ed Elfi uniscono le forze per sfidare un Sauron apparentemente invincibile e portare tutto a compimento con il fatidico colpo di spada di Isildur che separerà l’Anello da Sauron. Quasi sicuramente (se il progetto andrà a compimento) l’Ultima Alleanza sarà materia trattata nell’ultima stagione ed è lecito aspettarsi una versione molto più lunga, dettagliata e sofferta di quella guerra, dove probabilmente troveranno compimento le vite e i destini di molti personaggi della serie. Solo allora il cerchio potrà dirsi concluso e il lungo viaggio degli Anelli del Potere finirà là dove quello della trilogia cinematografica era iniziato.
Leggi anche /
- Gli Anelli del Potere verso il rinnovo per una terza stagione, ma con un importante cambiamento
- Gli Anelli del Potere, dietro le quinte del piano sequenza della puntata finale: “C’era un cameraman appeso a un cavo”
- L’Unico Anello, Númenor e i Nove nella terza stagione degli Anelli del Potere? Parlano Charlie Vickers e Charlotte Brändström