Ancora Habemus Papam sotto i riflettori
Anche in questi giorni, i mass media italiani ci hanno regalato tante piccole perle su Nanni Moretti e il suo nuovo film, dalle teorie per cui è meglio non vederlo, a chi sostiene che sia stato stracciato da Rio...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Mario Adinolfi è decisamente più noto per il suo impegno politico che per le competenze cinematografiche, ma questo non gli impedisce di parlare del nuovo film di Nanni Moretti. Peccato che, come spesso capita in questi casi, vengono fuori opinioni forti da una parte e poco credibili dall'altra. La sicurezza si vede in frasi come "Michel Piccoli non potrà che vincere a Cannes il premio per la migliore interpretazione", cosa in cui spero, ma che certo non si può dare per scontata senza aver visto le prove degli altri interpreti. Così come nella teoria "Un film che lui stesso non pare amare troppo. [...] L'iter promozionale fa capire che questo è un film di cui Moretti vuole disfarsi presto". Spiegazioni a questa teoria bislacca? "La trama è raccontata tutta e ovunque, Moretti spiega anche il finale (monco, deludente, scritto malissimo) addirittura in tv da Fabio Fazio, fa anticipare due mesi fa l'intera trama dall'Espresso, non lascia spazio alla sorpresa". Difficile capire perché dovrebbe essere colpa di Moretti se i giornalisti italiani hanno il vizio di raccontare tutta la trama di una pellicola. Di sicuro, a differenza di quello che pensa Adinolfi, l'idea che Moretti abbia fatto anticipare volutamente dall'Espresso la trama della pellicola non sta né il cielo né in terra, come vi avevamo raccontato qui.
E a proposito di come parlare male di Moretti, ecco arrivare Giorgio Carbone, che ci spiega come il cartone Rio "ha stracciato l'ultimo Nanni Moretti, nonostante la ciclonica campagna distributiva di habemus Papam (500 copie, un'offensiva da kolossal)". Primo, le copie monitorate dal Cinetel nel weekend erano solo 447 per Moretti, mentre Rio (che evidentemente si fa passare per piccolo cartone d'autore senza supporto) ne aveva ben 626. Infatti, guarda caso, la media per sala è più favorevole a Moretti che a Rio, che peraltro poteva beneficiare del sovrapprezzo del 3D (il che significa che quasi sicuramente Habemus Papam ha fatto più spettatori).
Altri pareri fanno capire la competenza di chi scrive, come: "E i distributori commossi (chi non si commuoverebbe davanti a un incasso di un milione e 674 mila euro in un solo weekend?)". Risposta facile, è tutt'altro che un risultato straordinario e non certo da commozione. "Rio ovviamente terrà la visione ancora per cinque, sei mesi". Mi permetto di dubitarne, a meno di non voler considerare le arene estive, visto che nessuna pellicola ormai rimane 5-6 mesi nei cinema, neanche Avatar. Chiusura straordinaria con boxino "Però il 3D ci ha nauseato". Sarei d'accordo col titolo, un po' meno con questa considerazione: "Rio è in 3D, ma anche se non lo fosse, non incasserebbe un euro di meno al botteghino. Come del resto Avatar, che col suo successo rilanciò il sistema tridimensionale". Invitiamo chi ha scritto il boxino (forse Carbone, forse no) ad armarsi di una potentissima calcolatrice per vedere la differenza che c'è tra l'incasso con biglietto a 7-8 euro e quello a 10-11. Per un prodotto che tutti vogliono vedere come Avatar, significa guadagnare circa il 30% in più...
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