Ancora Habemus Papam sotto i riflettori

Anche in questi giorni, i mass media italiani ci hanno regalato tante piccole perle su Nanni Moretti e il suo nuovo film, dalle teorie per cui è meglio non vederlo, a chi sostiene che sia stato stracciato da Rio...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Iniziamo questa nuova rassegna su Nanni Moretti e il suo Habemus Papam con un mio errore, come mi ha fatto giustamente notare Natalino Bruzzone, critico del Secolo XIX. Avevo infatti scritto che Luciano Lanna era di questo giornale e non del Secolo d'Italia, come è realmente...

Mario Adinolfi è decisamente più noto per il suo impegno politico che per le competenze cinematografiche, ma questo non gli impedisce di parlare del nuovo film di Nanni Moretti. Peccato che, come spesso capita in questi casi, vengono fuori opinioni forti da una parte e poco credibili dall'altra. La sicurezza si vede in frasi come "Michel Piccoli non potrà che vincere a Cannes il premio per la migliore interpretazione", cosa in cui spero, ma che certo non si può dare per scontata senza aver visto le prove degli altri interpreti. Così come nella teoria "Un film che lui stesso non pare amare troppo. [...] L'iter promozionale fa capire che questo è un film di cui Moretti vuole disfarsi presto". Spiegazioni a questa teoria bislacca? "La trama è raccontata tutta e ovunque, Moretti spiega anche il finale (monco, deludente, scritto malissimo) addirittura in tv da Fabio Fazio, fa anticipare due mesi fa l'intera trama dall'Espresso, non lascia spazio alla sorpresa". Difficile capire perché dovrebbe essere colpa di Moretti se i giornalisti italiani hanno il vizio di raccontare tutta la trama di una pellicola. Di sicuro, a differenza di quello che pensa Adinolfi, l'idea che Moretti abbia fatto anticipare volutamente dall'Espresso la trama della pellicola non sta né il cielo né in terra, come vi avevamo raccontato qui. 

Curioso anche il parere di Camillo Langone (segnalato da Dimitri), che su Libero non invita a boicottare il film, ma dice che ha deciso di non andare a vederlo. Motivazioni? Tre. "Perché voglio dormire la notte" (una sua amica particolarmente religiosa è rimasta turbata dalla visione, ergo...), "Odio la psicanalisi" (peccato che il film non sia esattamente su questo, ma ovviamente senza averlo visto come saperlo?) e "perché non mi interessa un Papa umano" (e vabbeh, facciamo un film su un Papa che è l'alter ego di Superman allora). Curioso anche questo giudizio su Moretti: "il suo lavoro è percorso da una blasfemia più sottile, troppo sottile per essere percepita dagli atei che in questi giorni lo applaudono, non abbastanza sottile, e perciò evidente, per chi ama la Chiesa in quanto sposa di Cristo". Ma Langone dà questo giudizio perché ha visto gli altri film di Moretti? Se sì, perché non controlla se Moretti continua a essere "sottilmente blasfemo"? In generale, non si capisce bene perché uno che non ha voglia di vedere un film ci scriva un articolo, facendo pubblicità al film. Bah, di sicuro Moretti, oltre a interpretare degli psicanalisti nei suoi film, sembra essere una cartina al tornasole per psicanalizzare le persone.

E a proposito di come parlare male di Moretti, ecco arrivare Giorgio Carbone, che ci spiega come il cartone Rio "ha stracciato l'ultimo Nanni Moretti, nonostante la ciclonica campagna distributiva di habemus Papam (500 copie, un'offensiva da kolossal)". Primo, le copie monitorate dal Cinetel nel weekend erano solo 447 per Moretti, mentre Rio (che evidentemente si fa passare per piccolo cartone d'autore senza supporto) ne aveva ben 626. Infatti, guarda caso, la media per sala è più favorevole a Moretti che a Rio, che peraltro poteva beneficiare del sovrapprezzo del 3D (il che significa che quasi sicuramente Habemus Papam ha fatto più spettatori).

Altri pareri fanno capire la competenza di chi scrive, come: "E i distributori commossi (chi non si commuoverebbe davanti a un incasso di un milione e 674 mila euro in un solo weekend?)". Risposta facile, è tutt'altro che un risultato straordinario e non certo da commozione. "Rio ovviamente terrà la visione ancora per cinque, sei mesi". Mi permetto di dubitarne, a meno di non voler considerare le arene estive, visto che nessuna pellicola ormai rimane 5-6 mesi nei cinema, neanche Avatar. Chiusura straordinaria con boxino "Però il 3D ci ha nauseato". Sarei d'accordo col titolo, un po' meno con questa considerazione: "Rio è in 3D, ma anche se non lo fosse, non incasserebbe un euro di meno al botteghino. Come del resto Avatar, che col suo successo rilanciò il sistema tridimensionale". Invitiamo chi ha scritto il boxino (forse Carbone, forse no) ad armarsi di una potentissima calcolatrice per vedere la differenza che c'è tra l'incasso con biglietto a 7-8 euro e quello a 10-11. Per un prodotto che tutti vogliono vedere come Avatar, significa guadagnare circa il 30% in più...

Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema  

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