Alien: la classifica dei film della saga dal peggiore al migliore
In occasione dell’uscita di Alien: Romulus, mettiamo in ordine dal peggiore al migliore tutti i film del franchise
Alien: Romulus è nei cinema dal 14 agosto
Alien vs. Predator 2
Una delle scelte più facili della classifica: il film dei fratelli Strause è mediocre, un po’ scemo (l’idea del “Predalien” funziona solo su carta, e forse neanche lì) e tecnicamente tutt’altro che inappuntabile. Venne demolito dalla critica, ebbe un successo relativo al box office dovuto principalmente al peso dei due franchise di riferimento, e portò alla fine prematura del crossover tra Alien e Predator.
Alien: Covenant
Ecco invece la prima scelta controversa, considerato il film che viene dopo in classifica (e che quindi abbiamo valutato meglio). Ma restiamo della nostra opinione: al netto di qualche bella scena di sangue e xenomorfi incazzati, Alien: Covenant è un film malriuscito e soprattutto poco convinto della direzione da prendere, e dunque senza personalità. Cioè: ben vengano le belle morti, ma intorno ci deve essere qualcosa di valido, non Michael Fassbender che insegna a Michael Fassbender a suonare il piffero.
Alien vs. Predator
D’accordo, è vero, qui ne avevamo parlato molto male. Ed è altrettanto vero che il film di Paul W.S. Anderson è probabilmente il più francamente scemo di questa classifica. Ma quantomeno è un film che intrattiene, e che soprattutto non ha ambizioni superiori a quelle che si può permettere: accompagnato a un pacchetto di pop-corn fa la sua porca figura. E poi c’è Raoul Bova: quanti attori italiani possono affermare con orgoglio di avere combattuto contro Xenomorfi e Yautja?
Prometheus
Demolito e sfottuto al tempo della sua uscita, dipinto come un disastro di sceneggiatura popolato da personaggi troppo stupidi per essere veri, Prometheus resta però ancora oggi uno spettacolo visivo impareggiabile, e un film che meriterebbe, se non una rivalutazione in toto, almeno una seconda possibilità, soprattutto a fronte di quanto uscito dopo nel franchise (v. sopra).
Alien – La clonazione
E qui cominciamo con la parte facile della classifica: crediamo che nessuno possa contestare il fatto che i primi quattro capitoli di Alien siano anche i migliori. E che la loro qualità vada purtroppo un po’ scemando film dopo film: il quarto, diretto da Jean-Pierre Jeunet, è unanimemente considerato il più debole del pacchetto originale. Anche qui, secondo noi si meriterebbe una rivalutazione: Jeunet ha un talento visivo notevole, e lo script di Joss Whedon contiene già parecchi degli elementi che renderanno il creatore di Buffy uno dei punti di riferimento del mondo nerd hollywoodiano.
Alien³
Ecco a voi una collina sulla quale siamo disposti a morire, come dicono gli inglesi: l’Alien di Fincher è un gran bel film, con l’unica sfiga di venire dopo due dei più grandi horror-sci-fi di sempre. Ma non si può giudicare un’opera solo sulla base di quelle che l’hanno preceduta, e preso a sé il terzo Alien è un ottimo film di fantascienza, soprattutto se visto nella sua versione nota come Assembly Cut – una sorta di director’s cut non sanzionato però da Fincher, ma assemblato (appunto) dal team produttivo sulla base delle note dello stesso regista.
Aliens – Scontro finale
Cos’è meglio, l’originale, con le sue atmosfere claustrofobiche, il suo minimalismo e il suo immaginario psicosessuale e gigeriano? Oppure il sequel, che mette in soffitta l’orrore strisciante puntando su azione, one liner e spettacolari set piece? La domanda è quasi filosofica, e ogni risposta è valida – non ci offenderemmo se qualcuno dovesse sostenere che Scontro finale è meglio del precedente. Per noi è il contrario, ma stiamo parlando di dettagli.
Alien
Dettagli, appunto, ma che pesano come macigni: Alien è un film epocale che ha avuto la sfiga di essere talmente perfetto, talmente un manuale di come si fa un horror spaziale, di come si gestiscono gli spazi, di come si nasconde e/o si mostra l’orrore, da non avere mai avuto veri eredi, semplicemente perché nessuno è mai riuscito a raggiungere queste vette (e infatti Cameron per il sequel cambiò completamente direzione, consapevole di non poter migliorare quanto fatto da Scott). Eppure, nonostante resti ancora oggi un unicum, è anche uno dei film più influenti di sempre, oltre che dei più belli.