Agora: ma quale censura del Vaticano!

Ultimamente, si è parlato molto della mancata uscita italiana di Agora, tanto che qualcuno accusa il Vaticano di ingerenza. Ma è proprio così? O in realtà è una semplice questione di soldi?

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Non c'è nulla da fare, agli italiani i complotti piacciono. Non importa che le basi per fare polemica e per denunciare l'influenza dei poteri forti siano magari debolucce, tanto nel peggiore dei casi chi lancia certe accuse se ne esce con un bel po' di pubblicità gratuita.

Qualcosa del genere sta capitando con Agora, ultima pellicola di Alejandro Amenabar (Apri gli occhi, The Others, Mare dentro), che non è stata acquistata dai distributori italiani. Così, è partita una petizione e un gruppo Facebook che lamentava la mancata uscita nel nostro Paese. A un certo punto però, è nata la voce (non si sa bene come) che tutto dipendesse dall'ingerenza del Vaticano, colpevole del mancato acquisto del film in Italia, cosa poi ripresa da molti organi di informazione (tra cui la Stampa), che nella maggior parte dei casi si sono ben guardati dal chiedere informazioni ai diretti interessati, ossia ai distributori.

Lo abbiamo fatto noi e le persone contattate (che preferiscono rimanere anonime) ci hanno detto sostanzialmente le stesse cose. A) Hanno visto il film a Cannes e non lo hanno adorato. B) Pensano che al pubblico italiano interessi poco questa storia. C) Cosa importantissima, i produttori chiedono un sacco di soldi e i nostri distributori non credono affatto di poter recuperare l'investimento. In effetti, Agora è una costosissima produzione europea che ha richiesto 73 milioni di dollari (praticamente un record per il nostro continente) e quindi è naturale che chi l'ha finanziato chieda cifre importanti. Così come è assolutamente logico che i nostri distributori siano molto cauti, anche considerando che l'ultima fatica di Amenabar, Mare dentro, nonostante l'Oscar per il miglior film straniero, abbia ottenuto soltanto 758.000 euro (fonte mymovies).

Ovvio che questi banalissime considerazioni probabilmente non convinceranno i complottisti, che quando si mettono un'idea in testa è difficile che se la tolgano. Ma allora, due considerazioni dovrebbero agevolare questo compito. Intanto, andrebbe spiegato perché il Vaticano dovrebbe preoccuparsi di un personaggio storico, Ipazia, matematica atea vittima dei fondamentalismi religiosi, vissuto più di 1.600 anni fa, mentre non è riuscito a bloccare pellicole molto più controverse e contemporanee.

Per esempio, possibile che la BIM, dopo aver distribuito I segreti di Brokeback Mountain, dovrebbe preoccuparsi della reazione Oltretevere verso Ipazia? O la Sony, che ha portato avanti gli adattamenti di Dan Brown Angeli e demoni e Il Codice Da Vinci, quelli sì 'rei' di aver fatto arrabbiare il Vaticano? Ancora. La Lucky Red non ha problemi a distribuire documentari sui diritti dei gay, questione che alla Chiesa cattolica preme decisamente più di una matematica di 1.600 anni fa. E che dire della Eagle, che con Religiolus - Vedere per credere ha portato avanti un feroce documentario sulle religioni moderne, peraltro ottenendo con questo titolo meno di 100.000 euro, a dimostrazione di quanto il pubblico italiano sia poco interessato a certi argomenti?

Chi scrive non ama per nulla il Vaticano e tante sue idee su società, sessualità e diritti umani. Ma non ama neanche che, per combattere la Chiesa, ci si inventino complotti che non stanno in piedi. Fermo restando che i film possono anche uscire in dvd o in televisione (non siamo mica negli anni sessanta) e quindi parlare di film che "l'Italia non vedrà" è eccessivo, propongo una soluzione semplice. Gli intellettuali come Piergiorgio Odifreddi che hanno firmato la petizione e che sono convinti che il film interessi moltissimo al pubblico italiano, non devono far altro che mettere in gioco i loro soldi e aiutare una casa di distribuzione a comprarlo, dividendo poi i profitti. Sarebbe un modo coerente per dimostrare che si crede in quello che si dice. Ma temo proprio che questa soluzione non verrà adottata...

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