AESVI sui videogiochi in Italia: un mercato da 1,5 miliardi di euro sempre più "family friendly"

Puntuale come sempre, AESVI fa il punto della situazione sul videogioco nel nostro paese

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L’industria dei videogiochi, ma soprattutto la consapevolezza della loro esistenza nel bilancino dell’economia globale, è un dato sempre in forte crescita. Lo vediamo noi nel nostro piccolo, con un pubblico italiano sempre più consapevole ed attento, nonché proteso verso una maggiore spesa nei confronti dei videogiochi. I dati di AESVI (Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani) per quanto riguarda il 2017 confermano sostanzialmente questa percezione a pelle.

Alcuni freddi (ma fondamentali) numeri: il settore vale quasi 1,5 miliardi di euro. Un valore che conferma l’andamento positivo registrato da diversi anni a questa parte: console +8.6%, accessori +10.5%, software fisico +7%.

Per quanto riguarda le vendite, il software registra un fatturato di oltre un miliardo di euro, e pesa il 71% sul totale mercato del 2017. I videogiochi si vendono per il 65% in formato digitale, mentre per il restante 35% in formato fisico. Per quanto riguarda il mercato digitale, le app valgono 385 milioni di euro, mentre il digital download su console e PC ha registrato un fatturato di 294 milioni di euro.

Ma quali sono stati i videogiochi più venduti nel 2017? Per chi segue un pochino le vendite non c’è una reale sorpresa. FIFA 18 domina il mercato console, seguito a ruota da Call of Duty: WWII e – un po’ a sorpresa, ma neanche troppo forse – Crash Bandicoot N. Sane Trilogy. The Sims 4 è invece il campione d’incassi per PC, seguito dall’inossidabile Overwatch ed ancora Call of Duty: WWII in terza posizione.

Se nel settore delle app non c’è niente di cui meravigliarsi, con un podio costituito da Clash Royale, Candy Crush Saga e Clash of Clans, la sorpresa è invece la classifica dei videogiochi più scaricati in digital delivery: Tom Clancy's Rainbow Six Siege, FIFA 18 e Grand Theft Auto V.

[caption id="attachment_184095" align="alignnone" width="1075"]AESVI La top 10 dei giochi più venduti.[/caption]

Si riconfermano gli interessi dei videogiocatori italiani, con lo sportivo di EA e lo shooter bellico in posizioni di potere. Assassin’s Creed Origins, ultimo esponente di una saga per cui il nostro Paese ha sempre avuto un occhio di riguardo, finisce invece nella posizione numero nove. Probabilmente ha influito la percezione traballante degli ultimi episodi, con conseguente stop di un anno e ritorno con Origins che, pur rappresentando un ottimo punto di svolta per la serie, forse non è riuscito a fare breccia come un tempo.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy in terza posizione è una mezza sorpresa. Le esclusive non sono quelle che registrano i grandi numeri storicamente – Horizon Zero Dawn in posizione 10 nel mercato fisico, posizione 7 per il digital download – eppure il remake dello storico platform ha registrato una performance notevole. Sicuramente merito dell’ottima campagna pubblicitaria che, unita al grande amore dei videogiocatori italiani per il brand, ha portato questo ottimo risultato nonostante un 2017 foriero di una pletora di produzioni videoludiche importanti come non mai.

Il mercato PC non rivela grosse colpi di scena, delineando quello che è lo storico strapotere di Activision Blizzard che con Overwatch, Call of Duty, Diablo III e l’ultima espansione di World of Warcraft rappresentano la stragrande maggioranza di ciò che viene venduto (e giocato) su PC nel corso del 2017.

Sorprendente, invece, la prima posizione di Tom Clancy's Rainbow Six Siege nel settore del digital delivery. Il gioco ha avuto una rinascita pazzesca, ma da qui a vendere (in digitale) più di FIFA 18 e GTA V (che è in queste posizioni dal 2013) ce ne vuole. Merito del supporto da parte di Ubisoft che non ha mai mollato la presa, ma anche delle molte offerte a cui il gioco è stato sottoposto, così come ai tanti formati di vendita che vanno incontro ad ogni tipo di giocatore.

[caption id="attachment_184096" align="alignnone" width="1070"]AESVI Come ci si informa e/o ci si orienta verso l'acquisto.[/caption]

È interessante invece notare il profilo del videogiocatore italiano del 2017: chi è, cosa gioca e con chi, come si informa sul mercato videoludico.

Il 57% della popolazione di età compresa tra i 16 e i 64 anni ha giocato ai videogiochi negli ultimi 12 mesi. Di questi, il 59% sono uomini e il 41% donne. Guardando invece al profilo dei consumatori per fasce di età, si nota una concentrazione significativa di donne (13%) nella fascia compresa tra i 25 e i 34 anni.  Sul versante maschile, invece, si nota una maggiore distribuzione di giocatori nelle fasce d'età 25-34 (15%), 35-44 (13%) e 45-54 anni (12%).

Continua la propensione all’utilizzo di smartphone e tablet, con il 52% dei videogiocatori italiani che preferiscono queste piattaforme. Il resto: 48% console 46% PC. Il tempo passato a giocare su queste piattaforme però è cambiato: più tempo davanti alla console con una media di 8.3 ore a settimana; meno sui dispositivi mobile con 6.4 ore a settimana e su PC con 4.3 ore a settimana. Ai nostri connazionali piacciono i titoli action (52%), seguiti a ruota dai titoli sportivi, i titoli casual, gli adventure ed i racing.

Sul come scelgono cosa acquistare, nel 2017 si registra una tendenza sempre meno affine alla critica, ai consigli specializzati, preferendo sempre di più le informazioni più a portata di mano, per così dire. Il 35% dei videogiocatori infatti dichiara di utilizzare come fonte primaria di informazione amici e parenti, seguiti dal 33% di utenti che si affidano a YouTube e Vlogs, poi un 32% derivanti dai social media e la stampa specializzata sul web confinata ad un 26%. Nulla di eccessivamente sconvolgente su questo fronte. Oltre all’inossidabile passaparola il mondo di YouTube e degli influencer diventa sempre più preponderante, ma va detto che il 32% di informazione tramite social comprende anche la pubblicazione delle notizie dei portali di informazione tramite i loro social di riferimento.

[caption id="attachment_184098" align="alignnone" width="1073"]AESVI La percezione del videogioco in Italia nel 2017.[/caption]

Il dato più interessante che emerge dall’analisi del 2017 videoludico è sicuramente quello relativo al nucleo familiare. Come anticipato nel titolo, circa 6 genitori su 10 affermano di giocare con i propri figli (67%), ritenendo il videogioco un’attività divertente e un modo piacevole per passare del tempo insieme. Nel 37% dei casi sono i figli a chiedere ai genitori di giocare con loro.

Quest’ultimo dato è francamente entusiasmante, perché rappresenta una prova reale che il videogioco si sta allontanando da quella nomea di passatempo per gente sola, spauracchio di deviazione per le giovani menti e fonte di problemi psicologici. Merito di un processo iniziato con Wii ed esploso con le app per smartphone e tablet, che ha portato ad avvicinare molti nuovi giocatori ed a rendere più consapevoli del mondo dei videogiochi. È altrettanto chiaro che le generazioni cambiano, e ci sono sempre più videogiocatori che diventano genitori, e che con loro condividono la loro passione.

I videogiochi sono un mercato in crescita che, nonostante la crisi globale, in Italia non mostra segni di cedimento strutturale. Viene percepito come fonte di intrattenimento sana, normale e condivisibile, aperta tanti tipi di videogiocatori e fasce d’età (per il report completo, potete consultare il comunicato stampa di AESVI). Fra poco sarà disponibile Nintendo Labo, e la curiosità verso il feedback che prodotti come questo potrebbero avere sui consumatori è sempre più alta.

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