Adam and Eve raised Cain, il corto italiano ambientato nel cinema americano
Realizzato in tre anni, appena fuori dalla scuola di cinema, Adam and Eve raised Cain è una vera sorpresa piena di cinema e idee che sta girando i festival
La storia gira intorno a malattie mentali, America di provincia, viaggi all’interno della testa e cattive famiglie con un umorismo di situazione acidissimo. Ancorato ad un ambiente che non ha nulla di reale e molto di filmico (con anche uno straordinario film nel film che il protagonista guarda in tv) Adam and Eve raised Cain non ha nulla del nostro cinema e molto del cinema americano, specialmente le idee.
Com’è facile immaginare non è stata una scelta che gli ha fatto risparmiare tempo. La produzione totale di Adam and Eve raised Cain è durata 3 anni (uno e mezzo di preproduzione, 14 mesi per girare in un teatro e poi la postproduzione fino a Giugno scorso) divisa tra lo stesso Francesco, che ha fatto quasi tutto, il suo esecutivo Paolo Gaudio e la Onda videoproduzioni che l’ha aiutato a mettere in moto la macchina, “ci sono stati poi molti altri contributi ma in 3 anni di lavoro giustamente sono venuti e se ne sono andati per fare altro”.
Il corto vive di un fantastico equilibrio tra le sensazioni meno comode, l’impressione che in ogni momento possa accadere qualcosa e la speranza che non accada, eppure non rinuncia mai ad un po’ di umorismo grottesco. Riesce addirittura a permettersi espliciti viaggi dentro la materia grigia senza apparire naive.
Avercene.