Acque profonde: quando il gioco erotico uccide, anche se ha le facce di Ben Affleck e Ana de Armas
Acque profonde funziona sulla carta ma non trova il giusto piglio sullo schermo anche per colpa della chimica strana tra i due protagonisti
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Questione di distanza
Così anche in Acque profonde la passione esplode di più quando i personaggi sono distanti che quando sono in intimità. Perché è di questo che parla il film: della ricerca di una nuova forma di piacere nella coppia derivante dalla privazione. Un po’ come quando si è sott’acqua da troppo tempo (l’istituzione del matrimonio?) e manca ossigeno. Quando si ritorna in superficie c’è un leggero sollievo: quello di essere sopravvissuti. E un leggero senso di piacere: l’aria che entra nei polmoni.
Solo che il film di David Fincher è (anche) un libro che si legge dalla prima pagina fino all’ultima e dall’ultima alla prima. Cioè è talmente ambiguo e gioca così tanto con il doppio da essere ribaltabile. Gone Girl è fatto di prospettive a cui si fatica a dare una lettura certa. Acque profonde no. È un film più dritto e diretto di quanto voglia far credere.
Dove stanno i problemi di Acque profonde?
La colpa non è di Lyne, ma di Affleck e de Armas. Perché il regista ha capito benissimo l’attrazione tra i due. Addirittura sembra che abbia costruito l’intero film dopo averla notata e solo per poterla filmare. E noi lo accettiamo anche. Però una coppia - e così anche un film - non si regge solo su un elemento luminoso, ma su quello e sul suo opposto. Gli sguardi funzionano, rendono bene la voglia di saltarsi addosso che hanno pur non esprimendola nel sesso, però non funzionano i momenti di litigio.
Quando i due attori non riescono a rendere appieno quello che c’è in sceneggiatura allora si usa un piccolo trucco: gli oggetti. Si tocca qualcosa, ci si lava i denti, ci si muove di qua e di là. Però in questo caso si va veramente a vuoto ed è fastidiosissimo e fintissimo. Allora Acque profonde diventa un poema sull’ambiguità della coppia senza avere due poli di uguale forza. Un problema che affossa tutto quanto di buono costruito.
Dinamiche di coppia
Vic e Melinda stanno insieme. Ci provano per lo meno. Lo fanno concedendosi spazi molto larghi come per evitare di castrarsi a vicenda. Sono una coppia aperta dove però uno dei due vive malissimo questa apertura. O forse è un problema di entrambi?
Consciamente sanno che la loro scelta nella relazione è fatta per permettere all’altra persona di sperimentare senza temere il giudizio esterno. La copertura della famiglia felice con bambina è una maschera sociale che permette a Melinda di fare giochi di seduzione che, se non fosse sposata, apparirebbero tutt’altro che innocenti. Ovvero: lei come donna sa quello che penserebbero di lei gli osservatori casuali se la vedessero flirtare con tutti quegli uomini. Una donna facile, un’arrampicatrice sociale con poco cervello. Invece lei ha un anello al dito e questo cambia tutto. Perché per chi guarda lei non seduce, ma viene sedotta. Illude gli uomini di essere in potere. Infatti Vic viene ammirato per la pazienza con cui accetta che le persone ci provino con lei. Non viene mai compatito per quanto sia messo da parte dalla moglie. Un win-win.
Vic è un animale. Cioè tra la parte razionale e quella istintiva ha lasciato vincere la seconda. Ha inventato droni che possono uccidere migliaia di persone, ma non gli importa. Perché la sua azione è solo quella di creare l’arma, l’uso che se ne fa non è affare suo. Lui quindi non si identifica con nessuno al di fuori di sé. Semmai sono questi altri che vengono piegati per il suo personale e intimo piacere.
Perché senza gli uomini che Melinda seduce, Vic non potrebbe essere il più forte. Nella sua perversione è lì il momento di massimo godimento. Non l’andare a letto con sua moglie, ma sapere che lui è ancora l’uno, quello più forte che è arrivato a lei.
È un peccato quindi che ci sia così tanta attrazione solo nei momenti più banali, ovvero quando i due si piacciono. Perché la storia che si racconta in Acque profonde è un’altra: non certo quella di un tira e molla di coppia. È piuttosto un lungo gioco erotico dalla durata di svariati omicidi. Si allontanano per potersi desiderare di più e dimostrarsi cosa farebbero l’uno per l’altra. Anche uccidere!
Sarebbe stato bello se questo film l’avessimo visto anche nei corpi e nei volti dei due protagonisti. Invece è rimasto nella scrittura della sceneggiatura, sotto troppi imbarazzi, troppe lumache e corse in bicicletta e sotto uno dei peggiori titoli di coda che la storia del cinema abbia avuto l’onore di ospitare.
E voi cosa ne pensate? Vi ricordiamo che Acque profonde è disponibile su Amazon Prime Video.