5 idee con cui Eternal Sunshine of the Spotless Mind racconta l’amore

20 anni fa Eternal Sunshine of the Spotless Mind raccontava l'amore alla maniera di Michel Gondry e Charlie Kaufman

Condividi

Non si può parlare delle sofferenze d’amore senza considerare Eternal Sunshine of the Spotless Mind - Se mi lasci ti cancello. Per lo meno al cinema. Lo dimostrano i due innamorati di Past Lives che prima di trovarsi a Manhattan, costruiscono un terreno emotivo comune sul treno per Montauk immaginato dalla penna di Charlie Kaufman e Pierre Bismuth e dagli occhi di Michel Gondry. 

Il film ha compiuto 20 anni con una rapidità tale da far credere di averci cancellato la memoria. Per rinfrescarla ripassiamo cinque idee sull’amore contenute nel film. 

Le persone che si amano sono bellissime e insopportabili

Non si possono fare battute sul nome di Clementine. Oh my darling, non provarci nemmeno. Poi però è lei a farsela da sola mentre flirta con Joel. Lui non è proprio il tipo più simpatico del mondo. Osserva, disegna sul taccuino con fare da stalker. È il modello base degli introversi, il ragazzo misterioso con un mondo dentro. L’energia di Jim Carrey è tutta trattenuta da Joel. La serietà matura di Kate Winslet scompare nella giocosa irrequietezza adolescenziale di Clementine. I due insieme sono insopportabili. Il cinema li rende bellissimi. 

È la magia di un film ambientato interamente nei sentimenti. Questi due amanti che si perdono e si ritrovano negli angoli della memoria sono presentati dal loro interno. Non c’è distacco nel modo in cui Gondry li filma. Lui è loro. Le inquadrature si identificano con la loro storia d’amore e il modo in cui i personaggi la percepiscono. 

L’amore secondo Eternal Sunshine of the Spotless Mind è una forza scomposta, antipatica, imprevedibile se osservata dall’esterno. Vissuto da dentro, nella prospettiva di chi lo sperimenta, è un’affinità che fa sentire bellissimi. Le parole degli innamorati, sia le dichiarazioni che le battute o le piccole frecciate non vogliono mai dire quello che esprimono a parole. Il loro significato sta nel sentimento con cui vengono pronunciate.

Il culmine di questo è la sequenza in cui i due, nuovamente innamorati, ascoltano quello che hanno detto prima di farsi cancellare la memoria. La bellezza dell’innamoramento e la rabbia della fine sono presenti nello stesso momento.

L’amore prima degli smartphone era diverso

La cosa che più fa sorridere oggi di Eternal Sunshine of the Spotless Mind è la facilità con cui si elimina la traccia di oggetti che formano i ricordi. È un film che arriva alla fine di un tempo in cui ancora le persone avevano voglia di guardarsi sui mezzi pubblici e dove anche gli introversi socializzavano. Non ci sono i complessi legami social, gli intrecci di conoscenze e gli amici in comune. Stracciare una foto significa perderla per sempre. 

Gli oggetti sono uno strumento di seduzione per Patrick (Elijah Wood) che cerca di conquistare la “cancellata” Clementine mentre Joel dorme e perde i ricordi. La sua strategia è quella di emulare quanto fatto dal precedente ragazzo. Un furto di identità, o di gusti amorosi se vogliamo, che pone l’accento sull’originalità della seduzione di ciascuno. Chissà come sarebbe oggi Eternal Sunshine of the Spotless Mind, ora che i ricordi si costruiscono sia in presenza che nelle interazioni virtuali

L’amore è sogno ad occhi semi aperti

Prima di farsi cancellare Joel attraversa la strada e sta per essere investito. Il conducente gli grida “sveglia”!. Joel dormirà nella scena dopo, durante la cancellazione. Intanto i tecnici della Lacuna ballano, parlano, riposano vicino a lui inerme. Il funzionamento fantascientifico di Eternal Sunshine of the Spotless Mind è anche quello del cinema. Una narrazione frammentata che si ricompone in un senso unico. Un Inception prima di Inception.

La bravura di Gondry sta nel cancellare i ricordi in maniera sempre diversa. Tramite piccoli giochi di percezione e di orientamento nello spazio ci sentiamo perennemente disorientati. Il regno del sogno è ricreato come un labirinto che procede per piccole associazioni. È mostruoso ma non fa paura. Così anche il rapporto tra i due è forte grazie ai legami non logici tra corpo, sentimenti e tempo. Il rapporto tra questi forma l’irrazionalità che è la bussola per perdersi in un sogno ad occhi semi aperti che per il film è l’amore. 

L’amore per Eternal Sunshine of the Spotless Mind è costruirsi ricordi

Il cinema è poi ricordo. L’amore anche. Joel e Clementine quando litigano parlano sempre del momento presente, di come siano stati male in situazioni precise. Hanno già dimenticato, paradossalmente, i ricordi belli, ancora prima di farseli cancellare. Non li citano mai. È quando inizia il meccanismo di oblio che la storia viene scansionata nella sua interezza. In quel momento arriva la verità per i due personaggi: il loro rapporto non andava valutato solo nella fine, ma nella sua interezza.

I due amanti si sono cambiati a vicenda. Se l’hanno fatto è grazie ai ricordi che hanno costruito. Non si piacciono più nell’attuale versione. Vorrebbero ritornare a prima di conoscersi. Si rendono contro troppo tardi che cancellando quella parte di troppo, cancellano anche una parte fondamentale di quello che sono. Siamo fatti dei nostri ricordi e delle nostre esperienze.

Vale la pena soffrire per amore

Un film così complesso per dimostrare un qualcosa di così semplice e spesso incomprensibile a chi ha il cuore infranto. Anche se l’amore può essere sofferenza vale la pena cercarlo. È questo candore che rende Eternal Sunshine of the Spotless Mind, 20 anni dopo, uno dei più importanti film sull’amore. Uno di quelli che cambia se visto in ogni fase della vita. Quando si cerca l’amore, quando lo si trova, quando lo si perde o si progetta per mantenerlo, quando la vecchiaia permette più ricordi che nuove relazioni.

L’inconscio vincerà sempre sull’oblio. Il computer può cancellare i ricordi, ma non i sentimenti. Il cinema, in ogni caso, li ricostruirà a modo suo.

BadTaste è anche su TikTok, seguiteci!

Continua a leggere su BadTaste