5 grandi film da Oscar (che non avete visto)
In attesa degli Oscar del 2009, scopriamo alcune pellicole premiate in passato e che magari adesso non sono molto conosciute dal grande pubblico, ma meritevoli di essere riscoperte...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
5 - Tornando a casa (1978)
Il maggiore difetto di questo film è di essere uscito lo stesso anno de Il cacciatore. Pellicola che, va detto subito, era superiore, anche se all'epoca la contrapposizione tra la visione feroce dei vietcong di Michael Cimino e quella progressista (o presunta tale) di Tornando a casa fece molto discutere. Trent'anni dopo, rimane comunque un film importante, forse il più premiato di Hal Ashby, regista autore di numerosi capolavori (L'ultima corvée, Harold e Maude, Oltre il giardino) e oggi purtroppo quasi dimenticato. Non è un caso che, dei tre Oscar ottenuti dalla pellicola, due (oltre a quello per la sceneggiatura) sono andati ai due protagonisti Jon Voight e Jane Fonda, entrambi autori di una prova superlativa. D'altronde, Ashby ha portato ad ottenere 10 candidature agli Academy Awards ai suoi attori. Ma forse il momento più alto del film è il finale, con un meraviglioso montaggio sulle note di Tim Buckley. Tanto per ricordarci da dove proveniva Ashby e per cosa aveva vinto il suo unico Oscar: il montaggio de La calda notte dell'ispettore Tibbs...
4 - Harry e Tonto (1974)
Un anziano ex insegnante percorre gli Stati Uniti con il suo gatto. Voi direte, questa è la trama dei primi dieci minuti, vero? Invece, negli anni settanta si potevano realizzare pellicole di questo genere, senza una trama precisa (e di sicuro senza un target di riferimenti) e senza grandi speranze di fare tanti soldi al botteghino (e infatti fu un mezzo flop). Merito di un regista decisamente ispirato come Paul Mazursky, qui forse alla prova più alta della sua carriera, che gli permise anche di ottenere una nomination agli Oscar per la sceneggiatura. Di sicuro, la vittoria del protagonista Art Carney rappresenta una delle maggiori sorprese nella storia dell'Oscar (ma non per questo va considerata immeritata). A parte l'Albert Finney di Assassinio sull'Orient Express, Carney (fino a quel momento impegnato quasi esclusivamente in televisione) sconfisse tre interpretazioni rimaste nella storia: Dustin Hoffman per Lenny, Jack Nicholson per Chinatown e Al Pacino per Il padrino - parte seconda.
Peraltro, se vi chiedevate a chi si sono ispirati gli sceneggiatori di Little Miss Sunshine per il personaggio di Paul Dano, potete trovare una risposta in questo film...
3 - Alice non abita più qui (1974)
Di fronte agli altri capolavori di Martin Scorsese degli anni settanta (Mean Streets, Taxi Driver, Toro scatenato), che vedevano impegnati prevalentemente protagonisti maschili, è facile dimenticarsi dell'esistenza di questo piccolo film intimista. Ma sarebbe un peccato perché, come dimostrato anche vent'anni più tardi con L'età dell'innocenza, Scorsese non ha certo problemi a creare ruoli femminili memorabili. In quest'occasione, è aiutato dalla straordinaria Ellen Burstyn (vincitrice dell'Oscar proprio per questa pellicola), un'attrice che il pubblico moderno conosce soprattutto per la sua sconvolgente prova in Requiem for a Dream e magari per aver visto più volte L'esorcista (ruoli che le sono valsi altre due nomination). La storia è semplice e decisamente poco commerciale (come spesso capitava negli anni settanta): una vedova con un figlio si ritrova a doversela cavare tra sogni infranti e relazioni difficili. Quanto basta per conquistare il pubblico più sensibile, almeno se si ha un'attrice e un regista di gran classe...
Fine prima parte - La seconda uscirà giovedì 19 febbraio
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