5 film ambientati nella neve da vedere

Visto il (non troppo) freddo periodo dell'anno, eccovi cinque film ambientati tra la neve da vedere assolutamente

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Come nella vita reale, anche nei film la neve può scatenare reazioni diverse in coloro che si imbattono in questa specifica precipitazione atmosferica. Dopotutto dipende spesso da come i registi hanno deciso di utilizzare i minuscoli cristalli di ghiaccio e, ancora prima, da quali sono le emozioni che hanno deciso di suscitare nello spettatore con la loro opera. La neve, infatti, può essere sinonimo di vacanza e tranquillità, soprattutto quando combinata con il Natale, ma anche di isolamento e smarrimento, se applicata a pellicole thriller che hanno lo scopo di far percepire la solitudine dei vari personaggi. Il tutto senza neanche tirare in ballo il genere horror, che vede nella neve una possibile tela bianca da sporcare con il sangue, creando così un contrasto cromatico dai risvolti artistici.

Nonostante l’aumento della temperatura globale si faccia sentire, impedendo alla maggior parte delle regioni italiane di passare un “bianco” dicembre, la neve rimane sempre nei nostri cuori. È vero: spesso quando nevica si devono sopportare dei fastidi, come le strade scivolose e il rischio di possibili disagi in città. È altresì veritiero, però, che vedere la neve in un film non ci causa nessun problema, permettendoci quindi di godere di ambienti affascinanti e “delegando” tutti i succitati fastidi ai protagonisti della storia.

Nella speranza di veder scendere qualche fiocco entro la fine di gennaio, abbiamo quindi deciso di raccogliere in questo articolo cinque film nei quali la neve risulta essere un elemento fondamentale. Cinque film che vi invitiamo a recuperare, perché meritevoli della vostra attenzione. Per una precisa scelta stilistica abbiamo preferito lasciare fuori i cinepanettoni e quelle pellicole che ruotano attorno al Natale, che potete trovare citate in altri nostri articoli. Articoli che, per comodità, trovate sparsi qui sotto. Siete pronti, quindi? Prendete un cappello di lana e vestitevi pesanti, prima di procedere nella lettura. Potreste sentire freddo.

L’UOMO DI NEVE

Tratto da un romanzo di Jo Nesbø, L’uomo di neve è un thriller del 2017 diretto da Tomas Alfredson (Lasciami entrare, La talpa). La trama ruota attorno a dei misteriosi omicidi avvenuti nel distretto di Oslo. Il detective Harry Hole (Michael Fassbender), accompagnato dalla nuova recluta Katrine Bratt (Rebecca Ferguson), decide quindi di indagare. Presto appare evidente che le tracce non conducano a un “normale” assassino occasionale, bensì di qualcosa di più grande. Qualcosa che potrebbe sembrare legato a un caso mai risolto di ben nove anni prima.

L’uomo di neve è un noir intenso, come ci hanno ormai abituato le opere tratte dai libri di Jo Nesbø. Michael Fassbender ci regala un interpretazione molto intensa, accompagnato da un cast di tutto rispetto. Ciò che rende affascinante questo film, però, è anche il setting costantemente cosparso di neve. Neve che risulta anche un elemento narrativo importante e che, come citavamo in apertura, viene utilizzata dal regista svedese proprio per giocare di contrasti. Se amate le storie sulla scia di Seven e Zodiac, questa pellicola è sicuramente in grado di procurarvi i brividi che stavate cercando. E non stiamo parlando di brividi legati alle basse temperature.

LA COSA

In una lista di film ambientati tra la neve, poteva forse mancare La cosa? Assolutamente no. L'opera diretta da John Carpenter nell’ormai lontano 1982 è infatti un grande classico. Per chi non lo sapesse, La cosa è una pellicola ambientata in Antartide, dove un gruppo di ricercatori si trova a dover sopravvivere in una base scientifica a una creatura aliena. La caratteristica più interessante, però, è che questa terribile mostruosità sembra in grado di replicare aspetto e voce di qualsiasi forma vivente. Il risultato? Un horror che mescola il sangue dei morti con l’ansia di non sapere chi sia veramente il proprio avversario. Un cult che, a distanza di più di quarant’anni, rimane ancora un piccolo capolavoro.

In questo caso, a parte la succitata scelta cromatica che mescola il rosso con il bianco, la neve viene utilizzata per isolare i nostri protagonisti. Per MacReady (Kurt Russell) e i suoi colleghi, infatti, la base U.S. Outpost #31 diventa una sorta di trappola mortale all’interno della quale sono costretti a rimanere per evitare di perire a causa del freddo dell’Antartide. Inutile dire che l’obbligo di rimanere ad affrontare la “cosa” rende il tutto più claustrofobico, contribuendo così all’atmosfera horror voluta da Carpenter.

REVENANT - REDIVIVO

Quando si pensa a un uomo perso nel bel mezzo della neve, la nostra mente vola principalmente a due film. Il primo è L’impero colpisce ancora, mentre il secondo è Revenant - Redivivo, di Alejandro González Iñárritu. La pellicola che ha permesso a Leonardo DiCaprio di ottenere la tanto agognata statuetta agli Oscar del 2016 ruota attorno proprio alla location scelta per raccontare la storia di Hugh Glass. Stiamo parlando della Columbia Britannica, che vanta temperature che raggiungono i -40 gradi e che hanno spinto DiCaprio allo stremo delle forze. Vi basti pensare che non solo la tosse che si sente nel film non è affatto simulata, ma che l’attore ha affermato di aver più volte rischiato di cedere all’ipotermia.

La trama vede protagonista proprio il succitato Hugh Glass, un esploratore del Nord Dakota che riesce a sopravvivere all’attacco di un gruppo di indiani Arikara. Insieme ai pochi superstiti, tra i quali è presente anche suo figlio Hawk (Forrest Goodluck), Hugh decide quindi di fare ritorno a piedi al villaggio. Una scelta che lo condurrà in un viaggio ricco di pericoli, che spingeranno allo stremo l’abile esploratore. Una storia cruda e appassionante, perfetta per coloro che vogliono passare quasi tre ore all’interno di una film che faccia quasi sentire sulla propria pelle il freddo della neve presente in scena.

SNOWPIERCER

Tratto dal fumetto Le Transperceneige di Jacques Lob e Jean-Marc Rochette, Snowpiercer è un film di fantascienza che tratta tematiche etiche sempre attuali. La storia, ambientata nel 2031, vede la Terra devastata da una nuova era glaciale causata da coloro che tentavano di fermare il surriscaldamento globale. In questo nuovo contesto, gli ultimi sopravvissuti vengono accolti a bordo di un gigantesco treno (lo “Snowpiercer” che dà il titolo al film), guidato da un potente motore perpetuo che permette a tutti di sopravvivere alle letali temperature. All’interno di questo futuristico mezzo di trasporto si è quindi creata una società divisa in classi, dove i ricchi vengono trattati come tali e i poveri lasciati in coda al treno a patire il freddo. Un giorno, però, Curtis Everett (Chris Evans) decide di ribellarsi a questa società. Una ribellione che gli costerà sangue e fatica.

Evitiamo di entrare più in profondità per evitare qualsiasi tipo di spoiler. Nonostante i dieci anni sul groppone, Snowpiercer rimane però un film che vi consigliamo caldamente. Un’opera che, grazie al cast coinvolto e alla regia di Bong Joon-ho (Parasite), riesce a sorprendere, mescolando sequenze action con una marcata critica al mondo moderno. Un film che, ancora una volta, sfrutta la neve come pretesto per isolare le persone e costringerle a confrontarsi tra loro. E, come ormai abbiamo imparato, quando la razza umana è costretta a confrontarsi, spesso la situazione è destinata a degenerare in un conflitto.

THE HATEFUL EIGHT

Chiudiamo questa nostra lista con The Hateful Eight, pellicola diretta da Quentin Tarantino nel 2015 e forte di un cast incredibile, guidato da Samuel L. Jackson, Kurt Russell e Jennifer Jason Leigh. La storia narra di un gruppo di bizzarri personaggi bloccati all’interno di un emporio, mentre infuori una bufera di neve. Esattamente come in Snowpiercer, anche in questo caso vediamo degli esseri umani costretti a confrontarsi tra di loro. La differenza tra i due film, però, sta nella visione del regista. Se Bong Joon-ho preferisce una riflessione più “pura”, con il bene che si ribella al male, Tarantino è invece molto più cinico, costringendo il male ad affrontare altro male. È proprio l’individualismo dei personaggi a caratterizzare l’intera opera, che risulta estremamente affascinante e che ci sentiamo di consigliarvi nel caso abbiate amato Django Unchained o quel capolavoro videoludico che risponde al nome di Red Dead Redemption.

Per l’ennesima volta la neve funge sia da soluzione narrativa per isolare le persone, che per evidenziare un potenziale pericolo naturale, come già visto in Revenant - Redivivo. Fortunatamente in Italia non abbiamo situazioni atmosferiche tanto estreme, ma è chiaro che la neve possa essere un fastidio non solo nei film, ma anche nel mondo reale. A questo punto, però, lasciamo la parola a voi. Avete visto tutte le opere citate in questo articolo? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri canali social (TikTok incluso).

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