5 Capolavori trash italiani (involontari) - seconda parte

Dopo avervi parlato di Malena, Maradona, la mano di Dio e Il filo pericoloso delle cose, scopriamo i due titoli italiani di trash involontario che sono in testa alla nostra classifica...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Per chi si fosse perso la prima parte dell'articolo, può recuperarla qui. Ed ecco i due titoli di testa:

2 - Il Caimano di Nanni Moretti
Nanni Moretti non aveva mai fatto film apertamente politici. Sì, certo, c'era stato Palombella rossa che parlava della crisi del PCI, ma si trattava più di un racconto personale (come sempre nei suoi film) piuttosto che un pamphlet desideroso di far cambiare idea alla gente. Con Il caimano, invece, non ci sono dubbi sull'obiettivo della pellicola: mettere in guardia gli italiani da Berlusconi.

Obiettivo sul quale si può concordare o meno, ma che a mio avviso (come capita spesso a Michael Moore) produce un effetto semplice. Chi è già d'accordo con te, ti sostiene anche contro ogni logica. Chi non è d'accordo, ti accusa e/o non va a vedere la pellicola. Preached to the converted, dicono in Inghilterra, e l'espressione è quanto mai utile qui.

Mettendo da parte il discorso politico, due cose rendono sicuramente il film meritevole di essere inserito in questa classifica. Una è il personaggio di Jasmine Trinca, a cui viene affidato il ruolo di una regista giovane senza grandi esperienze, ma che (non si capisce come) avrà l'incarico delicatissimo di dirigere un film su Berlusconi, anche con un cast importante. Difficile dire se è stato più ingenuo Moretti a mettere sulle spalle della Trinca un peso così enorme o se è l'attrice a potersi lamentare di un personaggio scritto così male.

La seconda cosa è invece la raffigurazione di Berlusconi. Prima degna del Bagaglino, poi, quando Moretti si mette in gioco in prima persona, assolutamente ai confini della realtà. In tutto questo, una stampa nazionale che, nonostante l'imbarazzo evidentissimo in sala, ha parlato della pellicola con toni epici. E poi è colpa di Berlusconi se i giornalisti non possono scrivere la verità...

1 - Parlami d’amore
In questa classifica, abbiamo inserito Eros di Antonioni. Ma se già una pellicola del 'maestro' risulta spesso indigesta, un giovane esordiente che dirige una pellicola volutamente antonioniana e decide pure di interpretare il protagonista merita quasi ammirazione. Di sicuro, non posso dire di essermi annoiato alla visione di questa pellicola, ma non credo per le ragioni sperate da Silvio Muccino.

D'altronde, come abbiamo già detto, il trash d'autore nasce da ambizioni altissime finite male. E qui c'è un bel po' di storia del cinema: Antonioni of course, ma anche Kubrick, Van Sant e Tony Richardson. Peccato che si citino i registi, ma non si scriva una storia in grado di stare in piedi da sola. Con dei dialoghi, peraltro, che sono quasi poetici nel loro delirio (una lista interessante è presente qui).

E poi, cani vittime di incidenti, ragazze con problemi nel loro passato, droga, vite perdute nel poker, giovani di bella famiglia (ma che vorresti uccidere). Sembra quasi un compendio di una ricerca di cronaca, mista a materiale da soap opera. Per fortuna, i risultati di pubblico non sono stati quelli sperati...


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