40 anni dall'arrivo di Animal House in Italia: il "cinema po" di John Landis
40 anni fa usciva in Italia Animal House di John Landis con l'indimenticabile John Belushi. Oggi più di ieri rimane un capolavoro assoluto
Atterra Animal House di John Landis nei cinema italiani. È un fulmine a ciel sereno. Se l'incasso straordinario è una sorpresa l'anno precedente in Usa (141 milioni di dollari di botteghino a fronte di "soli" 3 di budget), dove la produzione sfrutta due forti tradizioni satiriche radicate nel territorio, nel Belpaese dell'epoca la pellicola arriva come un vero e proprio oggetto non identificato. Perché? Due motivi fondamentali.
Entrambi di New York.
Saturday Night Live & National Lampoon
Edizioni
Erezioni
Dedicammo ad Animal House un Bad School mettendolo in relazione alla saga Pitch Perfect in cui Rebel Wilson giocava a fare il John Belushi di Animal House. Il film di Landis è bello come ieri anzi forse ancora di più. Il regista all'epoca 28enne era un borghese fortemente a sinistra (oggi si direbbe radicale) ed infarcì il film di giovani allupati, arguti tentativi di rimorchio, fancazzismo ma anche precise fissazioni ideologiche che non avrebbero mai abbandonato il suo cinema (in fondo si trattava solo del suo terzo film su diciassette lungometraggi fiction finali). È una pellicola di guerra fisica a differenza di quelle che si consumano oggi sul web ma la polarizzazione manichea del presente c'è tutta. Da una parte i buoni del Gruppo Delta e dall'altra i cattivi del Gruppo Omega. Questi ultimi sono degli ultra conservatori repubblicani nazistoidi con riti di iniziazione degni del Ku Klux Klan. Avete dei dubbi circa l'identità politica di qualcuno attorno a voi? Utilizzate Animal House in chiave "lombrosiana" per vedere se quella faccia è più adatta alla simpatica anarchia del Gruppo Delta o all'agghiacciante culto del consenso del Gruppo Omega ed il gioco è fatto. È un escamotage ancora oggi utilissimo. Nella confraternita dei dissidenti del Gruppo Delta è facile riconoscere vari tipi di maschi. C'è l'elegante casanova, il polemista, il responsabile, l'ingenuo, il misterioso e l'animalesco. Quest'ultimo diventerà addirittura establishment in un finale che prende in giro le didascalie sul futuro dei personaggi alla American Graffiti (1973) di George Lucas. Concludiamo con una stranezza che ha sempre incuriosito Landis, cinefilo come pochi e sempre attento a registrare i cambiamenti stilistici e percettivi dentro il cinema nel corso del '900. Quando John Belushi nei panni di Bluto cerca di sbirciare dentro il dormitorio femminile cadendo rovinosamente con la scala... ebbene Landis è colpito dal fatto che quasi nessuno di quelli con cui lui parli abbia capito perché Bluto cada. Trattasi di erezione. Il pene si allunga a dismisura distanziando così il corpo di Bluto dal lato dell'edificio cui si è appoggiato con la scala. Landis è affascinato e frustrato insieme. Gli piaceva molto quella gag, ci aveva lavorato tanto con Belushi per concepirla e poi metterla in scena nel miglior modo possibile ma nessuno la decodifica. Perché? La spiegazione è nel cartone animato. Se Bluto salta con la scala da una finestra all'altra (impossibile nella pratica) con tanto di effetto sonoro marcato, ammicca in camera rompendo la regola della quarta parete e osserva non visto le ragazze mezze nude ansimando come un lupo mannaro, noi pensiamo, inconsciamente o no, al cartone animato ed usciamo dal territorio della commedia adulta sconcia. Se Bluto viene desessualizzato dalla nostra lettura in quanto buffo personaggio onnipotente e immortale (quella caduta con la scala avrebbe spezzato la schiena a chiunque nel cinema realistico) come Willy il Coyote o Stanlio & Olio (fissazione di Landis fin da bambino), allora è molto più spiegabile cancellare il fatto che possa avere una prosaica erezione.
Vedendolo giustamente in quella scena come cartoon fisico... lo eviriamo.
Conclusioni
È un film che, come tutti i capolavori, diventa una formula da replicare. Ma nessuno è John Landis e quindi Animal House rimane unico come l'esempio insuperabile per quanto riguarda il college movie che inventò.
In fondo è il "cinema po" di accezione godardiana ma declinato secondo la poetica di John Landis ovvero cinema politico, popolare... porco. Tranne quella scena con la scala.