4 Hoods: cronaca di un fandom istantaneo

Recchioni ha adottato un'interessante strategia per promuovere il suo 4 Hoods...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Un paio di mesi fa Roberto Recchioni pubblica sul suo account Facebook una manciata di disegni con protagonisti alcuni personaggi immersi in un'ambientazione fantasy. Il filo conduttore che accomuna queste vignette è "l'avventura", ma nulla suggeriva che ci fosse un progetto dietro. Nelle ultime settimane queste illustrazioni sono andate moltiplicandosi, i modelli dei personaggi si perfezionavano, lasciando prevedere che qualcosa stesse bollendo in pentola.
E infatti settimana scorsa Recchioni ha pubblicato un post sul suo blog rivelando il nome del progetto: 4 Hoods. I personaggi e la storia ci sono già. Ma, citando l'autore romano, "adesso mancano: il tempo, il talento per farla bene, e un editore".
Pochi giorni fa, cavalcando i commenti positivi che quelle immagini stanno raccogliendo sul social network, il fumettista apre la pagina ufficiale di 4 Hoods.

La risposta è incredibile: in 6 ore la pagina raggiunge il traguardo dei 1000 like e al momento sta proseguendo il cammino verso i 2000. In poco tempo cominciano ad arrivare disegni dai fan, omaggi da altri illustratori e addirittura la demo di un videogioco fittizio con protagonista l'avventuroso cappuccio viola. Sono manifestazioni d'apprezzamento che siamo abituati a vedere, ma rivolte a personaggi o fumetti di grande successo, a serie ai nastri di partenza, a progetti kickstarter che volevano essere finanziati.
Non a "un'idea".
La pagina di 4 Hoods contiene più materiale realizzato da terzi di quanto ne abbia pubblicato Recchioni sull'opera. Si sa molto poco (nulla?) su cosa ci sia dietro 4 Hoods, ma il look stilizzato e accattivante dei personaggi, l'ambientazione di genere e il nome di chi ha creato il progetto sono sufficienti a far accorrere artisti che vogliono contribuire donando all'autore una loro interpretazione. Da una parte c'è un attestato di stima per il suo lavoro e una fiducia incondizionata sulla qualità di quest'opera, ma probabilmente c'è anche l'occasione di avere una vetrina dove farsi notare.
Recchioni è un esperto comunicatore, è in grado di gestire al meglio Internet, blog e social network per promuovere i suoi fumetti e per tenere un contatto diretto coi lettori, instaurando un rapporto di fidelizzazione. Chi dimostra il suo supporto a questo fumetto sa anche che il suo omaggio sarà visto da chi segue Recchioni sul social network, e non sono poche persone.

Ma la fetta più grande di "like" proviene da un pubblico che si limita a seguire questo progetto senza che ne possa ottenere nulla "in cambio". Sono lettori, appassionati di fumetto che sono incuriositi da 4 Hoods e ne vogliono approfondire il making of, non solo durante la lavorazione dell'albo, ma addirittura da una fase antecedente che potremmo definire di pre-produzione. È il concetto dei contenuti extra dei DVD, o delle ristampe di lusso dei fumetti, presentati però quasi in tempo reale prima della stampa del volume. Il lettore assiste in modo sempre più massiccio al processo creativo in una sorta di voyeurismo artistico al quale può partecipare con i suoi commenti, sapendo che l'autore li leggerà.
È una possibilità che fornisce il Web, non si tratta di certo di una novità in sé, ma lo è nella modalità e nella tempistica con cui è stata presentata pubblicamente. Di certo è un modo per far parlare del fumetto, di montare l'hype dei potenziali lettori, e far entrare quotidianamente i quattro cappucci nei loro monitor così che, quando tra chissà quanto l'albo uscirà, la curiosità maturata in tutto questo tempo li spingerà all'acquisto.

Si tratta di una mossa interessante e che molto probabilmente ripagherà in termini d'immagine, considerando il riscontro immediato che ha avuto... ma quali potrebbero essere le conseguenze?
Proviamo ad immaginare che una strategia simile si diffonda tra gli autori più affermati, considerando che Recchioni è uno dei nomi più seguiti del settore e questo "successo social" dipende principalmente da questo.
In questi anni il web ha consentito ad artisti sconosciuti di affermarsi e arrivare al grande pubblico attraverso blog e social network. Ma se i grandi nomi cominciano a catturare lettori anche prima che l'opera vera e propria sia anche solo prossima alla stampa, gli esordienti potrebbero avere meno occasioni di visibilità.
Si tratta di concorrenza: il tempo che uno trascorre a seguire vignette, bozzetti e omaggi ad un'opera che arriverà sugli scaffali a lungo termine è tempo sottratto alla possibilità di scoprire altri autori che non si conoscono. Non si tornerebbe a una condizione simile a prima dell'avvento di Internet, ma ci si potrebbe riavvicinare: l'avvento di Internet ha portato democrazia tra le diverse opere permettendo di avere una simile visibilità, in questo modo sarebbero meno soggetti a spartirsi fette di torta più grandi.
È inevitabile: solo un soggetto affermato potrebbe permettersi una operazione di "pre-marketing" come quella di 4 Hoods forte del seguito raccolto con successi precedenti, se ad attuarla fosse un esordiente sarebbe un'operazione molto più lunga e difficilmente così efficace.

Ciò non toglie però che sia interessante dove la Rete possa spingersi, modificando il rapporto tra autore e fruitore di un'opera. I blog, i social network e il crowd-funding hanno di volta in volta stabilito nuovi metodi di interazione tra il lettore di fumetti e l'autore, restiamo ad osservare se e in che modo questa strategia tempestiva di promozione dell' "idea 4 Hoods" influenzerà il processo che porterà all'uscita dell'albo.

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