24: il miglior telefilm in circolazione
Arrivata alla sesta stagione, grazie ad un inizio folgorante, la serie thriller con Kiefer Sutherland dimostra di essere al top tra i prodotti televisivi. E che la qualità, una volta tanto, viene premiata dal successo, almeno negli Stati Uniti…
Beh, senza avere la pretesa di spiegarvi il fascino di un prodotto complesso e variegato come 24 in un semplice articolo, vi diamo qualche buona ragione per recuperare quello che vi siete persi (o, eventualmente, continuare a non perdervelo).
Ma è proprio l’evoluzione del personaggio la cosa più interessante. Intanto, Jack Bauer rimane (fondamentalmente) sempre credibile. Anche quando lo spettatore è portato a pensare “ma perché non va in pensione, dopo tutto quello che ha passato?”, ci sono sempre ottime ragioni per cui Jack si rimette in gioco. Soprattutto, mentre prima Jack sembrava seguire una linea di condotta molto precisa, ora i confini morali tra quello che è giusto e quello che è sbagliato sono praticamente azzerati. Insomma, tutti parlano del finale della quarta puntata della sesta stagione, ma in realtà la cosa sconvolgente avviene dieci minuti prima (chi sa di cosa parlo non ha bisogno di spiegazioni).
E poi, il cast è sempre efficace. Magari certi attori, fuori dal contesto televisivo e sul grande schermo, non funzionerebbero. Ma, a parte ovviamente il protagonista/produttore Kiefer Sutherland, di interpretazioni notevoli ce ne sono tante. In particolare, difficile non pensare a quella fornita da Gregory Itzin nella quinta stagione nei panni del presidente degli Stati Uniti, per cui francamente, a mia memoria, trovo pochi eguali sul piccolo schermo.
E che dire della struttura a split-screen? Certo, è un procedimento utilizzato al cinema da quasi quarant’anni, ma in televisione nessuno aveva mai osato fare nulla di simile.
Insomma, speriamo di avervi suscitato un po’ di curiosità e spinto a vedere questa serie. Altrimenti, il problema è tutto vostro…