Nel 2023 gli incassi italiani hanno colmato il divario con gli altri paesi europei
Nel 2023 gli incassi dei cinema in Italia sono aumentati grazie all'estate, ai film italiani e al ritorno del pubblico anziano
I dati presentati da Cinetel riguardo il 2023 hanno mostrato come gli incassi dei cinema siano in rimonta per quanto ancora indietro rispetto alla pandemia e quanto alcune iniziative abbiano pesato
Quello su cui semmai ha inciso molto il successo di C’è ancora domani è la quota italiana, cioè la percentuale del totale incassi annuali attribuibile a produzioni e coproduzioni italiane, che è del 24,5%, mentre nel 2022 era del 19%. Questa quota, cioè un quarto del totale è quella che negli ultimi 30 anni il cinema italiano ha avuto quando andava bene (solo in 4 casi è arrivata al 30% e sempre per la presenza di film eccezionali, tre volte per Checco Zalone e poi per La vita è bella).
La questione più problematica è il costante aumento dei film distribuiti, arrivati al numero eccezionale 736. Di questi 356 sono italiani (di cui 140 documentari, circa il 40%). Solo il 30% di questi 356 film italiani però è stato distribuito in più di 50 sale, quindi ha potuto effettivamente incidere sul boxoffice.
Un dato cruciale è quello del confronto con il triennio 2017-2019, mese per mese. Si nota così che da maggio ad agosto, le sale nel 2023 hanno fatto incassi maggiori rispetto a quegli stessi mesi nel triennio prepandemico 2017-2019, in certi casi (luglio) anche del 97% superiori. Il merito va soprattutto ai film italiani e alle coproduzioni italiane (gli ottimi risultati dei film stranieri invece sono in linea con quelli degli altri anni) e dimostra quanto l’estate, se riempita di film giusti, possa essere una stagione profittevole. Nel complesso, aggiungendo anche novembre, per cinque mesi gli incassi del 2023 sono stati superiori a quelli del periodo prepandemico. Purtroppo sono diminuiti i film distribuiti in più di 50 sale, segno che meno film incassano di più e il pubblico è sempre più concentrato.
Inoltre la continua diffusione della multiprogrammazione (spettacoli diversi all’interno di una giornata) ha fatto sì che se si dividono le sale per schermi e si guarda il loro rendimento, si nota che i cinema monosala sono l’unica categoria che ha migliorato e non peggiorato i propri incassi rispetto al periodo prepandemico. Alla stessa maniera ci sono 285 sale italiane su 1.231 totali, cioè il 23%, che a prescindere dalla quantità di schermi che possiedono hanno incassato di più rispetto al prepandemico. Secondo Cinetel queste sono sale che sono state ristrutturate, riammodernate e che hanno fatto interventi anche sulla programmazione.
La consultazione dei dati Cinexpert, cioè quelli che parlano della composizione del pubblico che guarda i film in sala, ha fatto notare un fortissimo ritorno del pubblico femminile (grazie a Barbie e C’è ancora domani) e anche un più generale e importante ritorno del pubblico con un’età superiore ai 50 anni. La mancanza di questa fetta era una delle componenti che più avevano preoccupato e che aveva creato l’ammanco del cinema italiano. Il 2023 li ha visti tornare al cinema e secondo Davide Novelli AD di Cinetel, anche il successo di film come Il ragazzo e l’airone o Perfect Days di Wim Wenders di questi primi weekend del 2024 è frutto dell'onda lunga del ritorno del pubblico over 50.