20 thriller da vedere
20 film ad alta tensione da recuperare con un brivido per riempire la sezione “Thriller” della vostra videoteca
“Thriller” è un nome bellissimo per un genere, perché è proattivo. Commedia, tragedia, horror… sono tutti nomi descrittivi, che spiegano cosa aspettarsi. Thriller invece è “tutto ciò che ti fa venire un brivido”: se un film suscita un misto di emozione, paura, aspettativa, sorpresa, anticipazione e preoccupazione, allora è un thriller. Il che diventa un problema nel momento in cui bisogna tracciare chiaramente i confini del genere: guardate la pagina Wikipedia dedicata, per esempio, e scoprirete definizioni tipo “if it thrills, it is a thriller”, se ti fa sobbalzare è un thriller. La conseguenza è che tutto può essere thriller: un dramma storico, una commedia nera, un poliziesco, anche un film di pirati se volete.
- Basic Instinct
- Duel
- Face/Off
- Funny Games
- I soliti sospetti
- Il braccio violento della legge
- Il fuggitivo
- Il salario della paura
- Il silenzio degli innocenti
- Inside Man
- Intrigo internazionale
- L’infernale Quinlan
- Le vite degli altri
- Psyco
- Quel pomeriggio di un giorno da cani
- Seven
- Va’ e uccidi
- Velluto blu
- Vestito per uccidere
- Zodiac
Basic Instinct
Il massimo rappresentante di quel breve ma bollente periodo nel quale il thriller erotico, che univa gli elementi tipici del genere con una carica sessuale esagerata anche rispetto alle femme fatale del passato e usava il sesso come parte integrante della narrazione, dominava la scena. Non c’è solo sesso: l’arcinota scena delle gambe tende a farci dimenticare che il resto del film è un piccolo capolavoro di tensione.
Duel
Tristemente mai uscito al cinema e tratto da un racconto di Richard Matheson, il debutto alla regia di Steven Spielberg è un concentrato di tensione tanto più insostenibile perché ingiustificata: David Mann non sa perché quel camion lo segua, ma per quanto si sforzi non riesce a liberarsene.
Face/Off
Terzo film americano per John Woo, per il quale ha la fortuna di avere un Nicolas Cage all’apice del suo talento, talmente strabordante da divorarsi anche il compagno di set John Travolta. Ne avevamo parlato qui e qui.
Funny Games
A proposito di tensione insostenibile perché ingiustificata, il film di Haneke è uno dei thriller più agghiaccianti degli ultimi decenni perché non c’è alcun motivo dietro alla violenza perpetrata da Paul e Peter, se non la voglia di decostruire i meccanismi dell’orrore e rifletterci con sguardo clinico, distaccato e crudele.
I soliti sospetti
Il film di Bryan Singer è una collezione di trope e strumenti del mestiere del buon thriller: il narratore è inaffidabile, alcune informazioni fondamentali non ci vengono rivelate per mantenere alta la tensione, e soprattutto ha finale shock a sorpresa che ti fa ripensare a tutto quello che hai appena visto.
Il braccio violento della legge
Il film più bello di tutti, o quantomeno uno dei film più belli di tutti. Ne avevamo parlato approfonditamente qui. Pensare che esiste una persona che nel giro di tre anni ha girato questo e L’esorcista ti fa venir voglia di rivalutare tutta la tua vita – in negativo.
Il fuggitivo
Grandi prestazioni attoriali, grande regia, una sceneggiatura complessa e stratificata ma non intricata, e in generale una classe sopraffina per un thriller magari poco sorprendente, ma impeccabile e universale nonostante risalga a trent’anni fa. Ne avevamo parlato qui.
Il salario della paura
Ancora Friedkin, questa volta con il suo film più sottovalutato: cogliamo l’occasione per invitarvi a riscoprirlo, e a scoprire come si fa a raccontare una storia per immagini tenendo sempre la tensione altissima e riducendo al minimo l’utilizzo di parole.
Il silenzio degli innocenti
Molti thriller sono basati sul loro villain prima ancora che sul protagonista, perché un buon villain può bastare da solo per fare un film: lo dimostra l’intera saga di Saw, per esempio, e lo dimostra ovviamente il film di Jonathan Demme, nel quale peraltro l’iconico Hannibal Lecter compare per poco più di una decina di minuti, a dimostrazione che la qualità conta più della quantità. Ne avevamo parlato qui.
Inside Man
Un altro thriller che fa un largo uso di tutti gli strumenti del mestiere possibili e immaginabili, divertendosi a sviarci e distrarci e attirare la nostra attenzione sulle cose sbagliate, ma senza mai nasconderci davvero nulla, e soprattutto senza mancarci di rispetto. Ne avevamo parlato qui.
Intrigo internazionale
La storia di un uomo che viene scambiato per qualcun altro e viene così travolto in una serie sempre più catastrofica di eventi che lo porterà, alla fine, dentro al naso di Lincoln. Hitchcock meriterebbe una lista a parte, noi abbiamo scelto di rappresentarlo con quello che potrebbe essere il suo capolavoro – se non siete d’accordo sostituitelo con un altro titolo a vostra scelta, magari La finestra sul cortile.
L’infernale Quinlan
Più noir che puramente thriller, ma con tematiche e un’ambientazione che sembrano uscite da un film di cinquant’anni dopo. Difficile spodestare Quarto potere dal trono di miglior film di Orson Welles, ma L’infernale Quinlan si batte con tutte le sue forze per riuscirci.
Le vite degli altri
Anche la Storia, quella vera, quella con la S maiuscola, può assomigliare a un thriller. E certo, i protagonisti di Le vite degli altri, controllati (o controllori) nella Berlino Est dalla Stasi, avrebbero fatto volentieri a meno di quei brividi. In teoria un film del genere dovrebbe servire anche a evitare di ritrovarci in futuro in una situazione simile: decidete voi se siamo o meno sulla strada giusta.
Psyco
Speriamo che sopra non abbiate sostituito Intrigo internazionale con Psyco, perché Psyco si merita ovviamente una menzione, non solo perché è uno dei più grandi thriller di sempre, ma perché potrebbe essere il più influente dell’intera filmografia di Hitchcock – e non è poco.
Quel pomeriggio di un giorno da cani
La storia di una rapina mai compiuta, finita male prima ancora di cominciare e degenerata nell’eponimo giorno da cani. È una storia vera, il che la rende ancora più surreale, ed è anche un mix clamoroso di generi e toni diversi, tutti racchiusi sotto una calda coperta di tensione.
Seven
Uno dei marchi di un classico è la sua capacità non solo di sconvolgere al momento della sua uscita, ma di restare sconvolgente nonostante gli innumerevoli tentativi di imitazione (l’intero franchise di Saw non esisterebbe senza il film di Fincher, per dirne una). Seven, quasi trent’anni dopo, è ancora agghiacciante.
Va’ e uccidi
Nessun periodo della storia contemporanea è mai stato paranoico e pieno di tensione quanto la Guerra Fredda, e Va’ e uccidi è la perfetta rappresentazione di questo concetto: è un thriller internazionale basato sull’idea del “noi vs. loro” e soprattutto dei “loro” che riescono a superare le nostre difese e infettare anche i “noi”.
Velluto blu
David Lynch ha sempre flirtato con il thriller (come dimostra anche la nostra introduzione al pezzo), mischiandolo però con altri generi e con le sue personali visioni. Velluto blu è, in questa filmografia che è anche da brivido, quello che più si avvicina alla definizione di thriller classico.
Vestito per uccidere
Torniamo al thriller erotico con uno dei migliori film di colui che è stato da più parti indicato come uno dei pochi veri eredi di Hitchcock. Non a caso Vestito per uccidere riprende molti elementi da Psyco, tra cui la scelta (che scatenò anche parecchie polemiche) di avere una persona transgender in un ruolo da pluriomicida.
Zodiac
Chiudiamo con un altro film di David Fincher, che per certi versi si colloca all’estremo opposto dello spettro rispetto a Seven: dove il primo puntava sui brividi di disgusto e shock, Zodiac è un giallo intellettuale e che si dipana con i ritmi dell’inchiesta giornalistica, ed è anche, infatti, incidentalmente, uno dei migliori film sull’argomento mai fatti. Il suo merito più grande è probabilmente quello di saper generare tensione pur essendo la storia di una caccia al killer finita male per le forze dell’ordine, e di un caso mai risolto.