20 suore del cinema che hanno segnato l'immaginario collettivo

Da quelle angeliche a quelle porche, da quelle violentissime alle represse fino ad alcuni personaggi più intensi (o comici) mai creati

Critico e giornalista cinematografico


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Il cinema con le suore ci si diverte proprio.

Sono una categoria umana così specifica, così unica e così estrema nelle scelte, così netta in quel che rappresenta, cioè una devozione senza pari, il simbolo stesso della purezza e della castità, che si presta al massimo del comico, al massimo del serio, dell’irriverente e del sentimentale. Tutto al massimo. Ora anche al massimo dello spaventoso visto l’uso che ne fa The Conjuring - il Caso Enfield.

Le suore nascono come figure così prive di compromessi che il cinema non ha mezze misure nei loro confronti: o le dissacra o le esalta, o le celebra proprio nella loro totale purezza o le utilizza per distruggere tutto ciò che rappresentano. Sono angeli dediti all’educazione dell’infanzia, struggenti donne che espiano un passato torbido o ipocriti demoni dalla rigida morale e finalità spietate. Sono demoni oppure ancora sono il simbolo stesso dell’umiliazione del corpo, della repressione di istinti che prima o poi torneranno a farsi sentire e con gli interessi.
Di fatto moltissime grandi attrici, anche americane (paese in cui le suore non abbondano), hanno in curriculum un ruolo velato. Ma le migliori rimangono quelle capaci di usare quell’abito come un’icona e mettere in questione tutto a partire dall’immagine.

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