20 film di fantascienza da vedere
Una ricca raccolta di consigli per cominciare ad arredare la vostra casa sulla Luna con una collezione di classici film di fantascienza da vedere
La nostra selezione di 20 film di fantascienza da vedere!
Per questo motivo, la storia della fantascienza al cinema è doppiamente affascinante: è uno dei generi più antichi e gloriosi, con forti legami con la letteratura ma anche con la filosofia e ovviamente la scienza, ma è anche un genere fatto apposta per invecchiare – ci sono film di quasi cento anni fa che raccontavano un futuro che per noi è ormai passato. Per cui un film sci-fi ha (o può avere) infinite vite, ed essere riletto e reinterpretato ogni volta che la scienza vera fa un passo avanti. È anche il motivo per cui è così complicato stilare una lista di classici irrinunciabili del genere: ci sono film che hanno perso questo status con il passare del tempo, altri che l’hanno guadagnato in virtù di quanto è successo nel mondo dal momento della loro uscita. Ci abbiamo provato: ecco la nostra selezione di 20 titoli.
- 2001: Odissea nello spazio
- 2022: i sopravvissuti
- Aliens - Scontro finale
- Blade Runner
- E.T.
- I figli degli uomini
- Il pianeta proibito
- Interceptor – Il guerriero della strada
- L’esercito delle 12 scimmie
- L’invasione degli ultracorpi/Terrore dallo spazio profondo
- La cosa (1982)
- La guerra dei mondi (1953)
- Matrix
- Metropolis
- Predator
- Solaris
- Stalker
- Starship Troopers
- Terminator
- Ultimatum alla Terra
2001: Odissea nello spazio
L’alfabeto ci permette di cominciare dal più facile: quello di Stanley Kubrick è considerato sostanzialmente da chiunque il più grande film di fantascienza di sempre, per come riesce a parlare di tematiche universali e senza tempo ma anche a metterci in guardia contro pericoli molto attuali (che anzi al tempo sembravano, appunto, fantascienza, e che oggi assomigliano sempre di più alla cronaca).
2022: i sopravvissuti
A proposito di pericoli attuali: uno dei grandi paradossi del mondo contemporaneo è che siamo contemporaneamente troppi (per la quantità di risorse che consumiamo, e a che ritmo) e troppo pochi (nelle aree più ricche del pianeta, che si stanno spopolando e invecchiando). Il film di Richard Fleischer estende il primo problema eliminando il secondo, e immaginando un mondo nel quale, molto semplicemente, c’è troppa gente. Nel 1973, anno di uscita del film, al mondo c’erano meno di 4 miliardi di persone. Oggi siamo più del doppio, e 2022: i sopravvissuti diventa sempre più urgente ogni anno che passa.
Aliens - Scontro finale
Il primo compariva già nella nostra lista di horror da vedere a tutti i costi, per cui in questa puntiamo sul secondo, che espande il lato fantascientifico dell’universo di Alien abbandonando i confini della singola astronave dispersa per spostarsi in una colonia invasa dagli Xenomorfi. Il colonialismo spaziale, quello vero, è sempre più vicino a diventare realtà: speriamo di non scoprire nel modo peggiore che non siamo soli nell’universo.
Blade Runner
Il film di Ridley Scott è diventato un classico per una lunga lista di motivi, non ultimo dei quali il fatto che, come 2001, fu un film-ponte, che convinse i cinefili che anche la fantascienza poteva produrre grande cinema, e gli appassionati di fantascienza ad apprezzare anche gli aspetti artistici di un’opera e non solo il suo contenuto.
E.T.
Ci sono film di fantascienza che stirano un po’ la definizione stessa di “fantascienza”, che abbracciano altri generi e usano la sci-fi solo come sfondo per parlare d’altro. E.T., per esempio, è una storia di amicizia, di accettazione del diverso, di comprensione tra creature che non parlano la stessa lingua, ma anche di discriminazione e di birre bevute in piena mattina. Poi certo, uno dei protagonisti è un alieno, anzi uno degli alieni più famosi della storia del cinema, forse il più famoso: e allora ecco che non potevamo non citarlo.
I figli degli uomini
In un certo senso, il film di Cuaron fa da contraltare a 2022: i sopravvissuti, concentrandosi sull’altra metà del paradosso: siamo troppo pochi, nel senso che non nascono proprio più bambini, e l’umanità sembra destinata a una rapida e inevitabile estinzione. Ora che la crisi di infertilità maschile cominciata negli anni Settanta nei c.d. Paesi occidentali è diventata globale, I figli degli uomini rischia di sottrarre lo scettro di profeta a 2022.
Il pianeta proibito
Un classico su talmente tanti livelli che si fa prima a consigliarvi di guardarlo che a citarli. Due cose su tutte: è il primo film della storia con una colonna sonora interamente elettronica, ed è il film che ha introdotto per la prima volta il personaggio di Robbie the Robot, antenato dalla morale asimoviana di qualsiasi robot senziente cinematografico dagli anni Sessanta a oggi.
Interceptor – Il guerriero della strada
Forse l’inclusione più stiracchiata della lista, perché è tutta -scienza e poca fanta-: la Terza Guerra Mondiale non ha nulla di fantascientifico, e le sue conseguenze come se le immagina il film ancora meno. Resta però uno dei film più importanti di sempre per come ha inventato sostanzialmente da solo l’immaginario post-apocalittico e la sua estetica. Ne abbiamo parlato qui.
L’esercito delle 12 scimmie
Terry Gilliam è uno dei migliori e meno riconosciuti autori di fantascienza contemporanei: la scelta qui era tra Brazil, che è più vicino alla fantapolitica e alla distopia classica, e L’esercito delle 12 scimmie, che in quanto film sui viaggi nel tempo è senza dubbio fantascienza, e che è doppiamente angosciante da guardare oggi, post-COVID.
L’invasione degli ultracorpi/Terrore dallo spazio profondo
Classico caso di codardia nel quale non sappiamo se consigliarvi l’originale del 1956 di Don Siegel, uno dei più importanti sci-fi di sempre, o il remake con Donald Sutherland del 1978, che forse è più digeribile per chi ha una sensibilità moderna. La cosa più interessante dell’originale è che c’è chi lo vide come un’allegoria del comunismo che invade silenziosamente l’America per sostituire la gente con dei gusci vuoti, e al contrario chi lo interpretò come una metafora del consumismo occidentale che ci rende tutti uguali.
La cosa (1982)
A proposito di invasione degli ultracorpi e di gente sostituita da gusci vuoti: La cosa è il miglior film mai fatto sulla paranoia. L’aspetto scientifico è sostanzialmente relegato al mestiere che fanno i protagonisti, e il film gioca soprattutto con i codici dell’horror, ma già ci avete fatto togliere Alien, non vorrete mica farci togliere anche questo?
La guerra dei mondi (1953)
Ideale conclusione di una trilogia crossmediale che parte con il romanzo di H.G. Wells e prosegue con il radiodramma di Orson Welles, il film di Byron Haskin è il prototipo di qualsiasi altro film di invasione aliena uscito dopo il 1953.
Matrix
Matrix è un clamoroso polpettone di generi che ha influenzato tutto il cinema mainstream successivo, prima di tutto a livello estetico, ma il suo cuore pulsante è fantascientifico. Avevamo parlato approfonditamente del rapporto tra il film e il suo genere di appartenenza qui.
Metropolis
Invece di usare le parole per questo film, eccovelo completo da guardare – mentre lo fate, ricordatevi che ha quasi un secolo.
https://www.youtube.com/watch?v=W_4no842TX8Predator
Il film di John McTiernan è, più ancora persino di Aliens, un manifesto di come fare fantascienza con un approccio action – di come far incontrare i codici di entrambi i generi e scoprire che si complementano alla perfezione. Ne parlammo qui.
Solaris
Uno di quei film da far vedere a chi guarda la sci-fi dall’alto in basso, sostenendo che sia tutta astronavi ed esplosioni e non ci dica mai nulla di interessante sulla natura umana. Solaris parla quasi esclusivamente della natura umana, è un’opera densa, lenta, psicologica ed esistenzialista – eppure non smette mai per un secondo di essere anche profondamente fantascientifica, ricca di immaginazione e visioni del futuro.
Stalker
Ritorna l’alfabeto, che questa volta ci permette di nominare due film di Andrej Tarkovskij. Stalker, oltre a essere noto per una serie di, diciamo così, record di lentezza (163 minuti di durata, appena 142 diverse inquadrature, la più lunga delle quali dura quasi cinque minuti), è anche una bibbia, visiva e concettuale, della postapocalisse, senza la quale non avremmo avuto non solo Mad Max ma anche opere più recenti e allucinate tipo Annientamento.
Starship Troopers
La scelta era tra questo e Atto di forza, altro capolavoro sci-fi di Paul Verhoeven. Puntiamo su questo perché la sua ferocissima (e spesso non compresa) satira contro l’imperialismo ci sembra in qualche modo più urgente di una (pur interessantissima) ricerca dell’identità perduta su Marte. Ne parlammo qui.
Terminator
Terminator e il suo sequel si sono ritagliati uno spazio importante nella storia del cinema a suon di one liner, personaggi memorabili e alcune delle scene più spettacolari di tutti gli anni Novanta, al punto che si tende a dimenticare il fatto che siano anche due grandissimi film di fantascienza: in questi tempi di IA ovunque, per esempio, quante volte avete sentito nominare Skynet, scherzosamente o meno?
Ultimatum alla Terra
Il film che quarant’anni fa fece esclamare a Ronald Reagan: “A volte penso a quanto rapidamente le nostre differenze in tutto il mondo sparirebbero se ci trovassimo ad affrontare una minaccia da un altro pianeta”. Non è ancora capitato, e forse sarebbe il momento perfetto perché succedesse.
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