20 film brevi da vedere sotto i 90 minuti

I film che diventano sempre più lunghi? Ecco 20 bellissimi film brevi che durano meno di 90 minuti da vedere quando si ha poco tempo

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C’è chi li chiama “film fiume” chi “sequestri di persona”. Le opere interminabili, che non hanno timore di sfondare il tetto delle tre ore mettendo a dura prova vescica, occhi e attenzione, sono sempre di più. Sembra che per essere un grande film questo debba anche essere un lungo film. Non è così. Proprio nell’epoca in cui i prodotti audiovisivi che fruiamo sui social sono sempre più brevi e immediati, il cinema non deve per forza ribadire la sua identità andare all’opposto. Ci sono film brevi che riescono a dare, in meno di 90 minuti, più emozioni di uno che dura il doppio del tempo.

Ve ne abbiamo selezionati venti in una lista che vuole essere completa, ampia, ma non esaustiva. I generi dell’animazione e dell’horror tendono a presentare molti più film brevi sotto i 90 minuti rispetto, ad esempio, alle rappresentazioni storiche o ai musical. Abbiamo cercato però di abbracciare più epoche possibili andando a pescare tra film diversi tra di loro. Per poter diversificare la proposta e per limitare la lista a venti titoli abbiamo dovuto lasciare fuori molte altre opere meritevoli. Chissà che, un giorno, non si riesca a fare una parte due. Se la volete, scrivetecelo nei commenti!

Cleo dalle 5 alle 7

90 minuti

Il tempo dell’attesa. Cleo deve sapere l’esito di un esame medico. I 90 minuti del film coprono le ore d’oro per gli amanti francesi, quelli in mezzo alla giornata, prima che essa cambi. Dalle cinque alle sei e mezza scorre la vita, alle sette si apre il domani. Agnès Varda inquadra benissimo lo stato di impotenza di fronte a ciò che non si può controllare, i particolari salti e gli imprevedibili giochi che fa la mente in quei momenti. 

Una tomba per le lucciole 

89 minuti

Il film d’animazione più struggente di sempre non ha bisogno di tanto tempo prima di far cadere lacrime a fiotti. È anche di una sintesi pazzesca quando parla della guerra e di quello che fa sulle persone. La breve durata gli impedisce di sconfinare nel retorico. Un film pressoché perfetto per come vive tra un’emozione e l’altra. Un minuto in più non si sarebbe riusciti a sostenerlo.

Eraserhead 

89 minuti

Tutto il genio e la potenza di David Lynch. Un distillato di cinema allucinato in cui il tipografo Henry Spencer si deve prendere cura di un bambino mostruoso. Un bianco e nero come di quelli che esistono solo negli incubi e una regia che segnerà la storia del cinema regalano allo spettatore un breve film che si sedimenta a lungo come esperienza indimenticabile.

L’aereo più pazzo del mondo

88 minuti

Il meraviglioso film del trio David Zucker, Jim Abrahams, Jerry Zucker è un peccato che duri solo 88 minuti. La comicità micidiale che quasi nessuno riesce più a fare oggi lo rende un classico intramontabile così ispirato che quasi scoccia quando finiscono le gag. Con questa qualità anche 3 ore e 30 sarebbero volate.

Rashomon

88 minuti

Film fondamentale di Akira Kurosawa che cambia il cinema in meno di un’ora e mezza. Un’aggressione nel bosco, più versioni raccontate: quelle di un bandito, una moglie, un samurai, un taglialegna. Incredibile l’idea di far testimoniare anche la vittima. Minimale e intriso di filosofia, Rashomon dimostra la durata è relativa: un piccolo fatto viene dilatato all’inverosimile in un film comunque breve. 

Ferro 3 - La casa vuota

88 minuti

Kim Ki-duk e il suo film di fantasmi, ambienti, inseguimenti e sguardi voyeuristici. Ferro 3 è prima di tutto una ricerca poetica dell’immagine che viene aiutata anche dalla durata contenuta. Un film eccezionale che riesce a contenere così tanti aspetti della vita umana e delle emozioni sopite in ognuno di noi. Quando un’immagine di pochi secondi rimane per sempre. 

…E tu vivrai nel terrore! L’aldilà

87 minuti

Uno degli horror italiani più potenti di sempre. Seconda parte della trilogia della morte di Lucio Fulci, si immerge nell’horror lovecraftiano e ci butta dentro (costretto) anche gli zombie. Un film impossibile, come il regno senza uscita in cui piomabano i due protagonisti, perché fatto di sensazioni e intuizioni, di colpi di cinepresa sprezzanti e metafisici. 

Videodrome

87 minuti

Carne e immagine, videocamere e schermi, David Cronemberg fa la riflessione definitiva sui media e sull’impatto sull’essere umano in un film breve, ma che sprizza idee da ogni poro. Confuso nella trama, ma perfettamente comprensibile nelle sue provocazioni, Videodrome parla di realtà parallele, mutazioni e follia. L’ibridazione tra l’uomo e la TV non si dimentica.

Il gigante di ferro

86 minuti

Il film di animazione più sottovalutato, all’inizio, e poi il più riscoperto di sempre. C’è tutto: emozione alla Steven Spielberg, fantascienza anni ’70, supereroi e supercattivi in un racconto fondamentalmente di crescita e di formazione. La durata è perfetta, il tono anche. Si può vedere e rivedere senza troppo impegno, il che lo rende ancora più perfetto. 

Koyaanisqatsi

86 minuti

Un documentario sperimentale sul mondo e su come le immagini possano riprenderlo e farcelo percepire. Bastano pochi minuti per avere una quantità incommensurabile di innovazioni tecniche e visive, commentate dalla musica di Philip Glass. Godfrey Reggio alla ricerca della bellezza per catturarla, manipolarla, conoscerla.

Persona 

85 minuti

Uno dei film più intriganti di Ingmar Bergman. C’è la psicanalisi, la percezione di sé, il cinema e una storia di seduzione. Tutto in pochissimo tempo. È quello che succede quando le immagini parlano al massimo e la sceneggiatura è totalmente intrisa di indagine filosofica che parte nel mito antico e sfocia in un’analisi delle inquietudini moderne. 

Non aprite quella porta 

83 minuti

Un horror diretto, schietto, brutale, affermativo sin dal titolo italiano. Tobe Hooper ci fa godere appieno della libertà degli anni ’70 in cui si mettevano in scena cose impensabili. In poco più che ottanta minuti ci si sente prima nel posto sbagliato, poi braccati da cannibali assassini, infine sollevati nella fuga verso l’orizzonte. Come un polmone che si contrae e si espande Non aprite quella porta colpisce il corpo dello spettatore in un’esperienza letteralmente e iconicamente viscerale.

L’armata delle tenebre 

81 minuti

Tutti i film della serie del La casa durano meno di 90 minuti. L’amata delle tenebre è quello che in questo tempo riesce a buttare dentro più generi e atmosfere diverse. Uno scontro tra toni che deflagrano uno sull’altro, note diverse e assurde che fanno però una spassosa melodia gustosissima. È impossibile che una serie di film del genere funzioni. Eppure…

Prima del tramonto 

80 minuti

Secondo incontro della coppia Jesse e Céline di Richard Linklater. I due passano un pomeriggio insieme a Parigi a nove anni di distanza dal loro precedente incontro a Vienna. Prima del tramonto è proprio un film sul tempo: quello del racconto (molto breve), quello degli incontri e quello della vita.

REC 

78 minuti

I found footage durano poco. Cloverfield è un film breve 85 minuti The Blair Witch Project è un fenomeno di soli 81 minuti. REC in 78 minuti ha lanciato un franchise. In quello stesso tempo fa dannatamente paura. 

Primer 

77 minuti

Film puzzle a low budget, estremamente teorico su viaggi nel tempo, problemi fisici e matematici. Primer però fa un effetto stranissimo perché dura solo 77 minuti, ma tiene lo spettatore molto di più tra le sue grinfie. Per capirlo appieno possono servire molte altre visioni e qualche ora aggiuntiva di ricerca online!

Il gabinetto del Dottor Caligari 

76 minuti

Il film che iniziò l’espressionismo tedesco è ad oggi ancora un testo fondamentale le cui conseguenze si vedono in tanto cinema contemporaneo. Si gioca sulla percezione, sul concetto di verità soggettiva e oggettiva, c’è l’immortale tema del doppio e uno dei colpi di scena più importanti di sempre.  

La corazzata Potemkin 

75 minuti

La menzogna più grande di Fantozzi. I 90 minuti di applausi che gli sono stati tributati sono più lunghi del tempo che i dipendenti avrebbero speso a guardare il film. 

Petite Maman 

73 minuti

Cosa succederebbe se da piccola incontrassi tua mamma quando aveva la tua stessa età? Cosa le diresti, a cosa giochereste? Questo spunto permette a Celine Sciamma di costruire un piccolo film autunnale, gioioso e malinconico allo stesso tempo, che è una grande indagine della maternità vista attraverso gli occhi e le energie dell’infanzia. 

Il monello 

68 minuti

La capacità di Charlie Chaplin di essere tenero, commovente, divertente in pochissimo tempo e con grande efficacia. Diciotto mesi di lavoro per poco più di un’ora di film. All’epoca un rullo durava all’incirca dieci minuti. Il film fu promosso con la tagline: 6 rulli di gioia.

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