1992 - La serie "Abbiamo trovato un approccio nuovo, tra realtà e finzione"
Presentata oggi a Roma 1992 - la Serie, ambizioso progetto in onda da domani su Sky Atlantic HD
È facile intuire dietro la scelta dei 3 anni in questione la volontà degli ideatori e degli scrittori. Tutto nasce infatti da un’idea di Stefano Accorsi, quella cioè di raccontare gli ultimi 20 anni tra politica e spettacolo, le grandi novità che hanno cambiato il paese: “Alla fine gli sceneggiatori Ludovica Rampoldi, Alessandro Fabbri e Stefano Sardo hanno avuto l’idea di raccontare non il 20ennio di grandi cambiamenti ma solo l’anno da cui tutto è partito” ha detto Stefano Accorsi.
Come già vi avevamo raccontato da Berlino infatti in 1992 è molto forte l’idea di mutamento del paese. C’è un grande senso di speranza collegato a quel che accade in quei mesi, eventi che all’epoca come oggi sono soggetti a diverse interpretazioni: “Noi non siamo stati da nessuna parte” hanno risposto in maniere diverse ma con uguale spirito i tre sceneggiatori “ci interessava creare un grande romanzo storico, un period movie su quel momento. Anche il fatto di avere insieme personaggi di finzione e reali ci ha aiutato in questo. Con quelli reali non potevamo che attenerci ai fatti, mentre con quelli di finzione potevamo fare tutto il resto”.
Ci sarà Berlusconi ovviamente (si intravede in maniera molto furba già nel pilota): “La sua immagine è stata difficilissima da gestire” dice Ludovica Rampoldi “perchè è iperrappresentato, scadere nella macchietta è un attimo” e ci sarà anche Craxi di cui si parla molto (ovviamente), ma tutte queste figure come anche Umberto Bossi, sono lo sfondo.
In primo piano c’è altro, come ad esempio l’Antonio Di Pietro di Antonio Gerardi di cui Accorsi dice: “Ha trovato l’equilibrio perfetto per renderne lo spirito senza imitarlo. Non ne abbiamo fatto un eroe dell’epoca, anche se sarebbe stato facile, in fondo in quell’anno finì sulla copertina di Newsweek ed era percepito dalle persone come un vero salvatore”.
Se gli ascolti dovessero premiare 1992 (come non è difficile immaginare accadrà, non fosse altro che per l’effetto nostalgia di eventi recenti romanzati) e si dovesse dare il via libera alle altre due stagioni, sembra logico immaginare che la serie, vista nel suo complesso, sarebbe un racconto che si apre con l’arresto di Mario Chiesa e finisce con la vittoria alle elezioni di Forza Italia: “Non facciamo spoiler” è stato il commento ufficiale della produzione mentre più sottile è stato Accorsi: “In questa serie si parla molto della corruzione, è una mentalità che per essere cambiata ha bisogno di una grande continuità politica all’insegna della correttezza. Quello che le massime cariche dello stato dicono e fanno influenza la percezione comune dei reati e della loro accettabilità. In questo il 1992 fu un anno davvero particolare, per la prima volta c’era un’inchiesta sulla corruzione tra mondo della politica e dell’imprenditoria. Non erano scandali frequenti all’epoca come lo sono diventati oggi, c’era davvero indignazione e voglia di cambiare”.