I 10 peggiori colpi di scena che hanno rovinato il finale dei film

Una raccolta dei peggiori colpi di scena che hanno distrutto film e fatto arrabbiare il pubblico. Quando tutto viene rovinato all'ultimo

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Spoiler Alert

La partita finisce quando arbitro fischia” diceva Vujadin Boškov. La stessa cosa vale per i film: fino a che non arrivano i titoli di coda non si possono valutare. Un finale azzeccato può salvare “al novantesimo” una storia che non ingrana. Il twist, il colpo di scena, se accattivante fa venir voglia di rivedere un film, di studiarlo e scoprire gli indizi o nuovi aspetti e significati nascosti. Al contrario un regista può costruire tutta la tensione narrativa che vuole, ma se il finale tradisce tutto ciò che è venuto prima, sarà il disastro. Per chi ha la passione per il peggio che il cinema ha da offrire abbiamo selezionato 10 tra i film con i peggiori colpi di scena.

Scene così sbagliate da rovinare tutto il finale, scelte assurde di trama da uscire di sala arrabbiati. Dato che si parlerà di peggiori colpi di scena ricordatevi di non leggere se non desiderate spoiler.

Don’t Worry Darling

Olivia Wilde accumula suggestioni in un film che arranca fino ad un gran finale ancora peggiore di tutto quello che l’ha preceduto. Giovani coppie negli anni ’50. Un caseggiato di lusso in mezzo al nulla. Le donne restano a casa a fare le faccende domestiche, a spettegolare e a fare l’amore con i loro uomini. Questi invece ogni mattina partono e vanno in mezzo al deserto per lavorare a un esperimento segreto. Accadono cose strane nel quartiere perfetto. Allucinazioni, suicidi, un biplano rosso precipita nel deserto, e tante piccole incongruenze nelle parole degli uomini.

Che cosa sta succedendo nel misterioso progetto Victory? La spiegazione è terribile, soprattutto se si considera il tono generale del film che appoggia la sua atmosfera sul passato. Siamo in realtà nel futuro, il quartiere è in realtà una simulazione. L’ha ideata Frank (Chris Pine) per poter controllare le donne, costrette a vivere in questa illusione. Sessismo e abusi in un messaggio femminista che arriva goffo e riempie di buchi la trama. Se si è attenti si può capire come andrà a finire già poco prima di raggiungere la metà film.

Un altro tra i peggiori colpi di scena finali di sempre è molto simile a questo ed è quello di Serenity (2019) in cui il protagonista si scopre essere morto in Iraq anni prima delle vicende. Tutto il mondo in cui vive è una realtà virtuale, simulata dal figlio. Insomma, uno sbaglio in cui il cinema cade spesso.

Orphan

Bambini cattivi e inquietanti che non sono bambini e fanno anche un po’ ridere. Dispiace molto la fine che va a fare Orphan. Perché fino al suo assurdo twist reggeva una buona tensione. Esther è una bambina russa di 9 anni adottata da una coppia. Proprio quando la famiglia è felice la piccola inizia a mostrare segni di squilibrio e di violenza. Un crescendo che porta alla sconvolgente ed esilarante rivelazione. La bambina non è una bambina ma una donna di 33 anni. Eh già.

Leena Klammer (non più Esther) soffre di ipopituitarismo, un disturbo che le ha mantenuto il fisico simile a quello di una bambina. Un po’ di trucco e qualche accorgimento nei vestiti sono serviti per coprire le ferite dell’ospedale psichiatrico che l’aveva in cura. Non è la prima volta che prova l’inganno. Se non riesce a sedurre il padre di famiglia diventa una spietata killer. Finirà, sconfitta, dentro un lago ghiacciato.

Un finale alternativo evitava la colluttazione sul ghiaccio, ma era ancora peggio. La donna tornava a casa e si fingeva di nuovo bambina per ingannare la polizia. 

Number 23

Nel 2007 Jim Carrey ha provato la via del thriller psicologico senza grandi risultati. Interpreta un uomo ossessionato dal numero 23. È stato suggestionato da un libro che ha letto in cui l’autore rivelava l'incidenza del 23 in molti disastri della storia e nelle vite delle persone.

In effetti, il numero è effettivamente sempre presente, lo vede dappertutto. Cerca così di trovare più informazioni sull’autore che si è ammazzato dopo aver scritto l'ultimo capitolo (non inserito nel libro). Riesce a scoprirlo in uno dei peggiori colpi di scena di sempre: l'autore è lui stesso. Aveva ucciso la sua ragazza e aveva fallito il suicidio causandosi una profonda amnesia. Il libro era stato pubblicato da un medico dell’ospedale psichiatrico affascinato dal caso. 

The Forgotten

Telly (Julianne Moore) piange il figlio di 9 anni morto in un incidente aereo. 14 mesi dopo tutto intorno a lei sembra escludere l’esistenza del bambino. Spariscono le sue foto, insieme a tutte le prove della sua nascita e lo psichiatra della donna le parla come se fosse tutto una sua invenzione. Il marito le dice che non hanno mai avuto un figlio. Il vicino, la cui figlia è morta nello stesso incidente, nega a sua volta. Eppure Telly non si dà pace. Alcuni uomini la inseguono. Che sta succedendo?

Alieni. Già, perché questo dramma psicologico sui legami tra madre e figlio si risolve in un esperimento extraterrestre su genitori e figli. Si può cancellare una persona dalla mente? È questo che sta ricercando lo scienziato alieno con la collaborazione di qualche umano in un finale deludente e insensato. Come buttare via una buona storia in quattro e quattr'otto.

Collateral Beauty

Will Smith interpreta Howard, un uomo di successo che non riesce ad accettare la morte della figlia. Scrive delle lettere alle entità astratte Amore, Morte e Tempo. I colleghi, preoccupati, assumono tre attori (!) per interpretare le personificazioni di queste tre divinità (!!). Così loro incontrano per strada l’uomo e gli dicono frasi di saggezza per consolarlo. 

Pronti al primo pessimo colpo di scena? In realtà tutto questo serve a dimostrare che Howard non è stabile mentalmente e non può continuare il suo lavoro. Un inganno, insomma, per liberarsi di lui. Begli amici! Howard, nel frattempo si sta avvicinando a Madeline, una donna che a sua volta ha perso una bambina.

Nell’ennesimo colpo di scena si scopre che Howard è... il suo ex marito. Amnesia o un accordo tra i due per andare avanti come se non si conoscessero? Nel frattempo Howard perdona gli amici che l’hanno ingannato perché… i tre attori sono realmente Amore, Morte e Tempo e sono visibili solo a chi ha bisogno di loro. I tre colleghi stanno vivendo tutti una situazione in cui hanno bisogno del supporto di questa saggezza spirituale. 

Collateral Beauty è fatto da frasi ad effetto, perle di saggezza e rivelazioni. Ha in un solo film tre tra i peggiori colpi di scena che potessero essere pensati. Vuole dimostrare il senso della vita, ma la sua sceneggiatura non ha una minima connessione logica.

Malignant

La tensione di James Wan non delude, la risoluzione di questo horror del 2021 lo fa eccome. Iniziamo scoprendo che Gabriel è il paziente di un ospedale psichiatrico con poteri soprannaturali. Viene sottoposto a un’operazione chirurgica. Stacco. Madison vive con un compagno che la picchia. Batte la testa durante una colluttazione. La notte qualcuno entra in casa e uccide l’uomo. Chi sarà l'assassino?

Malignant regge benissimo nel secondo atto, in cui la protagonista viene tormentata dalla presenza. Un horror di tensione con aspetti psicologici tipici del cinema moderno. Poi si trasforma in un film di sangue, violenza e budella tutto sommato riuscito. Però il cambio viene offerto da un assurdo e ridicolo colpo di scena.

Gabriel è in realtà Madison stessa, o meglio: è suo fratello gemello nato attaccato al cranio. Un teratoma con coscienza, che condivide con lei parte del cervello. L'operazione lo rimosse da lei, per permetterle di vivere, ma il colpo in testa ha riattivato quella parte di lui che è rimasta nel cervello, dandole le illusioni e comandandola. Una sceneggiatura assurda che devasta ogni sospensione dell’incredulità. Nella prima parte si procede con plausibile realismo e con un senso di mistero anche nelle immagini che celano l’orrore. Poi il delirio: tutto a schermo e un po’ a caso come in un B movie. 

Birth - Io sono Sean

Il colpo di scena di Birth - Io sono Sean fa molto ridere e poi, quando ci si pensa bene, mette a disagio. La premessa è che Anna (Nicole Kidman) è vedova. Suo marito Sean è morto da dieci anni e lei si sta per risposare. Un bambino le si avvicina e la supplica di non sposare l’altro uomo, e le rivela di essere il suo caro defunto.

Pian piano la reincarnazione diventa plausibile: il bambino conosce infatti tutto della relazione, anche i dettagli più intimi. Incredibile!

Ma la verità, si scopre, è un’altra! Cioè che il bambino ha orchestrato tutto studiando attraverso le lettere che la coppia si scambiava la loro vita. Praticamente: l’incredibile tentativo di un bambino di stare in intimità con una donna adulta, vedova, facendola innamorare nuovamente del marito morto. Cosa non si fa quando si è innamorati di Nicole Kidman...

Terribile.

The Life of David Gale

Kevin Spacey è David Gale uno stimato professore accusato di omicidio. Era impegnato nella causa contro la pena di morte e ora si trova a pochi giorni dall’esecuzione capitale. Chiama una giornalista per raccontare la sua storia. Lei si convince che sia innocente, nonostante tutte le prove lo incastrino. 

La sua inchiesta diventa pericolosa, è seguita da un uomo che si rivela essere l’amante di Constance Harraway, la donna uccisa. Anche lei combatteva per la causa politica di Gale. Si scopre però che aveva un cancro che la stava uccidendo.

L’uomo è in possesso della prova che tutto quello che è successo è un suicidio, orchestrato per far sembrare David Gale un assassino. Le prove dovevano essere rilasciate a poco dopo l’esecuzione per dimostrare l’errore giudiziario. La giornalista cerca di avvertire tutti ma non fa in tempo.

Un ulteriore twist fa entrare questa girandola di rivelazioni nella classifica dei peggiori colpi di scena di sempre. La morte è una dimostrazione forte del punto degli attivisti, che la pena capitale può condannare degli innocenti. Ma come è stato possibile incastrare Gale così bene?

Sul finale la giornalista riceve un’altra registrazione che spiega tutto: dentro c’è la prova che anche Gale era parte del piano, era d’accordo nel creare tutto questo e presente al momento del suicidio. Ha toccato il corpo lasciando le impronte apposta per "incastrarsi". Per un attivista contro la pena di morte, morire auto condannandosi alla pena di morte è veramente un finale da grattacapo.

Now You See Me - I maghi del crimine

Nonostante il film di Louis Leterrier sia per gran parte un film di rapine molto divertente, butta via tutto nel finale. Un uomo misterioso forma una squadra di maghi. Lui li conosce bene, li segue da tempo e li sta reclutando per il crimine perfetto. Si fanno chiamare i Quattro Cavalieri e un anno dopo saranno i principali indiziati di una spettacolare rapina.

L’agente dell’FBI Dylan Rhodes li insegue restando però sempre un passo indietro. Non ha alcuna prova contro di loro, ma continua a stargli addosso. Usa come consulente Thaddeus Bradley, un ex mago in grado di smascherare i trucchi. 

Dopo tante rapine ecco il colpo di scena: il quinto cavaliere, l’uomo misterioso che ha messo in moto tutto questo è proprio l’agente Rhodes. Colui che ha cercato di prenderli per tutto il film facendosi sempre fregare.

Perché ha fatto tutto questo? Era un piano per vendicarsi di Bradley, che tempo prima aveva smascherato suo padre, anche lui un mago. Un piano articolatissimo e veramente di poco senso: perché passare decenni di addestramento, diventare poliziotto, organizzare tutto, fingere di inseguire i criminali per vendetta? Non c’era veramente un modo più semplice?

La moglie dell’astronauta

Un astronauta deve riparare un satellite insieme ad un collega. Un incidente blocca la comunicazione per due minuti. Si dice sia stata una tempesta magnetica innocua, ma quando gli astronauti tornano a casa sono diversi. 

Uno dei due manifesta disturbi psicofisici, diventa più violento, ha convulsioni. La moglie Natalie si suicida folgorandosi nella vasca da bagno con la radio.

La moglie dell’altro astronauta, tempo dopo, è incinta di due gemelli. Un tecnico della NASA le spiega che nell’incidente c'è qualcosa che non va e che hanno captato uno strano segnale in quei due minuti di interferenza.

Scatta così il principale espediente rovina film (alla pari di “era tutto un sogno”). È colpa degli alieni. Già, perché gli astronauti sono stati sostituiti dagli alieni che, arrivando sulla terra, volevano riprodursi per poter vivere sulla terra. Moglie e marito combattono, l’uomo muore folgorato dalla radio ma l’alieno entra nel corpo della donna che, anni dopo, vive con due gemelli.

Fantascienza e atmosfera buttati via per un colpo di scena all’insegna delle soluzioni più semplici e deludenti che si possano pensare. 

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