10 film snobbati dagli Oscar 2024
Gli Oscar 2024 hanno lasciato indietro alcuni film di grande valore che non hanno avuto nomination. Eccone 10 ingiustamente esclusi
Gli Oscar cercano di rappresentare il meglio della stagione facendo concorrere facendo concorrere i grandi blockbuster con gli indipendenti, film dalle più diverse sensibilità che dovrebbero sintetizzare il meglio che il cinema ha saputo offrire. Il 2023 è stata un’annata molto intensa di cinema con una densità di film osannati dalla critica e altri che hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo che non si vedeva da tempo. Con l’arrivo delle nomination inevitabilmente sono stati lasciati fuori alcuni film che avrebbero meritato una vetrina così prestigiosa. Ve ne abbiamo raccolti 10 tra i titoli che riteniamo ingiustamente snobbati dall’Academy per gli Oscar 2024.
Il male non esiste
Il film di Ryûsuke Hamaguchi, già vincitore del premio Oscar al miglior film internazionale per Drive My Car, è una potentissima riflessione sul rapporto tra uomo e natura. Un film che sfugge tra le mani. Inizia come una sinfonia per immagini poetiche accompagnate dalla splendida colonna sonora di Eiko Ishibashi, continua mostrando i dibattiti, le tensioni per evitare un glamping che potrebbe devastare il territorio. Il finale è da thriller con i due minuti prima della chiusura che scuotono e riaprono tutte le chiavi di lettura del film. Un gioiello di rara potenza (qui ce ne parla Francesco Alò) ingiustamente snobbato agli Oscar 2024.
Memory
Past Lives è un grandissimo film d’amore, sfumato da riflessioni sul tempo presente e come i luoghi della vita concorrano all’identità. Memory di Michel Franco è una film romantico ancora più puro che vive sulle interpretazioni di Jessica Chastain e Peter Sarsgaard. Una donna sta rimettendo in sesto la sua vita, un uomo sta perdendo la memoria con i primi sintomi dell’Alzheimer. Il film ruota intorno ai falsi ricordi, alle memorie finte. Ci aveva molto colpito a Venezia, dove ne scrivevamo così: “Quello che accade in Memory non è diverso da come nella società elaboriamo la memoria storica, leggendo il passato in funzione del presente, contendendo l’interpretazione dei fatti per portare acqua al mulino della politica o dell’attualità. Solo che qui viene fatto dalle persone, su questioni e ricordi privati. Perché questo in definitiva è un melò classico”.
Saltburn
Saltburn, il nuovo film di Emerald Fennell, è diventato un fenomeno social grazie ad alcune scene particolarmente memorizzabili (ad esempio questa) e a una scelta musicale che ha fatto tornare virali hit come Murder on the dancefloor. Non tutto funziona in questo thriller fortemente ispirato a Il talento di Mr Ripley. Si può discutere a lungo se l’operazione complessiva sia riuscita o meno. Ciò che invece dovrebbe unire il parere degli spettatori è lo straordinario lavoro fatto nella direzione della fotografia di Linus Sandgren. Assurdo che non sia stato candidato agli Oscar 2024 (la sua uscita dicembrina può avere complicato l’opera di persuasione dei giurati). Barry Keoghan e Rosamund Pike hanno ricevuto la nomination ai Golden Globe, ma ci si poteva aspettare qualche riconoscimento anche dall’Academy.
Asteroid City
Asteroid City non si avvicina ai migliori film di Wes Anderson, anzi dimostra quanto il suo lavoro sullo stile sia sempre più radicale e, per certi versi, inaccessibile emotivamente. Molto meglio quella che è stata la sua produzione di cortometraggi (e mediometraggi) basati su Roald Dahl per Netflix. Però in ogni sua produzione c’è sempre una cura tecnica, dalla fotografia ai costumi, senza dimenticare scenografie e il sonoro, che è stato un peccato non valorizzare. In qualsiasi altra stagione il film avrebbe raccolto molte nomination tecniche. Quest'anno i rivali erano troppi.
Air - la storia del grande salto
Di film che parlano di prodotti o che partono proprio dagli oggetti per raccontare le azioni di chi li ha creati ce ne sono stati molti. Barbie è uno di questi. È riuscito a posizionarsi meglio degli altri e a conquistare pubblico e giuria dell’Academy (nonostante qualche polemica per l’esclusione di Greta Gerwig) diventando il film fenomeno dell’anno. Però anche Air - La storia del grande salto non è affatto male. Furbo, rapido, divertente, ben scritto e recitato, è un film che sulla carta aveva molte possibilità di scucire qualche nomination agli Oscar 2024. Purtroppo in quest’anno carico di opere di spessore, non ha trovato spazio.
Flora and Son
Diciamolo: Flora and Son non sarebbe un film da Oscar. Ricordando però la vittoria di Coda - I segni del cuore le cose cambiano e non vi è alcuna ragione per cui il nuovo film John Carney, molto migliore, seppur ugualmente sentimentale, è stato dimenticato. Eve Hewson ha dimostrato di essere un’attrice veramente in gamba e le canzoni presenti nella colonna sonora non sono affatto male. Soprattutto però le scene in cui i due protagonisti cantano funzionano alla grande, musica, testo e interpretazione riescono a generare in alcune sequenze un tono sentimentale della miglior specie. Qualche nomination qua e là agli Oscar 2024 avrebbe aiutato a ricordare l'esistenza di questo gioiellino.
Beau ha paura
Inserire o escludere Beau ha paura dai premi più importanti degli Oscar 2024 è una scelta che rappresenta un modo di intendere il cinema. Normalmente un’opera del genere arriva in sala sapendo già di essere distante dai gusti dell’Academy. L’anno scorso però Everything Everywhere All At Once è stato portato in palmo di mano, come reazione d’autore alla moda del multiverso e all’inizio della crisi del cinecomic (al contempo temuta e auspicata da Hollywood). Non nominare un film estremo, psicanalitico e personalissimo come Beau ha paura non ha tanto a che fare con la sua riuscita (neanche noi l’abbiamo amato), ma con una presa di posizione di quest'anno in favore del cinema più lineare prodotto dai grandi studi.
Estranei
Un film di spazi e di solitudini, un viaggio metafisico e a tratti horror nel passato della propria anima. Il libero adattamento del libro di Yamada Taichi, fatto da Andrew Haigh porta in un turbinio di emozioni, non tutte positive. È la sua complessità, sia emotiva che di significato, ad avere alienato i giurati dell’Academy? Non si sa, peccato anche per un cast veramente in parte, formato da Andrew Scott, Paul Mescal, Claire Foy e Jamie Bell che è rimasto a bocca asciutta. Certo, in Estranei i personaggi migliori sono le case e le luci che le attraversano. Perché allora nemmeno un riconoscimento per scenografia e fotografia, se non anche per gli attori agli Oscar 2024?
Il caftano Blu
Tre tipi di amore: quello erotico, quello di affinità dell’anima, quello filiale che si intrecciano in un film che vive nella bottega di caftani. C’è un bellissimo abito blu al centro di questa storia che unisce i personaggi e dà senso a un film che procede sottovoce per colpire forte sul finale. C’è il tema dell’essere omosessuali in Marocco, ma soprattutto c’è una profonda riflessione sull’eredità da lasciare ai posteri, proprio come le chiavi di una bottega. Ne Il caftano blu ci sono due uomini e una donna, ma è proprio la figura femminile a venire esaltata con il più bello e potente degli omaggi.
The Iron Claw
L’Academy di solito non si perde una radicale trasformazione fisica. Invece quella di Zac Efron in The Iron Claw è passata inosservata. Gabriele Niola scriveva nella recensione che: “Il corpo è la lingua nella quale Zac Efron recita meglio. The Iron Claw lo mette ancora più in primo piano, così pompato che non è possibile vedere altro, così grosso che condiziona la sua vita e agisce in contrasto alla sua personalità, per definirla.” Peccato quindi che in un film in cui i personaggi si occupano di lotta, non si sia battagliato bene per fare emergere la performance del suo attore protagonista.
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