10 film di fantapolitica da vedere in attesa di Civil War
Civil War uscirà a breve, e mentre aspettiamo vi regaliamo 10 film fantapolitici per ingannare il tempo e pensare al futuro
Civil War uscirà nelle sale il prossimo 12 aprile
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1984
Il padre di tutta la fantapolitica del XX e XXI secolo (insieme al Mondo nuovo di Huxley, che però non ha mai avuto l’adattamento che si meritava), e uno dei libri più citati, a volte a sproposito, del Novecento e oltre. Il film di Michael Radford è un’ottima trasposizione, con in più il vantaggio delizioso di essere uscito proprio nel 1984.
1997 – Fuga da New York
Ne abbiamo parlato di recente qui, ma ci fa sempre piacere ripeterci: nei distopici anni Novanta del film di Carpenter, ai criminali peggiori non viene data alcuna seconda possibilità, e il film suggerisce che il futuro del sistema penitenziario sia nel lasciare che i suoi rappresentanti si regolino da soli, tagliati fuori dal resto della società civile. È una denuncia forte, inserita in quello che è forse il più politico dei film del suo autore.
Brazil
Ispirato a 1984 ma anche a Metropolis di Fritz Lang e alle opere di Kafka, il film di Terry Gilliam racconta prima di tutto un incubo burocratico, una documentocrazia usata per controllare la popolazione e che è capace di rovinare vite per colpa di un semplice errore di battitura. Chiunque abbia mai avuto a che fare con cose tipo i rimborsi delle tasse o in generale i crediti di Stato si sentirà spaventosamente a casa.
Il dormiglione
Si può fare fantapolitica anche buttandola sul ridere: la visione del futuro del film di Woody Allen è macchiata senza dubbio dal senso dell’umorismo del suo autore, ma contiene anche parecchi spunti brillanti e non scontati, a partire dal discorso che fa sul sesso e sul corpo nel futuro. Fa ridere fino alle lacrime, ma non fatevi ingannare: è una distopia nerissima.
L’implacabile
L’abbiamo detto e lo ripetiamo: L’implacabile era avanti cent’anni, ed è un film squisitamente politico. Invece di parlare di partiti, intrighi di palazzo e diplomazia, però, parla della società dell’immagine, dei rapporti tra potere e informazione, e anche del nostro innato amore per la violenza. Riguardatelo appena potete.
La fuga di Logan
In un mondo controllato da un supercomputer dove la gente vive una vita perfetta e regolata al millisecondo e viene poi fatta fuori al compimento dei trent’anni, un tizio decide che non gli va di morire e crea un casino. È uno dei rari casi di film fantapolitico che sembra voler parlare di utopia e non distopia – almeno all’inizio.
RoboCop
Altro caso di film di cui abbiamo parlato di recente, concentrandoci proprio sui suoi aspetti più politici: non ci ripeteremo ma vi rimanderemo a questo speciale.
Snowpiercer
Una grande assente di questa lista, finora, è la post-apocalisse classica. Eccovi accontentati: Snowpiercer mette insieme distopia e catastrofi ambientali, ma è soprattutto un grande laboratorio sociologico – uno spazio chiuso e autosufficiente nel quale la civiltà è stata replicata in miniatura, i suoi difetti e le sue ingiustizie amplificate così per centinaia di volte.
Soylent Green
È vero, in italiano si chiama 2022: I sopravvissuti, ma il 2022 è passato e ormai abbiamo esaurito tutte le battute su chi siano i veri sopravvissuti. Meglio pensare al Soylent Green, il prodotto commerciale immaginario più famoso della storia del cinema. È un film che già cinquant’anni fa ci metteva in guardia contro il pericolo di essere troppi su questa Terra: se pensate che nel frattempo la popolazione mondiale è quasi raddoppiata, vi conviene cominciare a mettere da parte del cibo e a trovare un posto isolato e con tanto spazio intorno dove vivere.
Starship Troopers
Paul Verhoeven ritorna, e questa volta con il suo film meno capito – almeno all’inizio. Perché ormai, nel 2024, dovrebbe essere chiaro che Starship Troopers è una satira del military-entertainment complex, non un film che lo celebra. E nel caso in cui non lo fosse, be’, riguardatelo da questo nuovo punto di vista: scoprirete che è un capolavoro vero.
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