10 film da vedere prima di The Substance
The Substance promette di essere uno degli horror dell’anno: ecco 10 film da vedere per ingannare l’attesa della sua uscita
Abbiamo già parlato di The Substance, e a buon diritto: il secondo film di Coralie Fargeat è quello che in gergo cinefilo si definisce “una bomba”, e la sua imminente uscita ci ha permesso tra l’altro di consigliarvi un po’ di body horror con cui sollazzarvi in attesa del 30 ottobre. Ma definire The Substance “un body horror” è forse addirittura limitante: il film è anche una commedia nera, un incubo sci-fi, una riflessione sull’invecchiamento e sul tema del doppio… Un calderone di spunti, insomma, che ci ha dato a sua volta l’imbeccata per un’altra lista preparatoria.
Questa volta allarghiamo lo sguardo e vi consigliamo 10 film da guardare in preparazione a (o da recuperare dopo, se vi è piaciuto) la visione di The Substance: non sono tutti horror, ma una raccolta di generi diversi che in un modo o nell’altro fanno parte del mosaico creato da Coralie Fargeat. Li trovate qui sotto, ovviamente in ordine alfabetico.
10 film da vedere prima di The Substance
Il colore venuto dallo spazio
… d’accordo, avevamo detto “non solo body horror”, ma questa piccola perla ci era sfuggita una settimana fa, e sarebbe stato un peccato non segnalarla – anche perché ci sono un paio di invenzioni, nel film di Richard Stanley, che vi faranno immediatamente pensare proprio a The Substance. E poi, come si fa a dire di no a un Nic Cage così in forma?
Il ritratto di Dorian Gray
In un certo qual modo, il romanzo di Oscar Wilde è uno dei precursori del body horror, per non parlare del fatto che, come The Substance, è una riflessione sull’invecchiamento e sull’identità tra corpo e anima. Vi consigliamo quindi la versione cinematografica del 1945, nel cui cast c’è, tra l’altro, una giovane e radiosa Angela Lansbury.
Inseparabili
In un pezzo su The Substance non poteva non comparire in qualche modo anche David Cronenberg, già protagonista dei nostri consigli a tema body horror. Questa volta andiamo a ripescare una delle sue opere più sottovalutate se non dimenticate, una riflessione sul tema del doppio che racconta la storia di due gemelli, diciamo così, fin troppo uguali.
La morte ti fa bella
Devastante e grottesca miscela di commedia e macabro, è un film che parla di invecchiare e di non accettare di farlo, il tutto intriso di un’ultraviolenza anche inaspettata in un’opera così teoricamente commerciale. Lo avevamo lodato qui.
Malignant
A proposito di doppi, gemelli e di corpi a cui succedono cose non ortodosse, questo rimane uno dei migliori horror di James Wan, nonché un ritorno alla forma dopo le divagazioni in zona action e supereroistica. È uno degli horror mainstream con il finale migliore degli ultimi chissà quanti anni, peraltro: non è roba da poco di questi tempi.
Possession
Ormai un classico, nonché il ruolo se non più famoso sicuramente migliore di Isabelle Adjani. Sarebbe bello raccontarvi in poche righe di cosa parla, ma anche parecchio difficile. A proposito: non confondetelo con quest’altro film quasi omonimo, potreste rimanere delusi.
Revenge
Il primo film di Coralie Fargeat, quello che ce l’ha fatta conoscere e che ha peraltro lanciato Matilda Lutz nell’Olimpo delle donne action di oggidì (non a caso il suo prossimo attesissimo progetto è il remake di Red Sonja). È un rape and revenge che mantiene sottotraccia la parte rape per concentrarsi soprattutto sull’altra, come suggerisce il titolo, e riesce così a essere contemporaneamente classico e moderno.
Suitable Flesh
Recentissimo, ispirato a H.P. Lovecraft e con un ritorno in grande stile di una Heather Graham che era un po’ sparita dalle scene (o aveva scelto male i suoi progetti, se preferite). È forse il più difficile da recuperare di questa lista: uscito solo su Shudder negli Stati Uniti, l’unico modo per guardarlo qui in Italia è in Blu-ray.
The Congress
Volevate un film non horror sul tema dell’invecchiamento e del nostro rapporto con il decadimento del nostro corpo e della nostra immagine? Eccovi il capolavoro sci-fi di Ari Folman, nominalmente ispirato a Il congresso di futurologia di Stanislav Lem ma di fatto riflessione ad alto tasso di psichedelia sull’essere e sull’apparire, soprattutto in un mondo come quello del cinema dove l’immagine è tutto.
The Elephant Man
C’è un’intervista all’autore degli effetti speciali di The Substance che cita esplicitamente il film di Lynch come principale punto di riferimento per… qualcosa che non possiamo dirvi per non rovinarvi la sorpresa. Ma ogni scusa è buona per consigliarvi un capolavoro, no? Ne avevamo parlato qui.