007: James Bond, una cascata di fumetti
La cronologia delle apparizioni a fumetti di James Bond nel corso dei decenni
La prima apparizione in assoluto di 007 in un fumetto risale al 1958, quattro anni prima dell'uscita del primo lungometraggio del personaggio Dr. No: avvenne in una striscia a fumetti pubblicata nel Regno Unito sul The Daily Express. Il "newspaper" contattò direttamente il creatore Ian Fleming, il quale non sembrò molto entusiasta all'idea, come riportato in una nota scritta di suo pugno:
L'Express è disperatamente ansioso di trasformare James Bond in una striscia a fumetti. Io ho grosse riserve su quanto ciò possa essere desiderabile dal pubblico...
Ed è qui che le cose si complicarono: visto il successo delle storie, Fleming cedette i diritti di un suo romanzo, The Living Daylights, al The Times, competitor diretto del The Daily Express. Questi creò un'importante frattura fra l'Express e lo scrittore, evento che produsse lo stop dei lavori per l'adattamento a fumetti di Thunderball, che non fu mai completato.
Il duo di autori però non si fece abbattere da tutto ciò e semplicemente spostò le proprie storie sul The Daily Star, riportando anche McLusky a disegnare le storie per una run di tre anni. Nel 1984, però, anche il Daily Star interruppe la pubblicazione delle storie a fumetti di James Bond. Ad oggi, comunque, la pubblicazione di quei racconti non è ancora stata terminata, dato che la Titan Books le sta raccogliendo in omnibus, il cui sesto volume è previsto proprio per questo mese.
Le strisce vennero pubblicate anche in tutta Europa, ed ebbero il successo maggiore in Svezia, pubblicate dalla Semic Press.
Spostandoci oltreoceano, il primo fumetto di James Bond ad essere pubblicato negli Stati Uniti fu un adattamento del primo film con protagonista Sean Connery nei panni della superspia britannica (il già citato Mr. No): pubblicato dapprima nel Regno Unito da Classic Illustrated, i diritti vennero acquisiti dalla DC Comics nel 1963 e pubblicati nella collana di antologici Showcase. A questo proposito dobbiamo segnalare una stranezza: la DC infatti acquistò i diritti per realizzare i propri fumetti di James Bond, senza mai farlo. Probabilmente ciò è dovuto allo scarso appeal che i film di Bond avevano sull'audience americana.
Una volta scaduta la suddetta opzione (della durata di 10 anni) della DC, negli anni a venire nessuno si fece avanti per dar vita a un vero e proprio franchise a fumetti. Si dovette aspettare fino al 1981, quando la Marvel Comics acquistò le licenze, spinta dal successo dei film con protagonista Roger Moore, adattando For Your Eyes Only (Solo per i tuoi occhi), in una miniserie di due numeri, scritta da Larry Hama e disegnata da Howard Chaykin (con la collaborazione dell'inchiostratore Vince Colletta). Il fumetto ebbe un discreto successo, portando alla realizzazione dell'adattamento di Octopussy (Octopussy: Operazione Piovra) due anni dopo. Dopo di ciò, il coinvolgimento della Marvel nel franchise terminò.
I diritti finirono dunque alla Eclipse: fu realizzato l'adattamento a fumetti di License to Kill (007 - Vendetta privata), realizzato da Richard Ashford e Mike Grell. Successivamente, Grell iniziò a lavorare come autore completo a una miniserie originale intitolata Permission to Die: il primo numero venne stampato nel 1989, e terminò, dopo mille difficoltà, due anni dopo, riportando i diritti del franchise nel limbo.
Nel 1992 fu il turno della Dark Horse Comics. In cinque anni furono però pubblicate solo sei storie con protagonista 007, e alcune di queste rimasero persino incomplete: in particolare, A Silent Armageddon vide numerosi ritardi e la quarta e ultima uscita della miniserie non fu mai stampata. Non sappiamo quanto questo fu un danno per il franchise, dato che la suddetta storia, che si svolgeva in una realtà virtuale, avrebbe visto una tredicenne trasformarsi di colpo in un'adulta per poi divenire interesse amoroso di Bond.
Ma se parliamo di stranezze, il meglio deve ancora venire: nella gestione Dark Horse del brand dobbiamo segnalare la storia intitolata Serpent's Tooth di Doug Moench e Paul Gulacy, che vede Bond affrontare nientemeno che un velociraptor. Le cose si fecero ancora più bizzarre nel 1996, quando fu la Topps Comics ad acquisire i diritti del franchise, realizzando quelle che, ad oggi, sono le storie a fumetti più recenti di James Bond. L'adattamento a fumetti di GoldenEye divenne presto una produzione maledetta: la miniserie non vide mai la stampa del secondo numero, ufficialmente a causa della mancanza del permesso per utilizzare la cover di Brian Stelfreeze, ritenuta stranamente troppo esplicita.
Ad ogni modo, i fumetti di James Bond sono arrivati, negli anni, in tutto il mondo, compreso il Giappone: il personaggio è stato infatti protagonista persino di quattro manga realizzati da Takao Saito. Recentemente il personaggio è stato visto nel Regno Unito in un adattamento di SilverFin della serie Young Bond di Charlie Higson, disegnata da Kev Walker oltre che in un'apparizione non ufficiale, ma molto esplicita, nel 2007 in The League of Extraordinary Gentlemen: Black Dossier di Alan Moore.
Nel 2015, James Bond tornerà protagonista in pompa magna di una (o più) serie a fumetti. progetto sul quale Dynamite sta puntando dichiaratamente. Solo il tempo ci darà la misura della bontà qualitativa di questo progetto, non ci resta che attendere.
Fonte: CBR