Tutto molto bello
Giuseppe e Antonio si incontrano nel reparto maternità dell'ospedale, ognuno in attesa della nascita del proprio primogenito. Non potrebbero essere più diversi: Giuseppe lavora per l'Agenzia delle entrate, è pignolo e convinto che tutti vogliano imbrogliarlo, e ha un forte accento toscano; Antonio è un precario artistoide di buon carattere che vive alla giornata, sembra non preoccuparsi di nulla e ha un forte accento campano. In attesa del lieto evento, Antonio invita Giuseppe in pizzeria, e lì comincia un'odissea comica che trascina i due per bische clandestine, feste mascherate e assortite peripezie
Recensioni
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Più asciutto e deciso nei suoi intenti ripetto a Fuga di cervelli, Tutto Molto Bello rivela come Paolo Ruffini sia andato a riempire la casella dei cinepanettoni
Gabriele Niola / 08 ott 2014