Mr. Robot: tra cronaca vera e finzione, la doppia identità della rivelazione di USA Network
Rileggiamo la prima stagione di Mr. Robot alla luce della vera attualità anticipata, o che ha influenzato, la serie di Sam Esmail
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Su tutte la costruzione del protagonista e la sua missione. Elliot è "l'anonimo" Mr. Robot, o Mr. X, la pedina al centro del mare di contraddizioni che la circondano, che si rifugia nella sua mente, che cerca di trarre un ordine dal caos anche dove quell'ordine non esiste. E cos'è la Evil, se non la personificazione del male che tutti noi andiamo cercando, quel nemico concreto che è tanto facile odiare e al quale è facile arrendersi, proprio perché ogni resistenza è inutile? La Evil è il capro espiatorio e la giustificazione del male, l'idea complottista che ci sia un ordine preciso dal quale discendono tutti i nostri peccati: per Elliot sono la solitudine, la misantropia, la perdita del padre, il doloroso desiderio di normalità che è quasi senso di colpa perché l'umanità è cattiva, conformista, debole.
Confusi? È normale. Probabilmente nemmeno Esmail, che è di origine egiziana e nei fatti della primavera araba – con il ruolo dei social – ha trovato lo slancio decisivo per la creazione dell'opera, ha ben chiaro il disegno che verrà fuori alla fine della storia. Basti pensare che lui stesso appare tra i vari volti di Elliot che crolla dopo la rivelazione di Darlene. Quindi stiamo guardando il futuro, o una realtà alternativa, o una "serie tv" (in stile Community, anche se ovviamente sono distanti anni luce), o una rivisitazione di Fight Club? Probabilmente non è così importante, come per l'attesa rivelazione su Mr. Robot conviene lasciarsi andare e quel che sarà sarà. Nel dubbio, la scrittura ha anticipato indirettamente nel pilot – la storyline di Krysta e del suo ex, poi ripresa nel finale – l'hackeraggio subito dal sito di "scappatelle" Ashley Madison.
Parlando della linea di scrittura su Ashley Madison, quella era originariamente nello script. Se vi ricordate il pilot, era una delle cose che Elliot aveva hackerato su di lui e che aveva usato per manipolarlo. Quando l'ho scritto per il finale ho pensato di stare esagerando, e volevo tagliarlo prima di girare, e poi è accaduto ancora. Questo era troppo, come se il mondo mi stesse dicendo di tenere la scena. (...) Tutta la faccenda dello show che continuamente anticipa come uno specchio della realtà è strana. Molti mi hanno detto che ho talento nell'essere al centro di ciò che succede negli eventi presenti. Non credo sia vero, semplicemente l'hacking è diventato più presente nelle news.
Più in generale, c'è una realtà nascosta, che segue nuovi canali, che spezza la rassicurante normalità dell'informazione tradizionale, come avviene nel season finale con il suicidio in diretta del dirigente della E. Il momento, che come molti alcuni hanno evidenziato oltreoceano ha alcune somiglianze con la morte del politico R. Budd Dwyer del 1987, è stato accostato dal network ai tragici fatti in Virginia di fine agosto, e si è deciso di spostare l'episodio per rispetto alle famiglie, decisione condivisa da Esmail. Per quel che vale, non credo fosse necessario per una serie che gioca parecchio con l'attualità, ma rimane pur sempre un prodotto di finzione.
Tutto questo per congedarci in modo sofferto dalla prima stagione di Mr. Robot, per inquadrare meglio il prodotto di USA Network, o anche solo per lanciare degli spunti o scoprire qualcosa di nuovo sulla serie di Esmail che, possiamo sbilanciarci, diventerà nostra compagna di viaggio nei prossimi anni.
Fonte: tvinsider - hitfix