Halt and Catch Fire: l'erede di Mad Men che rischia la cancellazione
Mentre ancora non si conosce nulla sul futuro di Halt and Catch Fire, vediamo quali sono gli elementi in comune della serie con Mad Men
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Un po' come la serie in questione, che di certezze non ne ha mai avute più di tante. Un finale di prima stagione che avrebbe potuto chiudere il discorso con il falò liberatorio di Joe McMillan (Lee Pace) e che invece ha avuto un seguito, culminato in una migrazione di massa verso la California in cui Gordon e Donna Clark (Scoot McNairy e Kerry Bishé) e Cameron Howe (Mackenzie Davis) si ritroveranno ad affrontare nuove sfide professionali e umane. Li seguiremo, o il loro è un viaggio più ideale, in cui l'importante è sapere che dovranno comunque andare avanti, perché una destinazione in realtà non esiste? Non è dato saperlo al momento. Sappiamo che Kerry Bishé si è unita al cast di Billions di Showtime, ma questo non dovrebbe essere troppo indicativo di un proseguimento o meno della serie.
È l'american way of life che narrava Mad Men, che nell'ultima stagione introduceva anche un principio di rivoluzione informatica – era l'episodio Monolith, che tra le altre cose omaggiava anche 2001: Odissea nello spazio – a ulteriore conferma di quella "end of an era" che era la tagline dell'ultima annata. Solo aggiornata a nuovi messaggi, nuovi contesti appena una quindicina di anni dopo. Sembra passato un secolo, la distanza nei costumi è abissale, la figura di Cameron è davvero diversa da Peggy, eppure la sovrastruttura che muove l'agire delle persone è sempre la stessa. Joe è un inarrestabile e sofferente Don, condannato all'infelicità dai giudizi impietosi degli altri – traditore, venduto e approfittatore verrà definito – e da se stesso, dall'autoconvincimento che la ricchezza, il riconoscimento sociale, la semplice adesione a quel ruolo che qualcuno ha scelto per lui lo renderanno una persona più soddisfatta.
E dall'altra parte lo stupendo e stratificato finale di Mad Men, che dopo un generale happy ending quasi troppo netto per sembrare vero, gettava sull'altro piatto della bilancia lo spot altrettanto celebre della coca-cola, che inquadrava un gruppo di persone di tutto il mondo in un campo unite dal tenere in mano una bibita. A modo loro due fotografie del loro tempo, due forme di rivoluzione che vengono incamerate e fatte proprie da colossi, che le rigurgitano spiegandoti che il cambiamento – ma anche le semplici aspirazioni delle persone – sono un affare serio, ed è meglio orientarle prima che lo faccia qualcun altro.