Archivio Videoludico - Report #7, fra indie e grandi classici

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Dicembre si chiude con nuove acquisizioni e importanti anniversari...

Per motivi tecnici non abbiamo potuto pubblicare questo articolo domenica come normalmente accade ogni mese. Ce ne scusiamo con i lettori e conl'autore.


Dicembre non è stato solo il mese dell'anniversario di Doom e del Premio AV. Già, il buon vecchio Doom ha compiuto vent'anni lo scorso 10 dicembre: era il 1993 quando venne pubblicato per la prima volta lo sparatutto in soggettiva più famoso di tutti i tempi, un titolo destinato a segnare l'adolescenza videoludica di numerosi giocatori. E poi a dicembre qui in Archivio c'è stato il lancio del Premio AV per le tesi più meritevoli sul videogioco. L'intenzione, da parte nostra, è dare il giusto riconoscimento a tutti quegli studenti universitari che dedicano il proprio tempo alla ricerca. Il termine ultimo per l'invio delle tesi è fissato al 7 aprile 2014. È possibile trovare tutte le info e scaricare il bando sulla pagina web dell'Archivio. 

Continua l'invasione dei titoli indie nel fondo a disposizione del pubblico. C'è da dire che il termine indie è ormai sin troppo abusato, e forse non rende ben conto di tutte quelle piccole e medie realtà di sviluppo che proprio indie non sono, ma è vero che si tratta di una categoria comoda per distinguere dalla produzione mainstream una certa tipologia di titoli. Per cui che indie sia. E questo mese, tra le varie acquisizioni, spicca un terzetto che pone particolare enfasi sulla narrazione e le molteplici forme che essa assume in ambito videoludico: Gone Home, The Novelist, The Stanley Parable. Ci teniamo a ringraziare gli autori dei tre giochi – Steve Gaynor, Kent Hudson, Davey Wreden – per la donazione.

A fare da contraltare all'invasione indie un piccolo gioco per PS Vita, realizzato da Media Molecule e prodotto da Sony. Un titolo mainstream, in teoria, eppure molto più indie di quanto non si pensi. Tearaway rompe ripetutamente la quarta parete, quella che separa gioco e giocatore: dalla voce narrante che parla del mondo reale, al rapporto che si instaura tra il protagonista e il giocatore, fino alla possibilità di entrare letteralmente con le proprie dita nel mondo virtuale.

Piccola parentesi. Ci ha particolarmente colpito la donazione di alcuni giochi Game Boy da parte di una supporter del nostro progetto, Alice Carraro, specialmente per le pagine del quaderno che Alice ha conservato insieme ai titoli. Quattro pagine in cui Alice, che al tempo aveva otto anni, descrive i suoi giochi. Emerge il punto di vista di una bambina che guarda ai propri giochi con ingenuità e tenerezza. Così, Parasol Stars viene descritto come il “gioco in cui devi scacciare i mostri con l'ombrello”; in Kirby's Dream Land “sei una specie di animale che quando aspiri l'aria ti gonfi e puoi volare se no la liberi e uccidi i mostri”, oppure ancora in Zelda si deve “salvare non so chi facendo scambi con le persone [...] insomma è bello!”. Per quanto riguarda Super Mario Land e Tetris... “si sa”.

Conclude questo breve excursus sul mese di dicembre una piccola scoperta: JFK Reloaded. Le moto della polizia, l'auto presidenziale che gira l'angolo e si immette sul rettilineo, Kennedy che saluta la folla; subito dopo lo sparo, Jackie Kennedy che cerca di soccorrere il marito. Era il 22 novembre 1963 quando il trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti veniva assassinato. JFK: Reloaded fa vestire al giocatore i panni del cecchino, consentendogli di ri-visitare quell'evento. Il titolo, distribuito nel 2004, scatenò numerose polemiche: i senatori americani Ted Kennedy e Joseph Lieberman condannarono pubblicamente l'operazione. Al di là delle controversie, è indubbiamente un'operazione che fa riflettere.

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