Come Roblox sta aiutando il marketing dei film di animazione
Roblox sta diventando un asset fondamentale per il marketing dei film di animazione come Kung Fu Panda 4 e Inside Out 2
È dai tempi di Second Life che il cinema cerca di inserirsi all’interno di meccanismi di marketing immersivo. C’è stata l’epoca delle campagne virali, seguita da uno spostamento all’interno del mondo virtuale. Meta Quest ha provato a ospitare alcuni red carpet (come quello di Jurassic World) immersivi insieme a contenuti aggiuntivi per aiutare la promozione dei film. Ci sono stati alcuni eventi dentro Fortnite, Tik Tok è diventato poi essenziale per il marketing; lo strumento migliore per far diventare il film un oggetto memetico e quindi in grado di promuoversi grazie alla creatività degli utenti. A fianco del social network sta emergendo un nuovo luogo di promozione su cui le distribuzioni stanno sperimentando. Queste azioni sembrano legate a ottimi risultati al botteghino dei film promossi. Lo spazio virtuale in questione è Roblox.
Come si promuovono i film su Roblox?
Il marketing attraverso Roblox funziona tramite esperienze ludiche e condivise. Coinvolgere per convincere. Universal ha costruito Kung fu Panda 4 obby (il termine che indica un gioco a percorso a ostacoli) al termine del quale i giocatori potevano ottenere dei premi legati al film. Una ricompensa nel gioco che per essere sbloccata spinge gli utenti a completare l’intera esperienza, spingendo i giocatori a restare così per un po’ di tempo con i personaggi del film. Godzilla e Kong - Il nuovo impero e Ghostbusters - Minaccia glaciale sono stati promossi allo stesso modo (quest’ultimo anche con un gioco sul Meta Quest), mentre e Universal spiega di avere già pronta un’esperienza Roblox di Shrek.
Nel caso dei più piccoli però il coinvolgimento di Roblox serve a ottenere il cosiddetto “fattore tormento”, come lo definisce Schlegel. Non sono, in questo caso, i genitori a decidere quale film vedere, ma sono i figli che, attraverso le pressioni (appunto il “tormento”) guidano le scelte di consumo.
A volte c’è il marketing anche dietro ad un capriccio.
Fonte: Variety