Splice: il regista ha dovuto lottare per non tagliare la scena di sesso con la creatura ed è contento che abbia scioccato il pubblico
Il regista di Splice ha dovuto lottare per non tagliare la scena di sesso con la creatura ed è contento che abbia scioccato il pubblico
15 anni fa, arrivava al cinema Splice, body horror diretto da Vincenzo Natali: la storia racconta di due scienziati (Adrien Brody e Sarah Polley) che sperimentano con il DNA per creare una creatura ibrida umano-animale chiamata Dren.
È stato come avere un figlio. Se non avessi tenuto al film quanto tengo ai miei figli, i miei capelli non sarebbero diventati grigi. È perché volevo così tanto che questa cosa esistesse. Realizzare [Splice] è stato così stressante che mi ha fatto ammalare. Avevo qualcosa che nessun medico è riuscito a identificare e che è magicamente scomparso il giorno dopo l'uscita del film. Doveva essere una cosa psicosomatica. È stato un parto molto difficile.
Cube [suo film precedente] è stato difficile [da realizzare]; Splice lo è stato ancora di più. Il suo percorso verso il mondo è stato arduo, dal concepimento fino all'uscita. Penso che dal completamento della prima bozza al debutto del film negli Stati Uniti siano passati 12 anni.
Il lungo ritardo è stato dovuto soprattutto al passaggio più controverso, che il regista ha lottato per non tagliare, rimanendo soddisfatto che abbia scioccato il pubblico:
Il fatto che il personaggio di Adrien Brody faccia sesso con la creatura era un ostacolo insormontabile per molte persone. Nel contratto c'era scritto che la scena non poteva essere tagliata perché temevo che lo sarebbe stata, anche dopo averla finita. Per me era la raison d'etre del film, non solo perché è sensazionale, ma perché sentivo che se volevamo raccontare una rivisitazione di Frankenstein del XXI secolo, dovevamo spingerla nel XXI secolo. Questa era una storia sulla vita e sulla nascita, e il sesso avrebbe sempre fatto parte di questa equazione. Aggirarlo sarebbe stato vile. È questo che mi ha entusiasmato.
Molte persone non sapevano cosa fare del film. La metà ne era disgustata, e invariabilmente la scena di sesso suscitava sempre una risata da parte del pubblico, ma io la prendevo come un complimento. Credo che le persone fossero così a disagio che questo potesse diventare un modo per scaricare la tensione. Quasi nessuno sapeva cosa fare. Non credo che la gente fosse preparata a quello che era il film. La bambina usciva nel mondo, trovava la sua strada e stabilisce delle relazioni. Le persone hanno visto il film, e questo li ha scossi o spaventati nello stesso modo in cui certe pellicole come L'alba dei morti viventi o Alien lo hanno fatto per me. Trovo molto gratificante sapere che Dren ha ingravidato menti suscettibili.
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FONTE: Indiewire