Arnold Schwarzenegger: sull'Intelligenza Artificiale, Terminator di James Cameron aveva previsto tutto

Secondo Arnold Schwarzenegger non ci sono dubbi: Terminator di James Cameron aveva previsto tutto in materia d'Intelligenza Artificiale

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Arnold Schwarzenegger è stato ospite di un evento battezzato An Evening with Arnold Schwarzenegger organizzato al Museo dell'Academy per la presentazione del libro fotografico su di lui pubblicato dalla Taschen.

Un'occasione durante la quale Arnold Schwarzenegger ha potuto parlare di un tema caldissimo come quello dell'Intelligenza Artificiale, un argomento che "lo tocca da vicino" dato il suo coinvolgimento nella saga di Terminator che ha raccontato proprio di come una IA abbia causato l'estinzione del genere umano.

Secondo la star non ci sono dubbi: James Cameron aveva previsto tutto.

Oggi, tutti ne sono spaventati, preoccupati su dove ciò possa portare. E in questo film, in Terminator, parlavamo delle macchine che diventano senzienti e prendono il controllo. In quel periodo avevamo appena graffiato la superficie dell'IA, l'intelligenza artificiale. Pensateci. Ora, nel corso dei decenni, è diventata una realtà. Quindi non è più questione di fantasia o di un qualcosa di futuristico. È qui, oggi. È stata questa la straordinaria intuizione di scrittura di Jim Cameron.

Di recente abbiamo anche riportato le parole di altri due personaggi di Hollywood sullo stesso tema, ovvero Christopher Nolan e Guillermo del Toro.

Qualche settimana fa, sempre restando in tema Terminator, Arnold Schwarzenegger ha raccontato di come la battuta più celebre della pellicola - e in assoluto una delle più famose della storia - cioè "I'll be back", sia nata da una discussione con James Cameron:

Ripenso a come sia nata praticamente da un diverbio. Jim Cameron e io stavamo discutendo sul come dovevo dirla perché non mi sentivo a mio agio elidendo il verbo dicendo “I’ll”. Gli dissi che, per me, era più intenso dire “I will be back”. Cameron mi disse “Ah, adesso sei lo sceneggiatore? È solo una parola. Non dirmi come devo scrivere. Io non ti dico come devi recitare”. Al che io “Mi dici come devo recitare ogni ca**o di minuto! Di cosa parli?”. Al che lui di nuovo “Arnold, pensi che possa suonare strano, ma non è così. Non suona strano. A renderlo differente sei tu e come lo dici, suona drasticamente differente da come lo direi io o Charlie laggiù. È questo che fa funzionare la battuta. Facciamo così, dillo dieci volte. Dillo in maniere diverse, io continuerò a girare. Poi ne sceglieremo una”. Così preparano la scena e io lo dico in maniera piatta, più allegra e più gutturale. Sembrava stupido.

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FONTE: Academy Museum su YouTube

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