Anthony Hopkins svela perché non fa ricerca sui personaggi che interpreta
Anthony Hopkins non ama fare troppe ricerche sui personaggi che deve interpretare. Ecco perché pensa sia controproducente
Anthony Hopkins ha raggiunto un’età e un livello di esperienza tale da non prendersi più troppo sul serio. E ha macinato un numero di interviste tale da poterne passare qualcuna a fare battute. Ai microfoni di Deadline l’attore avrebbe dovuto raccontare come è stato interpretare l’Imperatore Vespasiano nella serie di Roland Emmerich, Those About to Die.
Animato da questa energia positiva Anthony Hopkins sta scrivendo un’autobiografia che, ammette, questa sì gli costa un po’ di fatica. Non prova gioia nel processo di scrittura, ma c’è una parte di lui che invece ama ritornare indietro ai tempi della sua infanzia. Era un ragazzo che non andava particolarmente bene a scuola, ma a cui i genitori hanno dato una buona educazione che gli ha permesso di farsi strada grazie alla sua voglia di “fargliela vedere”.
Non faccio nessun grande lavoro interiore, credo si debba semplicemente imparare il testo. Penso che fare molte ricerche non sia di aiuto. Può essere divertente per il tuo intelletto, ma alla fine non ti aiuta affatto. Può confondere il processo perché se prendi tutto troppo seriamente, allora dici: "Ma lui ha fatto questo, e ha fatto quello," e così fai impazzire il regista. Non ne ho bisogno. Sì, alcuni attori dicono: ”Entriamo subito nel vivo." Io dico: ”Non puoi semplicemente dire le battute?”
Stare al proprio posto, ma farlo bene, è quindi la formula che ha adottato Anthony Hopkins nei suoi ultimi lavori di attore. Questo processo, a differenza di quello dell’autobiografia, pare dargli una grande soddisfazione sin da subito.
Cosa ne pensate delle dichiarazioni di Anthony Hopkins? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte: Deadline