ZeroCalcare parla di Dimentica il mio nome su Repubblica

In un'intervista a Repubblica, ZeroCalcare racconta della sua infanzia a Rebibbia e del suo nuovo libro Dimentica il mio nome

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Dimentica il mio nomeNon ci stupiremmo se l'aveste già letta, ma nel caso in cui non vi fosse ancora apparsa nelle bacheche dei vostri social network o nessun amico vi avesse chiamato per segnalarvela in preda all'emozione di vedere il più popolare fumettista italiano intervistato da Repubblica, ora lo sapete: Zerocalcare, un'intervista, Dimentica il mio nome spiegato ai lettori del quotidiano più venduto del nostro paese. Una chiacchierata che spazia un po' su tutto, in cui Zero accoglie in casa propria, la stessa che ci mostra ogni tanto nelle sue strip, un giornalista vero, non uno di noi fumettari che vi informiamo sul mondo dei comics. Un giornalista vero che si sente in dovere di spiegare chi sia l'unico fumettista del nostro paese riuscito a balzare in testa alle classifiche di varia delle librerie. ZeroCalcare, insomma.

Lo stesso fumettista che, in questo incontro/intervista corredato da qualche video, ci racconta a grandi linee i suoi temi preferiti: Rebibbia e il suo strano rapporto con questa periferia di Roma tranquillissima, in cui però l'infanzia è difficile perché c'è un bullismo calloso e ineliminabile che non ti fa passare nemmeno il colore sbagliato delle scarpe; un'adolescenza complessa e ribelle, che rivista oggi non era ribelle per niente, perché la rivolta è un'altra cosa rispetto alle creste rossastre riuscite male; le influenze fumettistiche, da Paperino e Topolino sino alle copie di Dragon Ball acquistate con il fiato corto e il cuore in gola in edicola.

Racconta i suoi esordi, con l'autoproduzione di La Profezia dell'Armadillo, fatta di scatoloni pesantissimi portati a spalle nelle fumetterie, che ne esaurivano i volumi a grande velocità e costringevano Michele a fare avanti e indietro dallo stampatore per fornirne di sempre nuove, fino all'intervento di BAO Publishing, alla prima ristampa con l'editore milanese e, quindi, al successo e all'apertura del blog che lo ha consacrato.

Dimentica il mio nomeRacconta soprattutto, più nei dettagli di quanto abbia fatto altrove, cosa sia Dimentica il mio nome, il suo nuovo volume in uscita il 16 ottobre. Dalla morte della nonna, nasce la voglia di raccontare la storia della propria famiglia tramite i racconti della madre, la celebre Lady Cocca delle strip. Da qui, la scoperta di una vita molto più avventurosa, complicata e irrisolta di quanto immaginasse, la voglia di rivelarla e di narrarla a modo proprio per risalire il fiume, forse trovare un senso più compiuto e rimetterein prospettiva se stesso attraverso le peripezie della propria mamma e della nonna.

Un fumetto davvero intimo, a cui ha lavorato per oltre due anni e da cui non sappiamo bene cosa aspettarci, che chiude il cerchio, in qualche modo, aperto con Dodici, il libro uscito nell'autunno dell'anno scorso, anch'esso molto personale e pervaso da un senso di identità a cui certamente non può sfuggire un romanzo famigliare come Dimentica il mio nome. Siamo certi che non mancherà il celebrato "stile Zerocalcare", fatto di ironia generazionale e cultura pop rimaneggiata, ma da quel che è trapelato è lecito aspettarsi un cambio di passo, o un tentativo di stupirci anche nei toni e nei modi di raccontare.

Staremo a vedere cosa ci aspetta: nel frattempo, l'intervista a Repubblica la trovate a questo link. Buona lettura. Ricordiamo a tutti che l'uscita del libro sarà celebrato con la presentazione di Milano alla fumetteria Alastor la sera stessa. Ci vediamo lì.

Fonte: Repubblica

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