Zerocalcare @ Alastor, Milano: il racconto
Zerocalcare ha incontrato i lettori per una sessione di firme alla fumetteria Alastor a Milano. C'eravamo anche noi
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Almeno duecento persone, ieri, per il giovane autore romano che ormai è stabilmente tra i più amati d'Italia. Si segnalano, in mezzo a molto appassionati di età compresa tra i 17 e i 30, un signore canuto a metà della coda (che deve essere giunto presto sul posto, data la posizione di privilegio) e un altro signore, brizzolato, professionalissimo nel suo completo elegante, uscito non si sa da quale ufficio meneghino per reclamare il suo disegno vergato sul momento da Zero.
La coda scorre. Ognuno acquista la sua copia. Variant cover o regular? Variant Grazie. Tenga il free drink. Gentilissimo. Disegno o firma? Firma con piccolo armadillo per tutti, disegno più elaborato e decisamente curato per i più pazienti. Hanno aspettato fino a sera decisamente inoltrata, con l'orologio che correva verso le undici, alcuni di voi. Per ribadire, se ce n'era bisogno, che i fumetti di Zerocalcare sono diventati un fenomeno di costume. Soprattutto giovanile, ma non solo. E per segnalare come questo trentenne capitolino sia, oggi, l'incarnazione di quel che il fumetto potrà e forse dovrà essere domani: perfetta integrazione di forma di comunicazione personale e prodotto editoriale; equilibrio dinamico tra la spontaneità della webstrip e la professionalità di uno degli autori più divertenti e dei disegnatori dallo stile più riconoscibile dai tempi di Leonardo Ortolani. Uno che ha avvicinato al fumetto un sacco di persone che, direbbe lui, "nun se lo cagavano manco de pezza". Per le cose che dice e come le dice.
[gallery ids="3681,3680,3679,3678,3677,3676,3675"]