Xavier Dolan conferma l'addio al cinema con una lunga lettera: "Non è più fonte di gioia, ho avuto una bella carriera"

Come promesso, Xavier Dolan ha chiarito la sua posizione in merito alle ultime dichiarazioni diffuse online dopo due interviste con i giornali el Pais e El Mundo.

Redattrice per badtaste, illustratrice e concept artist.


Condividi

Come promesso, Xavier Dolan ha chiarito la sua posizione in merito alle ultime dichiarazioni diffuse online dopo due interviste con i giornali El Pais e El Mundo.

Il regista ha scritto un lungo messaggio su Instagram confermando il suo addio: "Ho detto che volevo smetterla di girare film e mi sento in pace con quella decisione".

Ha poi aggiunto:

"Alcune persone mi hanno detto che 'è solo una pausa'… ma il mio stato mentale attuale e il mondo di oggi non mi ispirano più a seguire una vocazione un tempo inevitabile. Tuttavia, sono ancora legato a progetti televisivi, perciò intendo mantenere la parola se dovessero avere il via libera. In caso contrario, per me è finita. Voglio dedicare il mio tempo alla salute, agli amici e alla mia famiglia. Inoltre ho altre passioni e altre cose in cui impegnarmi. L'ho chiarito bene a El Mundo, come avrete modo di leggere in questo post. La nostra intervista è stata registrata, e ho trascritto qui tutti i passaggi alla base di questo 'fraintendimento'.

Quando il giornalista mi ha chiesto perché volessi smettere di dirigere film ho detto, nel corso di una conversazione su Zoom di 34 minuti: 'Non ho bisogno di fare altri film. Sono stanco. Ne ho girati tanti e sono abbastanza. Non voglio dover affrontare di nuovo la post-produzione, l'attività stampa, i viaggi, le domande, non voglio tornare a chiedermi se la gente vedrà il mio lavoro, se sarà venduto in un territorio x o y. Non voglio dover fare i conti con l'ansia da prestazione, con il dover aver successo, con l'essere amato. Non voglio dipendere dalla reazione di altre persone. Voglio essere libero. Quando guardo il mondo, mi fa sentire il lavoro, improvvisamente, non importante. E molto, molto piccolo. Molto, ehm… come dire, insignificante? Girare film in questa industria è un privilegio ed è assurdo non rendersi conto che il mondo sta bruciando mentre noi giriamo film sul mondo che brucia. Perciò quello che una volta mi sembrava una necessità, un bisogno, è diventato qualcosa di secondario. Perché il punto è questo: la narrazione merita il meglio di noi e di tutti coloro che si impegnano a raccontare. Ogni dettaglio deve essere perfetto. Ogni battuta, ripetuta, riscritta o cancellata. Ogni colore merita la luce più lusinghiera e ogni volto l'angolazione più esaltante. Ogni attore è un creatore, ogni costume e ogni obiettivo sono una scelta, ogni decorazione alla finestra è una conversazione. Io la vedo così, ed è così che mi piace. E non sono pronto a compromessi, non voglio fare cose a buon mercato. Non voglio andare più veloce. Non voglio aprirmi di più. Sarò, sempre, libero in come creo e libero di creare quando scelgo o meno di farlo. La gioia che ho provato tutti questi anni sui set l'ho provata perché più andavo avanti a più tempo mi davano. Perché ho comprato quella libertà e ho comprato quel tempo. Ho rinunciato al mio compenso, come la mia produttrice Nancy. Ho lavorato con attori disposti a essere pagati meno e che si sono resi conto, una volta sul set, che il denaro che ci era stato dato era stato speso indubbiamente per il tempo, per i tappeti, le gru, gli arazzi, la pellicola e la produzione. È costoso, lungo, spesso solitario, ma ne vale la pena. Ne vale la pena per le persone che lo vedono. Perché per loro ha importanza, e aveva importanza per me'.

Come ho detto nell'articolo: 'Il mio percorso è stato bello, sono stati quindici anni belli. Viaggiare per il mondo, andare ai festival, realizzare film, lavorare con persone di talento, incontrare artisti monumentali. Lavorare con grandi brand, essere invitato alle sfilate di moda. L'ho fatto e ho avuto questo privilegio. E ho anche lavorato davvero sodo. Ho dato tutto ciò che avevo e sono felice di averlo fatto. Ho avuto una carriera soddisfacente e mi sono espresso con libertà. Sono stato fortunato, non mi hanno mai detto cosa fare o come farlo. Ho sempre mantenuto la mia libertà'.

Da tutte queste parole, El Mundo ha pubblicato: 'L'arte è priva di significato e il cinema è uno spreco di tempo'. La prima parte della frase è una generalizzazione molto vasta, la seconda è pura invenzione. E poi hanno scritto: 'Voglio costruirmi una casa con i miei amici e guardare il mondo che muore'. La traduzione può anche essere resa con: 'Guardare il mondo che va in fiamme', ma non l'ho mai detto e sento il bisogno di dire che io, assolutamente, non considero l'arte priva di significato né il cinema uno spreco di tempo. L'arte offre rimedio alla nostra realtà soffocante e salva vite. Sarò sempre pronto a incoraggiare artisti e registi. Semplicemente non desidero più fare film perché non mi rendono più felice. Ma lo hanno fatto e così anche voi.

Spero di essere almeno riuscito a rassicurare alcuni di voi e a illuminare altri con questo post. In sostanza: potrei dirigere delle serie, ma non voglio più dirigere film. Il mondo non se la sta passando bene… e voglio dare il mio contributo il più possibile. Lo sto facendo in silenzio già da un po', ma voglio parlarne più apertamente d'ora in poi. I miei progetti, ora, sono altrove.

Ma sto bene. Non aspettatevi un selfie con un taglio rasato ossigenato domani…"

View this post on Instagram

A post shared by Xavier Dolan (@xavierdolan)

Cosa ne pensate delle parole di Xavier Dolan? Ditecelo nei commenti!

Fonte: Instagram

Continua a leggere su BadTaste