X-Men: Dark Phoenix, ecco perché il regista non pensa a una "Kinberg cut"
Il regista Simon Kinberg spiega perché non ci sarà una director's cut di X-Men: Dark Phoenix, l'ultimo film della saga che ha fallito al box-office
Si tratta sempre e comunque della mia visione per il film. È una visione che è cambiata mentre lo realizzavamo. Ci sono altre scene che abbiamo girato, così com'era accaduto per Giorni di un futuro passato: scene che non abbiamo più utilizzato. C'erano scene tagliate e un finale molto diverso rispetto a quello dell'edizione cinematografica. Ma per far uscire una "Kinberg cut" non potremmo limitarci a reinserire quelle scene, perché non vennero mai completate sia in termini di effetti visivi che di suono. Sono aspetti tecnici che servono a completare film di queste dimensioni. Sarebbe davvero complesso, ma apprezzo molto l'interessamento.
Con ogni film c'è sempre qualcosa che vorresti fosse andato diversamente. In ogni film ci sono cose che pensavi fossero perfette e che poi sul grande schermo non sono così forti come immaginavi. Dark Phoenix è stato un film difficile perché, nell'idea iniziale che scrissi, doveva essere diviso in due film. Improvvisamente venne trasformato in un film solo, per ragioni che non dipendevano da me. Creare questo gigantesto cambianmento è stata la vera sfida, ma tutti questi film rappresentano delle sfide.
Vi ricordiamo che il film, uscito nel 2019, ha incassato solo 252 milioni di dollari in tutto il mondo e si è rivelato un flop. La saga degli X-Men ora è disponibile in streaming su Disney+.